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Sep 12

Denver Broncos vs Pittsburgh Steelers 31-19

Se qualcuno avesse avuto dei dubbi su Peyton Manning dopo l’anno di stop forzato e le operazioni subite, ieri si è avuta una risposta che lascia poco da aggiungere: Peyton Manning è tornato.

Ai tifosi dei Denver Broncos non sembra vero esser passati in pochi mesi dal vedere prima Kyle Orton cercare di sopravvivere dietro la linea e poi Tim Tebow con tutti i suoi pro e i suoi contro e l’infinita controversia che si porta dietro, ad avere in cabina di regia uno dei migliori qb della storia. La differenza è clamorosa. Ora si può davvero essere tranquilli e sperare in una grande annata.

In città l’eccitazione è ai massimi storici, come dimostra lo stadio strapieno (terza maggior presenza di pubblico della storia del nuovo Mile High Stadium) che forma una rumorosa ed esaltata onda arancione, colore che è tornato quello principale della franchigia del Colorado. 

L’inzio di partita è lento e come previsto conservativo, come piace a John Fox. Si cerca di impostare un gioco di corse che possa dare tranquillità e confidenza alla squadra in attesa di rilasciare quando necessario il braccio di Manning. In realtà nel primo quarto la tattica non funziona al meglio ed è buona solo per scambiare posizioni sul campo con gli Steelers, grazie ad una buona difesa che contiene le corse dei gialloneri. Il primo quarto se ne va senza segnature.

Ad aprire le marcature un FG degli Steelers dopo che la difesa ha concesso qualche conversione di troppo sui terzi down ma è comunque riuscita a difendere la propria endzone.

E’ il momento di apire un po’ di più il playbook e i Broncos lo fanno bene, con Manning che inizia ad utilizzare l’attacco no huddle a lui tanto caro in quel di Indianapolis, che confonde e sopratutto toglie ossigeno alla difesa avversaria non permettendole di rifiatare e di sostiuire gli uomini durante i giochi.

Si vedono subito i frutti con un bel drive da 80 yards chiuso in TD con una buona corsa da 7 yards di Knowshon Moreno. Manning distruibisce bene la palla coinvolgendo tutte le sue armi offensive, dai WR Decker e Thomas ai TE Tamme e Dressen. Fino al touchdown di Moreno. Broncos in vantaggio 7-3

Manning torna a sedersi e starà seduto parecchio, perchè gli Steelers orchestrano un ottimo drive che li porta a consumare molto tempo e trovare il TD del controsorpasso con una ricezione del TE Heath Miller. Ai Broncos resta solo il tempo di inginocchiarsi e mandare le squadre negli spogliatoi per l’intervallo.

Il secondo tempo vede gli ospiti ad avere il primo possesso e continuare a macinare gioco e mangiare il tempo sul cronometro come nella fine del primo tempo. L’interminabile drive offensivo degli Steelers (quasi 9 minuti) però frutta solo un field goal che allunga le distanze a 13-7 per la squadra di Pittsburgh.

Finalmente dopo più di 20 minuti di football osservato dalla panchina torna in campo Manning per cercare di rimettere i Broncos davanti. E ci vuole poco, un passaggio per Decker di 9 yards e sul secondo down Manning pesca con uno screen pass sulla sinistra Demaryus Thomas che sfrutta un bel blocco davanti a lui, liberandosi così del difensore e mette il turbo per una corsa dritta dritta in endzone da 71 yards che tanto ricorda la segnatura che ha deciso la sfida dei playoff l’anno scorso. Incredibile la velocità mostrata dal WR una volta che si è trovato campo libero davanti. Irrangiungibile. Broncos avanti 14-13 e Manning che ritorna a sedersi in panchina e guardare la propria difesa.

Gli Steelers però non si lasciano intimidire e ripartono da dove avevano finito. Usare tutto il cronometro e avanzare a piccoli passi. Altro drive lunghissimo che viene tenuto vivo anche a una grave penalità commessa da Rahim Moore su un terzo down che avrebbe chiuso il drive, uno di quegli errori che non piacciono certo a John Fox. Gli Steelers riescono a ottenere buoni guadagni e soprattutto convertono tutti i terzi down che devono giocare, mettendo un po’ di frustrazione addosso alla difensa arancione. Il drive si chiude con il touchdown di Mike Wallace su una slant di 3 yards. Pittsburgh avanti 19-14 dopo aver fallito la conversione da due punti, ma sopratutto aver bruciato tutto il terzo quarto.

Si riparte con 14 minuti sul cronometro e Manning che deve cercare di rimontare lo svantaggio. Situazione che di certo non può spaventarlo. Infatti scende in campo il miglior Peyton Manning di giornata. Continuando a orchestrare il suo attacco preferito senza huddle, cambiando i giochi sulla linea per sfruttare al meglio i buchi che vede nella difesa avversaria, riesce in pochi giochi a realizzare un drive da 80 yards chiuso in touchdown con un bel passaggio corto sulla sinistra per il TE Jacob Tamme. Impressiona la naturalezza e la disinvoltura con la quale guidi la squadra, soprattutto a quei tifosi che avevano negli occhi Tebow (per non parlare di Orton) che in queste situazioni era tutto improvvisazione e istinto. Manning è esperienza, calcolo e ragionamento. Ovviamente qualità infinitamente superiore.

