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Nov 11

Denver Broncos vs New York Jets 17-13

Cominciamo dalla fine, con il “Tebow Time“. Questo è il momento della partita in cui si è deciso il risultato. Come a Miami, qualche settimana fa, gli ultimi 5 minuti di gioco sono stati decisivi. Sotto 13-10, e in difficoltà per tutto il match, l’attacco è riuscito a cotruire il drive più lungo del match, 95 yards che sono già negli highlights della stagione dei Broncos.

Il protagonista principale di questo drive non poteva essere che lui, Tim Tebow. Giocato quasi tutto con un empty backfield per aprire la difesa, ha confenzionato 1 passaggio per Eddie Royal, che con una gran numero si libera di un difensore evitando una safety nella propria endzone e guadagna 9 yards. Tre corse per guadagnarsi il primo down avanzando lungo il campo. Un buon passaggio sull’esterno per Demaryius Thomas. Un lancio completato per il tight end Dante Rosario per 18 yards. La corsa da 20 yards, che sorprende la difesa avversaria su un terzo e quattro, e che porta Tim Tebow al touchdown della vittoria con 55 secondi sul cronometro. Incredibile.

Quello che è successo domenica ricorda la rimonta a Miami e dimostra che nei momenti cruciali del match, nessuno è più efficacie e concreto di Tim Tebow. Nonostante per tutto il match abbia faticato a lanciare, come sempre, e stranamente anche a correre. Nonostante l’attacco sia partito con ottime posizioni di campo per tutto il match, senza però riuscire a mettere punti sul tabellone. Lui è decisivo quando serve. E’ capace di vincere le partite.

La partita è stata vinta su quell’ultimo drive, ma bisogna dire che grande merito della vittoria va alla difesa. Capace di fermare il pericoloso attacco dei Jets per tutto il match, sia sulle corse che sui passaggi, fermandoli a soli 10 punti e con l’unico touchdown subito dopo un fortunoso fumble ricoperto da una guardia vicino all’endzone.

I Jets hanno perso subito in apertura di match il running back Shannon Greene e con LaDainian Tomlinson infortunato han dovuto affidarsi al terzo running back a roster, Joe McKnight, 16 corse per 59 yards alla fine. Questo ha di certo condizionato l’attacco Jets, che con un Mark Sanchez criticato e sotto pressione per le recenti prestazioni, avrebbe avuto bisogno di un appoggio sulle corse maggiore. Invece ha dovuto lanciare molto e ha confermato lo stato di forma non eccezionale, completando 24 passaggi su 40 per 252 yards ma senza touchdown, sbagliando spesso in terzi down importanti.

I Broncos recuparavano Willis McGahee, ma si capiva subito che le sue condizioni erano limitate dal recente infortunio, e le prime corse han dimostrato che mancava la solita esplosività che lo aveva portato a raggiungere ottimi risultati in stagione. Non è riuscito a mettere insieme buoni numeri e ha anche collezionato un fumble.

Ma tutto il gioco di corse ha faticato molto. Lance Ball, Spencer Larsen e lo stesso Tim Tebow hanno avuto vita difficile nel correre il pallone, con la linea difensiva dei Jets, schierata con tre nose tackle proprio per bloccare le corse, ad avere la meglio sulla linea offensiva dei Broncos. E così il match è scivolato via tra un punt e l’altro, con l’ottimo Britton Colquitt, eccellente come in tutta questa stagione, a regalare sempre posizioni difficili per l’attacco avversario, e la difesa dei Broncos a rispondere fermando quasi sempre l’attacco dei Jets.

A guadagnarsi i voti migliori la linea difensiva, con costante pressione su Sanchez portata da Dumervil e da Von Miller, 1,5 sacks a testa per loro, e a fermare le corse centrali con ottime giocate di Marcus Thomas e Ryan McBean. Davvero una felice sopresa dato che proprio l’interno della linea sembrava sulla carta l’anello debole di questa difesa.

Proprio la difesa ha regalato anche l’unico touchdown broncos dell’incontro quando Andre Goodman ha intercettato un lancio di Marc Sanchez e l’ha riportato direttamente in endzone con un ritorna da 26 yards, per pareggiare il punteggio sul 10-10 nel terzo quarto. Prima intercetto ritornato in meta per lui in carriera.

L’attacco Jets riesce solo nei drive successivi a mettere a segno un field goal e conduce quindi 13-10, che poteva sembrare abbastanza vista la pochezza dell’attacco Broncos fino a quel momento. Ma non si era fatto i conti con Tim Tebow e con il “Tebow Time”.

Una vittoria importante per Denver, che ora ha un record di 5-5 e, in attesa dei risultati di domenica, si trova in piena corsa con le altre squadre della AFC West per un posto nei playoff. Tebow porta il suo record in stagione a 4 vinte e 1 persa e tutto l’ambiente sta vivendo un ottimo momento dal punto di vista del morale. Tutti i giocatori sono entusiasti di quello che sta accadendo e credono fortemente in Tebow e nel progetto di John Fox che sta adattando l’attacco alle caratteristiche di Tebow, e allo stesso tempo sta costruendo una difesa davvero solida.

Ora dieci giorni di riposo e poi sfida difficile a San Diego, che dirà molto per la classifica nella AFC West.

3 Comments

  1. Mauro says:

    il drive finale è un po’ di più’ di quel che tu dici (resterà negli highlights della stagione dei Broncos)
    Certo è un po’ meno (ma solo per la minore importanza della partita) di The Drive. Ma è qualcosa che gli va vicino.
    95yards di campo a ribaltare il risultato.
    E quasi tutte con Tebow che si prende la responsabilità in prima persona di correre la palla. E quando non la corre lancia (stranamente) bene. Fino alla corsa di 20yards per il TD.
    Secondo voi a cosa pensava John Elway mentre applaudiva felice nel suo box?

  2. zio111 says:

    Si è un drive importante e verrà ricordato, dipende anche da come si concluderà la stagione. Quello di Elway rimane nella storia perchè era nei playoff. In ogni caso un grande momento nella breve carriera di Tim.

    Secondo me Elway pensava “se sapesse anche lanciare…”

    1. Mauro says:

      ….esatto zio …il grande john pensava proprio quello ….
      anzi no ….
      ….per la precisione pensava ….
      se lanciasse come me ….sarebbe ancora migliore di me ….

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