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Oct 13

Denver Broncos vs Jacksonville Jaguars 35-19

Vinto, ma non convinto

Pomeriggio di sole al Mile High Stadium (ma non ditelo allo sponsor che ha messo davanti il suo nome) e i Denver Broncos si apprestano a triturare i Jacksonville Jaguars. Tra i pronostici della vigilia già si parla di record di punti da battere, di far riposare Manning per tutto il secondo tempo, di far giocare Holliday anche come ricevitore e tante altre belle invenzioni da chi si sente forte e padrone della NFL, tanto da snobbare completamente gli avversari e pensare di avere la strada spianata. Chi ha fatto un minimo di sport, anche solo correre dietro al gatto per casa, sa bene che partire con questa sicurezza che è già traboccata in sfacciatagine mista ad arroganza, è la cosa più pericolosa che possa accadere. Gli “upset” sono li a ricordarcelo e proprio in casa Broncos molti anni fa si ricordano ancora di quando i superfavoriti padroni di casa comandati da John Elway, dovettere lasciare lo scalpo proprio contri i quasi esordienti Jaguars in una wild card temp131013_Christus16--nfl_mezz_1280_1024dei playoff. Per fortuna John Fox è un vecchio lupo di mare e tutto può accadergli tranne farsi prendere dall’eccessivo entusiamo. Su questo si basavano le mie convinzioni che la squadra non avrebbe corso il pericolo di farsi sorprendere ma avrebbe giocato comunque concentrata. E’ successo esattamente questo per fortuna e la partita è sta affrontata al meglio, con un inizio ottimo in cui i primi due drive chiusi con altrettanti touchdown, mentre i Jaguars sembravano parecchio confusi e agitati al cospetto dei padroni di casa e strafavoriti. Sensazione confermata dall’orribile primo drive in cui hanno sbagliato tutto, da incomprensioni sulle chiamate dei giochi, ai drop e lanci nel nulla, fino a provare subito al primo drive una finta di punt che non ha portato da nessuna parte, salvo concedere l’eccellente posizione di campo ai Broncos al loro primo possesso. 14-3 il risultato e tutto tranquillo diciamo, se non chè  la luce in quel momento si è spenta e sono cominciati gli errori da parte dei Broncos. Forse la concentrazione ha retto troppo poco. Manning lancia il secondo intercetto dalla sua stagione che viene riportato in touchdown da un linebacker avversario dopo ben 59 yards di ritorno. L’attacco non funziona bene e si inceppa tanto che i 5 drive successivi ai due touch down iniziali portano a due punt e due turnover (l’intercetto appunto e un fumble su snap sbagliato tra Ramirez e Manning). I Jaguars non fanno grandi cose ma piano piano si riportano in partita e il primo tempo si chiude sul 14-12 per i Broncos.

Fischi all’intervallo

Qui succede qualcosa di quantomeno curioso. Dal pubblico arrivano fischi per i Broncos, gli spettatori sono evidentemente delusi da quello che stanno vedendo in campo e dal fatto che la partita sia ancora in equilibrio. Se la sensazione di insoddisfazione per il primo tempo può essere condivisa, onestamente arrivare a fischiare la squadra, comunque in vantaggio e con la partita in mano, lo trovo un comportamento sbagliato se non del tutto fuori luogo (fermo restando che chi paga il biglietto è libero di fare ciò che vuole) e che va analizzato. L’abitudine a vincere e vincere bene sicuramente affina il palato dello spettatore, ma non si può pretendere che in ogni partita l’esibizione sia da oscar. Manning e soci sono 5-0 in stagione, in cinque giornate si è battuto ogni sorta di record, ma alla prima mezza (ma anche meno di mezza) difficoltà arrivano i fischi. Qualcosa non mi torna. Solo due anni fa giocavamo con Tim Tebow che a ogni azione cercava di sopravvivere, se oggi si fischia, li cosa si sarebbe dovuto fare? La sensazione è che da questa squadra si pretenda sempre e comunque lo spettacolo migliore come se fosse scontato che si debba vincere in scioltezza. Certo le aspettative sono alte, tutti sappiamo che non arrivare al Super Bowl vorrebbe dire fallimento e che l’occasione migliore, visto anche quello che succede in AFC, è quest’anno e dall’anno prossimo con Manning 38enne potrebbe non essere più così. I pianeti sono allineati e tutto fa pensare che questo sia l’anno in cui cercare il successo, ma non per questo vuol dire che sia facile ottenerlo. I tifosi dovrebbero godersi lo spettacolo di altissimo livello che si è visto in queste partite ed essere sereni e fiduciosi e non pretendere il massacro dell’avversario più debole sulla carta come se fossa una corrida in cui è il torero a vincere per forza sulla vittima designata.

