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Il viaggio continua.

temp130905_PeteEklund102--nfl_mezz_1280_1024Questa volta la sopresa non c’è stata e il pronostico che vedeva i Broncos come certi vincitori della sfida, è stato rispettato, non senza qualche brivido. I Broncos scendono in campo col ritrovato Wes Welker (con un nuovo casco anti traumi fin troppo grande) ma senza Von Miller e Derek Wolfe in difesa. Champ Bailey è della partita ma non parte titolare, così come Woodyard ancora dietro a Paris Lenon come MLB. Denver parte alla grande, la difesa realizza subito due sacks nei primi giochi e blocca ottimamente le corse dei Chargers togliendo così opzioni a Rivers e all’attacco di Mike McCoy, ex della sfida. Dall’altro lato del campo, al primo drive Peyton Manning realizza il primo td della partita con un passaggio corto per D. Thomas, a chiudere un drive ottimo fatto di un bel mix di corse e passaggi corti. Il punteggio si orienta subito dalla parte dei Broncos e il match prosegue con questo copione per tutto il primo tempo. I Chargers restano a secco anche nei drive successivi, merito di una difesa di Denver che sembra lontana parente di quella vista in regular season. In attacco è la linea offensiva a dominare gli avversari, aprendo varchi per le corse di Moreno e Ball e lasciando a Manning sempre molto tempo per lanciare praticamente indisturbato. Sembra il preludio a una passeggiata, tutto gira per il verso giusto e i Broncos dominano in lungo e in largo, ma manca qualcosa all’appello. Mancano infatti i punti sul tabellone. Alcuni episodi girano dalla parte sbagliata, come quando Julius Thomas commette un fumble dopo una ricezione che interrompe il drive offensivo e rimette il pallone nelle mani di Rivers. La difesa non concede nulla e arriva poi il TD di Welker, che chiude un drive simile al primo con un passaggino laterale corto in endzone con i Broncos che allungano sul 14-0. Denver controlla anche il tempo correndo molto e i drive offensivi sono mediamente lunghi, ma quando ci sarebbe da uccidere la partita è Decker a frenare gli entusiasmi inciampando da solo e autoplaccandosi mentre era lanciato indisturbato verso l’endzone su un punt return. Peccato. Il drive parte e vede Manning arrivare vicino all’endzone per quello che sembra essere il preludio al terzo td di giornata, ma invece dopo due tentativi falliti arriva perfino l’intercetto di Butler in endzone che chiude il primo tempo senza altri punti. Il punteggio è “solo” 14-0 e la sensazione è che i Broncos avrebbero dovuto avere un distacco un più ampio e la partita in cassaforte, invece il match è ancora molto aperto. Nella ripresa ancora occasioni sprecate dall’attacco con un paio di brutti drop dei ricevitori e i Broncos che riescono solo a segnare un field goal con Matt Prater. A questo punto il match gira, i Chargers, come era prevedibile, prima o poi sarebbero riusciti a segnare, e lo fanno nell’ultimo periodo approfittando dell’uscita dal campo di Chris Harri Jr. Il cb subisce un infortunio al ginocchio (stagione finita per lui) e lascia il campo. Rivers è bravo a colpire a freddo il suo sostituto (e suo ex compagno a San Diego) Quentin Jammer che sembra non capirci molto. Battuto più volte sul profondo i Chargers arrivano al td che riapre il match sul 17-7. L’inerzia del match comincia a girare spostandosi dalla parte degli ospiti e tra i tifosi comincia a farsi largo il brutto ricordo dell’anno passato e della sfida contro i Ravens che ancora brucia.