I Broncos sono ora avanti 22-19 e nel drive successivo la difesa compie un ottimo lavoro costringendo al punt gli Steelers quasi subito e ridando così la palla a Manning per chiudere la partita. Il drive è molto più conservativo, si usano le corse per far passare il tempo sul cronometro e si arriva comunque nella redzone avversaria dove però il drive va in stallo. Un paio di incompleti di Manning lasciano spazio solo al field goal di Matt Prater che fissa il punteggio sul 25-19 lasciando ancora a Ben Rothlisberger la possibilità di vincere la partita con palla in mano e 3 minuti da giocare sul cronometro.

Diventa determinante la difesa per portare a casa il match. Dopo un buon completo del qb giallonero valido per 19 yards, è Tracy Porter a mettere il punto esclamativo sulla sua già ottima prestazione intercettando il lancio successivo di Rothlisberger e riportandolo in endzone. Grandissima giocata a partita in cassaforte tra il delirio del pubblico.

La partita è stata piuttosto equilibrata, gli Steelers sono una buona squadra e tenergli testa non è mai facile, ma questi Broncos hanno dimostrato di avere una tranquillità e una maturità inaspettata alla prima uscita stagionale dopo un cambio così drastico al timone. Di certo il morale è alto, Peyton Manning ha portato carisma, leadership e confidenza in tutta la squadra, che si sente guidata da un capitano che ha tutte le qualità per portare anche gli altri giocatori a esprimersi al meglio. Il coaching staff sta facendo un ottimo lavoro nell’assecondare il suo qb senza costringerlo però a dover fare tutto da solo, alternando le corse a passaggi corti e lasciando sempre però campo libero alle decisioni sulla linea di Manning, che ha facoltà di cambiare i giochi come e quando vuole a sua discrezione.

La prima uscita lascia negli occhi dei tifosi una bella squadra, ancora con tanta strada da fare ma che lascia ben sperare. La difesa ha tenuto bene, concedendo un po’ troppo sui terzi down come detto, chiusi troppo spesso con facilità dagli Steelers anche quando la distanza da coprire era ragguardevole. I big play sono arrivati solo nel finale, dopo l’intercetto di Porter infatti Von Miller ha messo a segno due sacks consecutivi. Serve maggiore costanza da parte sua e di Dumervil nel mettere pressione al qb avversario durante il match. Buona invece la tenuta sulle corse con solo 75 yard totali concesse, 2.9 per corsa. Ottima la partita di Porter che ha difeso bene, concedendo qualcosina ma deviando ben 5 palloni diretti nella sua direzione, uno dei quali sarebbe stato sicuramente un TD perchè la safety aveva perso il ricevitore sulla traiettoria esterna. Giocando sul lato opposto a Champ Bailey, sempre ottimo, Porter sarà messo alla prova e la sua prima risposta è stata davvero eccellente, dimostrando che la sua acquisizione è stata molto importante in free agency.

L’attacco come detto gira intorno a Manning, che ha messo a segno il suo td  numero 400 in carriera (più velocemente sia di Brett Favre che di Dan Marino, non due qualsiasi…) e dimostrato di aver recuperato benissimo dall’infortunio. Non ha provato lanci lunghi sul profondo, ma ci sarà tempo. La sua precisione sul corto e soprattutto la capacità di fare sempre la selezione di gioco e la scelta del ricevitore migliore, in questo momento valgono di più della forza che può avere nel braccio.

I ricevitori hanno giocato tutti bene, 5 ricezione per uno per Decker e Thomas, e per il TE Jacob Tamme, uno dei bersagli preferiti da Manning. Per Stokley, terzo ricevitore, le solite giocate fondamentali per convertire due terzi down. La linea ha tenuto bene la pressione avversaria che spesso mandava giocatori in blitz, concedendo un paio di sacks ma senza commettere grosse penalità e aprendo spazi decenti anche per le corse.

Bene anche gli special team che non hanno commesso errori coprende sempre bene il campo in tutte le occasioni in cui sono stati chiamati in causa.

MHC MVP: Tracy Porter – come detto 5 passaggi deviati e l’intercetto che ha chiuso la partita. Ovviamente anche Peyton Manning merita questo premio ma Porter è stato più una sorpresa quindi oggi la palma di miglior giocatore va a lui.

One Comment

  1. Mauro says:

    Condivido. Davvero un piacere vedere come PM gestisce la squadra e le situazioni.
    Sempre una grande sicurezza e sempre la sensazione di avere la situazione in pugno.
    L’ultima volta che avevamo un QB così era tanto tanto tanto tempo fa …. E non dimentichiamoci che non metteva un TDpass da 616 giorni ….
    Bene anche la difesa tranne che sui terzi down.
    Ne abbiamo lasciati a Big Ben credo 12 e molti anche molto lunghi. Ma siamo solo all’inizio e può solo migliorare.
    E ora andiamo a provare ad arrostire falconi giù ad Atlanta!!!
    Go Broncos

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