Moreno guida la NFL

temp131013_Bakke_22--nfl_mezz_1280_1024Nel secondo tempo, non credo stimolati dai fischi, ma piuttosto strigliati da Fox e dallo stesso Manning non per niente soddisfatto dell’andamento del match, le cose si sono sistemate e la partita è stata portata a casa senza grossi patemi. Certo non si è dilagato, si è giocato a football fino a due minuti dalla fine e non si è fatto riposare i titolari, anzi, ma questa è l’NFL e le partite vanno vinte alle fine dei 48 minuti, non sulla carta. Cosa che i Broncos ancora una volta hanno fatto, mettendo comunque 16 punti di scarto tra loro e i Jaguars e segnando ancora 35 punti in attacco. Protagonista della partita è stato ancora una volta il running back Knowshon Moreno, che sta inanellando prestazioni positive una dietro l’altra e ieri ha chiuso con 42 yards e ben 3 Td su corsa, oltre a 7 ricezioni per 62 yards. Numeri che arrivano grazie a belle giocate, dove grinta e caparbietà non mancano mai, insieme ad attenzione e sicurezza. Un Moreno così sicuro, continuo e concreto non si era mai visto a Denver e il gioco di corse inizia a essere una variante importante su cui contare durante le gare. Anche perchè è impensabile che Manning lanci sempre 500 yards. Ieri la sua partita infatti è stata solo “normale”, un normale che altri qb in NFL comunque vorrebbero cercare di replicare, e ha chiuso con 28/42 per 295 yards, 2 Td e 1 Int con un qb rating di 92.9

C’è Bailey e si vede, ma non abbastanza

L’attacco ha fatto il suo anche ieri, pur senza le scintille viste altre volte, ha portato a casa 5 TD. In difesa si è visto il rientro di Champ Bailey, dopo l’infortunio subito in training camp. Il suo esordio è stato positivo, la sua presenza da sicurezza al reparto e le secondarie, seppur restando sotto tiro e concedendo ancora 300 yards agli avversari, sono sembrate in lieve miglioramento rispetto alla trasferta di Dallas (non che si potesse fare peggio…). L’assenza grave che si è sentita è quella di Woodyard al centro della difesa. Il suo sostituto, Paris Lenon, non è al suo livello e si senta la mancanza della sua leadership in questo nuovo ruolo di MLB in cui stava risplendendo fino all’infortunio. Da domenica prossima tornerà anche Von Miller e può solo fare bene il suo rientro in squadra. Sperando che abbia lasciato perdere marijuana e problemi fuori dal campo, sul rettangolo verde abbiamo bisogno come il pane del suo apporto. Questo permetterebbe di spostare Irving al centro (o in panchina se rientra Woodyard) e di far ruotare di più i cacciatori di quarterback a nostra disposizione, visto anche il recente infortunio di Ayers, anche lui assente domenica. La linea difensiva continua a giocare bene, è la prima difesa contro le corse e il merito è anche il loro.

Malik Jackson si fa notare

temp131013_Taves0066--nfl_mezz_1280_1024Ieri si è distinto particolarmente proprio Jackson che già nelle prime cinque giornate, in maniera più o meno silenziosa, aveva portata un gran contributo. Era infatti il giocatore con più pressioni sul qb (non finite in sack, ma comunque fondamentali) di tutta la NFL. Ieri la sua caccia è stata proficua, tanto da regalare due sacks in pochi secondi, intervallati da un buonissimo tackle for loss a suggellare un drive dominato solo da lui che ha costretto al punt i Jaguars, in un momento chiave del match. Questa performance gli è valso il riconoscimento a fine gara di migliore in campo, decisione presa come sempre da John Fox, davvero non male. La sua crescita è importante e i Broncos hanno bisogno anche di lui e di tutti quelli che sono meno sotto la luce dei riflettori se vogliono continuare a vincere. Prestazioni importanti come quella di David Bruton, da sempre asso degli special teams (già un punt bloccato quest’anno) che ieri si è trovato protagonista di una bella giocata offensiva. Su un punt infatti i Broncos hanno fintato e consegnato lo snap direttamente nelle sue mani, che tra la sopresa generale dei Jaguars, ha corso per più di 30 yards consegnando il primo down ampissimo a Manning e all’attacco.