Manning puntuale

Per fortuna questa volta la storia va diversamente, i Broncos non si fanno trovare impreparati e grazie anche a una penalità della difesa avversaria su un terzo down, orchestrano un bel drive che chiudono con tre belle corse di Moreno fino a superare la linea di meta e realizzare il td del 24-7 che ridà ossigeno e tiene a distanza di sicurezza i Chargers. La partita però non è ancora finita, San Diego gioca il tutto per tutto usando tutti e 4 i down e trova il secondo td di giornata per il WR Allen riportandosi sotto nel punteggio. Il kickoff successivo è un onside kick che i Chargers recuperano dandosi una bella carica di adrenalina e spaventando i Broncos, ma la difesa risponde alla grande prima col sack di Shawn Phillips (secondo di giornata per lui) e poi forzando l’incompleto di Rivers e costringendo i Chargers ad accontentarsi del field goal, che fissa il punteggio sul 24-17 con ancora poco meno di 4 minuti da giocare. La palla questa volta viene calciata lunga e Manning ha la possibilità di orchestrare l’ultimo drive per addormentare la partita e far finire il tempo sul cronometro. Si inizia subito male con una penalità della linea e con una corsa negativa di Moreno, seguito da un incompleto. Siamo già al terzo down con 17 yards da prendere e qui Manning non sbaglia, pesca sulla sideline un liberissomo Julius Thomas per 21 yards e chiude il down. Pochi giochi dopo ancora terzo down, questa volta con 6 yards da prendere e a differenza delo scorso anno contro i Ravens non si corre ma si lancia. La fiducia in Manning è totale e il campione col numero 18 non delude, pescando ancora il TE Thomas per la conversione del down che mangia altro tempo sul cronometro e lascia la palla in mano ai Broncos. E’ poi Moreno, tre giochi dopo, a guadagnare con una corsa su un terzo e 1, il primo down che mette la parola fine al match e manda i Broncos alla finale di conference. Manning è stato protagonista di una prova concreta, positiva, solida anche se non spettacolare, ma finalmente ha dimostrato nel momento decisivo del match di prendersi la squadra sulle spalle e di non sbagliare, anche se la strada per il successo finale è ancora lunga e sempre più complicata.

Decisive le corse.

temp9Hays--nfl_mezz_1280_1024La partita è stata vinta con merito e solo i Broncos potevano rovinarsi da soli la festa. Ci hanno provato nell’ultimo quarto ma per fortuna hanno rimesso le cose a posto grazie all’attacco. E’ stato decisivo Manning con la conversione di due terzi down nei minuti finali, ma in tutto il match la chiave per mantenere il controllo sul risultato è stata l’efficacia del gioco sulle corse. Nel match di regular season perso contro i Chargers proprio le corse erano mancate, con sole 18 yards guadagnate, mentre ieri il gioco di corse è stato dominante. Moreno, sempre più importante per questa squadra, ha corso 23 volte per 82 yards con 1 td. A questi si aggiungono i numeri del rookie Montee Ball, che sta migliorando a ogni gara, che con le sue 52 yards su 10 tentativi ha dato il cambio di passo giusto quando Moreno doveva respirare, senza interrompere la fluidità dei drive. La coppia Moreno – Ball sta diventando un arma importante per questo attacco già fortissimo sui passaggi e contro squadre sempre più forti poter disporre di un credibile gioco di corse è fondamentale.

Difesa da oscar, per tre quarti

La nota lieta del match è stata senza dubbio la difesa. Nei primi tre quarti è stata praticamente perfetta, tanto da meritarsi a fine gara i complimenti di coach Fox. Tanta pressione su Rivers, con tre sacks (il quarto arriverà temp12Bakke--nfl_mezz_1280_1024nell’ultimo periodo) all’attivo e ottima barriera sulle corse a bloccare Ryan Matthews e i D. Woodhead, fermati rispettivamente a 29 e 26 yards guadagnate. L’assenza di Miller non si nota, Phillips, Jackson e il nuovo arrivato Mincey mettono a segno i sacks che rallentano l’attacco dei Chargers, e i linebacker, aiutati dalla linea e dalle safety, si occupano di bloccare le corse con un costante successo come era capitato poche volte in stagione regolare. La difesa è ottima e tiene a zero i punti dei Chargers per i primi tre quarti. Il punto di svolta però è l’infortunio del cb Chris Harris Jr. Harris passa spesso inosservato perchè non fa molti intercetti, ma c’è un motivo, contro di lui i qb avversari lanciano poco, perchè le sue coperture sono sempre ottime. Inoltre è il terzo cb NFL per peggior rating del qb avversario quando lancia sul ricevitore da lui marcato, statistica che lo mette di diritto tra le pedine fondamentali della difesa dei Broncos. Purtroppo il suo infortunio ha aperto il campo ai ricevitori avversari. Quentin Jammer, che l’ha sostituito, è stato battuto più volte sul profondo e in un paio di volte è stato sorpreso completamente fuori posizione. Bailey evidentemente non è ancora pronto per giocare sull’esterno ed è stato tenuto in mezzo al campo come nickel cornerback, per sfruttare più il suo senso della posizione che non la sua velocità, chiaramente ridotta dall’età e dall’infortunio al piede patito in stagione.

