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E’ già offseason per i Broncos, che davanti alla tv hanno visto i Patriots battere (con molti patemi) i Ravens e giungere così al Super Bowl dove affronteranno i New York Giants, per il rematch del 2008, quando la squadra di New York ribaltò tutti i pronostici battendo i super favoriti New England Patriots in cerca della stagione perfetta.

I fatti degni di nota della settimana arancio blu riguardano il movimento dei coach nella NFL. Era noto infatti che Mike McCoy aveva avuto più di una richiesta di colloquio per un ruolo di head coach e quando tutto sembrava definito con i Miami Dolphins è arrivata la doccia fredda per lui. I Dolphins gli hanno preferito Joe Philbin, l’offensive coordinator dei Packers degli ultimi 5 anni, come loro nuovo allenatore capo.

McCoy così resta a Denver a lavorare con Tebow e costruire un attacco meno prevedibile di quello visto l’anno scorso.

Chi rischia invece di lasciare la Mile High City è l’altro coordinator, Dennis Allen, allenatore della difesa. Dopo una prima intervista coi Raiders pare che le sue quotazioni siano in forte rialzo, al momento è l’unio coach a essere stato richiamato per un secondo incontro che avverrà questa settimana.

I tifosi Broncos sperano che Allen possa rimanere ancora ai Broncos, che altrimenti dovranno cercare il loro sesto defensive coordinator negli ultimi sei anni. E se la continuità è quello che rende grande una difesa, non siamo sulla buona strada.

C’è da dire che John Fox è un coach prettamente difensivo, quindi i meriti dell’ottimo lavoro fatto da Dennis Allen vanno almeno divisi con l’head coach, fatto che lascia piuttosto tranquilli nel caso dovesse arrivare un nuovo membro dello staff. Ci sarebbe sempre la mano di John Fox su questa difesa.

Tra le altre notizie degne di nota della settimana appena passata c’è il mancato rinnovo di contratto al preparatore atletico Rich Tuten, quasi un istituzione a Denver, visto che era con la squadra da ben 17 anni. La dirigenza ha deciso di cambiare ma non è stato ancora nominato il suo successore.

Ultima notizia uscita settimana scorsa è che Tim Tebow si sarebbe infortunato una vertebra durante il terzo quarto contro i Patriots e che avrebbe comunque finito il match anche in difficili condizioni fisiche, tanto che se i Broncos avessero vinto non sarebbe riuscito a giocare la finale di conference questo week end.

Questo aumenta sicuramente la stima e la leadership di Tim nello spogliatoio, e dopo che Elway nella conferenza di fine anno ha dichiarato che sarà proprio Tim Tebow il titolare dei Broncos che apriranno il training camp l’anno prossimo (c’erano dubbi? è anche l’unico qb a roster.. non era una decisione difficile), il suo ruolo all’interno della franchigia sembra diventare sempre più importante.

Il mondo NFL si sta accorgendo di quanto di buono fatto a Denver in questa stagione.

E’ di queste ore infatti la notizia che il defensive coorodinator Dennis Allen sarà intervistato per il ruolo di head coach dai St. Louis Rams. Non sorprende l’interesse visto l’ottimo lavoro fatto da Allen. E’ riuscito, insieme a Fox ovviamente, a dare uno spirito alla difesa peggiore della lega (32.ma l’anno precedente) e farla diventare un fattore importante per la squadra.

L’interesse non sembra essere così forte da fargli vincere il ruolo di coach, anche perchè i Rams sembrano i favoriti per ingaggiare Jeff Fisher (ex Titans) sicuramente più esperto. Ma è importante per un giovane coach come Allen iniziare a farsi notare, nonostante noi tutti tifosi di Denver speriamo di tenercelo stretto ancora per molti anni.

Allo stesso anche l’offensive coordinatore, Mike McCoy, avrà la sua chance quando verrà intervistato dai Jacksonville Jaguars per il ruolo di capo allenatore. Il lavoro di McCoy con Tim Tebow, la sua capacità di rimodulare in poche partite un attacco pensato per Kyle Orton, sulle caratteristiche completamente diverse del fenomeno della florida, fanno pensare a un coach molto duttile e preparato tatticamente, anche se qualche chiamata durante la stagione non è stata delle migliori.

Anche lui non è il candidato leader al ruolo di coach per i Jaguars, ma è una bella gratificazione per l’ottimo lavoro svolto.

Fino a poco più di 5 minuti dalla fine la partita era deprimente. Due delle squadre peggiori della lega avevano dato vita a uno spettacolo pessimo, con gli attacchi incapaci di costruire qualcosa di buono, non certo per merito di difese arcigne e spettacolari, ma semplicemente perchè privi di talento e di idee. Troppo brutto per essere vero.

Eppure si è arrivati a 5 minuti dal fischio finale con i Dolphins in vantaggio “solo” 15-0.

L’attacco dei Broncos fino a quel momento era stato inguardabile, tanto che all’inizio di quel drive, la mia prima preoccupazione era quella di realizzare almeno un field goal e puntavo solamente ad evitare lo shoutout, per non interrompere la striscia più lunga di tutta l’NFL di partite in cui si è realizzato punti (l’ultimo volta a secco nel 1992). Di certo non un grosso obiettivo. Read on »