MHC MVP – Knowshon Moreno: 15 corse per 93 yards e 3 TD. 7 ricezioni per 62 yards

4 Comments

  1. Mauro says:

    Caro zio… mi ritrovo come spesso accade nel tuo recap …a cominciare dal titolo…vinto ma non convinto.
    I fischi dell’intervallo (condivido fuori luogo e ingenerosi) sono un po’ la cartina di tornasole di questo eccesso di sicurezza e di aspettative sui Broncos che tutti i media e l’ambiente va diffondendo dall’inizio della stagione.
    L’NFL non funziona così. E bene hai fatto a ricordare le delusioni cocenti che abbiamo patito in anni in cui eravamo (come in questo) strafavoriti. A cominciare dalla notte del divisional dello scorso anno….
    La vittoria si gioca sempre su un filo sottile soprattutto in uno sport che prevede dalla prima all’ultima partita la partita secca e non lunghe serie in cui alla fine il piu forte sulla carta ha sempre buon gioco.
    A proposito di questo filo sottile (da rendere meno sottile col passare delel settimane) come sai da tempo insisto su due temi.
    L’attacco sulle corse e la difesa.
    Sul primo sono con te. stiamo via via migliorando. Moreno si sta rivelando solido. Non è un RB dominante (ricordi Terrel davis ad esempio per stare in casa nostra?) ma non fa errori e fa il suo.
    Sul secondo tema sono un po’ più critico di te. Funzioniamo bene solo sulle corse e (va detto) causiamo non pochi turnover.
    Ma sui passaggi la difesa non è all’altezza di una squadra che vuole ballare al grande ballo. Concediamo troppo e quasi sempre le squadre che incontriamo fanno la loro miglior performance proprio contro di noi.
    La perdita di ED secondo me si sta facendo sentire. E la coperta mi sembra sempre maledettamente troppo corta. Anche ieri mancavano, oltre a VM, due titolari importanti e fondamentali. Ma sappiamo che l’NFL è questa e che infortuni e assenze vanno messi nel conto.
    Credo che ci sia molto da lavorare ancora sulla qualità della difesa contro i passaggi x arrivare fino in fondo.
    Buon viaggio Broncos.

    1. zio111 says:

      Le statistiche ci danno ultima difesa sui passaggi ma come sempre sono da prendere con le molle. Tante di qulle yards sono state guadagnate dagli avversari quando ormai il risultato era dalla nostra parte. Essendo sempre in vantaggio costringi gli avversari a lanciare e sei anche più propenso a concedere qualche yard in più coprendo sul lungo per evitare il td. Di grossi big play ne abbiamo concessi pochi se poi si va a guardare. Certo le assenze sono importanti e si deve per forza giocare meglio. Quello è il reparto che in questo momento più va migliorato ma con il rientro di Miller e la pressione aumentata sul qb (ad esempio se Jackson si riconfermasse) dimunuiranno anche le yards concesse. Già è buono invece, come dici tu, il numero di turnover creati dalla difesa. Pessimo invece quello dell’attacco, mi pare intorno ai 8-10 fumble già persi, uno dei peggiori dati della NFL. E nonostante questo siamo il miglior attacco. Dunque avanti fiduciosi e soddisfatti, consapevoli che si può e si deve ancora migliorare su alcuni aspetti del gioco.

  2. Mauro says:

    Aggiungo due battute scaramantiche e semiserie.
    La prima (a proposito dei fischi e delel delusioni). Ricordate l’ultimo 6-0 iniziale. C’era quel presuntuoso di Josh McDaniels e finimmo 8-8. Speriamo che l’apertura tennistica non porti male (e che tocchi ai Chiefs questo destino)
    La seconda. Su PM.
    La prossima settimana è ad altissimo rischio intercetto.
    Ha passato la vita a cercare ferri di cavallo a cui passare la palla e non vorrei si confondesse.
    Ciao
    m

  3. Huskie79 says:

    Guardavo il calendario…di qui alla fine (scontri divisionali a parte) trasferte dure a Indy, Foxboro e Houston…mentre per i Chiefs a parte Colts e Texans (che però affrontano in casa) impegni particolarmente complicati non ne vedo…comincio a pensare che per la vittoria della division diventeranno fondamentali i due scontri con con i Chiefs, e la cosa non mi lascia tranquillo.
    Scivolare al n. 5 del seed vorrebbe dire affrontare tutti i playoffs in trasferta con tutte le complicazioni del caso.
    Vabbè…una partita alla volta ora sotto con i Colts, sono sicuro che PM tirerà fuori un’altra prestazione delle sue.
    Let’s go BRONCOS!

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