Ancora una volta Brady

Per fortuna i danni sono stati limitati, certo è che con Harris fuori, Jammer non sembra la risposta per la prossima sfida contro i Patriots di Tom Brady. Non si può concedere un lato del campo al qb di New England altrimenti sono guai. I Broncos dovranno trovare una soluzione, che va da Bailey, al rookie Webster a Tony Carter (anche lui acciaccato) allo stesso Jammer. Nessuna di queste ipotesi da garanzie assolute e questa sarà sicuramente una delle chiavi del match che ci attende per poter arrivare al Super Bowl. Il resto del copione sarà sempre lo stesso, cercare di installare un gioco di corse sufficiente a tenere fuori dal campo Brady il più possibile e garantire a Manning quella imprevedibilità che gli dovrebbe consentire di mettere punti a tabellone. E’ probabile che la partita arrivi a punteggi alti e ogni errore sarà decisivo. Per Manning è la sfida delle sfide, i record sono tutti per lui ma Brady è stato più vincente e difficilmente sbaglia nei momenti decisivi, quello che invece fino a questo momento della carriera sembra essere l’unico limite di Peyton. Sarà una partita in cui non c’è una squadra favorita e in cui la tensione sarà ai massimi livelli. Si dovrà sfruttare il fattore campo e il pubblico sarà importante come lo è stato ieri, silenziosissimo con la palla a Manning e in delirio per infastidire l’attacco avversario. Contro Brady, certamente più abituato a questi momenti di Rivers, potrebbe non bastare, ma la carica che uno stadio caldo può dare sarà importante per i Broncos.

MHC MVP: Peyton Manning – 25 su 36 per 230 yards, 2 td e 1 int, 93.5 qb rating

Un pessimo inizio

Seconda sfida stagionale con i Chiefs, rivali di division e di conference, determinate per stabilire le gerarchie di accesso alla griglia dei playoff. I Broncos due settimane fa hanno vinto la gara in casa e ora devono riconfermarsi in trasferta, per mettere le mani in maniera importante sulla AFC West. Manca Julius Thomas e soprattutto manca Dominique Rodgers-Cromartie, il migliore delle secondarie in questa stagione. Con lui, assente anche la safety Rahim Moore sostituito da temp131201-Hays-11--nfl_mezz_1280_1024Mike Adams. Gioca invece Moreno, che era uscito in stampelle dalla partita precedente contro i Patriots e ritorna in campo Champ Bailey, il grande assente di questa stagione. L’inizio del match per lui però è pessimo, come per il resto della squadra. Le prime ricezioni sono tutte verso i ricevitori coperti da Bailey che si dimostra non ancora pronto e non certo al livello a cui ci ha abituati. Jamal Charles è difficile da contenere e si arriva ben presto vicino alla endzone per l’attacco dei Chiefs. Quando ormai la segnatura sembra imminente, la giocata di Woodyard, che intercetta un passaggio di Alex Smith in endzone interrompe bruscamente il drive dei Chiefs e smorza sul nascere l’entusiasmo dei padroni di casa. Manning però restituisce il favore pochi giochi dopo, lanciando anche lui un intercetto e lasciando così in parità il match e il conto degli errori. La partita riprende con l’attacco dei Chiefs che continua a mettere in difficoltà la difesa dei Broncos, questa volta riuscendo anche a mettere punti sul tabellone. I Chiefs dopo il primo intercetto infatti infilano tre touchdown consecutivi andando avanti nel punteggio e la partita sembra già prendere la sua strada. Se non bastasse l’attacco dei padroni di casa a mettere in difficoltà la nostra difese, ci si mette anche lo special teams. La giocata di K. Davis è da manuale, riporta in touchdown un kickoff di Matt Prater con una corsa di ben 104 yards, seppur inseguito da Bruton e Bolden, due dei più veloci difensori dei Broncos. L’attacco guidato da Manning oggi non sembra ai suoi massimi livelli e si accende a drive alterni. Dopo l’intercetto Manning riesce a realizzare il touchdown pescando Decker con un bellissimo passaggio da 41 yards ma nel drive successivo è di nuovo intercettato dalla difesa avversaria e le cose si rimettono male. Gli errori di Manning iniziano a essere un po’ troppi e non sembra la sua partita.

Decker stellare

Il primo tempo si chiude con i Chiefs in vantaggio solo per 21-14 perchè fortunatamente i Broncos riescono nel finale di secondo quarto a riportarsi sotto grazie a un bel drive offensivo, chiuso con la segnatura di Moreno su screen pass da 3 tempAP447074344033_1--nfl_mezz_1280_1024yards di Manning. All’intervallo le sensazioni sono di una partita complicata, ma ancora aperta. Dopo il pessimo inizio ci sono ancora tutte le condizioni per ribaltare il risultato, e le chiavi del match sono in mano all’attacco che per ora sta perdendo il confronto con l’ottima difesa dei Chiefs. Ad aiutare Manning però oggi c’è un super Eric Decker, che non sbaglia una ricezione e viene pescato alla grandissima per tutto il secondo tempo dal qb dei Broncos. Le giocate del duo Manning – Decker rimettono in partita i Broncos che vanno avanti nel punteggio grazie ai tre td del ricevitore numero 87, nei primi tre drive del secondo tempo. Il modo migliore di fugare i dubbi che iniziavano a venire dopo il primo tempo incolore. I Broncos ora controllano il match in vantaggio 35-21 a pochi minuti dopo l’inizio dell’ultimo periodo. I Chiefs provano a rifarsi sotto e si avvicinano con la meta realizzata da J.Charles  ma non basta e i Broncos riescono a limitare i danni consumando a sufficienza il tempo sul cronometro e portano a casa una vittoria determinante per la division e per i playoff dell’AFC. Decker è stato il grande protagonista del match, per lui 8 ricezioni per 174 yards e ben 4 td. Le statistiche di Manning sono alla fine del match più che discrete, nonostante i due intercetti inziali. I numeri dicono 22 completi su 35 tentativi, ben 403 yards e 5 td con un qb rating più che buono di 118 punti.

Finalmente Montee Ball

Non solo gioco di passaggi però nella domenica dei Broncos, come successo nelle ultime giornate le corse stanno diventando un fattore importante. Moreno oggi non ha fatto la sua miglior partita, anzi tutt’altro. Sulle corse ha faticato parecchio e probabilmente ha pesato anche l’infortunio subito domenica scorsa. Solo 18 yard in 15 portate, nonostante il grande impegno in tutte le azioni in cui è stato chiamato in causa. Il suo apporto è comunque arrivato sui passaggi, dove ha rifatto vedere alcune giocate degne di nota, guadagnando molte yards dopo la ricezione. Alla fine per lui 72 yards ricevute con 4 passaggi e una meta. Mancato il suo apporto sulle corse, è arrivata la prima prova importante in carriera per il rookie Montee Ball. Apparso già in crescita nelle ultime giornate, ma con gravi problemi di fumble, domenica è riuscito ad avere un buon controllo del pallone e molta più sicurezza. Sicuramente la strada è ancora lunga ma se riesce a risolvere i problemi con la palla, Ball può essere davvero un grande running back. Domenica ha conquistato 117 yards con 13 corse e in tutte le occasioni in cui è stato chiamato in causa è sembrato ottimo nel centrare i buchi creati dalla linea offensiva, senza troppi indugi e solido a sufficienza da non essere placcato subito al primo contatto. Ha il fisico ideale per il ruolo del running back completo, non un fulmine di velocità e non un trattore ma promette davvero bene. Speriamo la strada intrapresa sia quella giusta.

Champ Bailey molto indietro

Le note positive vanno però messe sul piatto della bilancia con quelle negative, e purtroppo ce ne sono. Champ Bailey è rientrato dall’infortunio ma è in una condizione di forma troppo scarsa per essere presentabile. Sempre battutto dal suo diretto avversario, ha subito ancora dei colpi duri al fisico già acciaccato e questo non può fargli troppo bene. Ma la cosa che fa preoccupare è che per tutto il secondo tempo, con la partita ancora in equilibrio il buon Champ è stato fatto accomodare in panchina a guardare i suoi compagni giocare. Il rookie Webster e Quentin Jammer, oltre a Tony Carter e Chris Harris Jr hanno giocato da CB. Di certo qualcosa a cui Bailey non era abituato. Il suo apporto è fondamentale e lo sarà ancora di più quando si arriverà ai playoffs. Lui e il, si spera, recuperato Rodgers-Cromartie devono garantire quella copertura sulle secondarie fondamentale per la difesa, che spesso sarà attaccata sui passaggi. Altro non fattore del match e altra delusione di stagione è Von Miller. Ancora una volta un fantasma o quasi. Il suo apporto statistico si riduce a 2 tackle e per un linebacker, seppur con compiti di caccia al qb, è davvero troppo poco. Anche da lui bisogna pretendere di più. Contro Kansas City la difesa non è mai riuscita a mettere pressione su Alex Smith, che esce intoccato dal match. L’assenza di Wolfe toglie ancora più efficacia alla pass rush, e il solo Shawn Phillips non può bastare. Per Wolfe sono ancora indefiniti i tempi di recupero dato che si trova al momento ricoverato in ospedale per accertamenti dopo aver accusato sintomi riconducibili a una crisi epilettica. Speriamo non sia niente di così grave e che la situazione possa migliorare al più presto, anche se proprio a inizio stagione aveva già subito una commozione cerebrale. Insomma la difesa più che sugli schemi va migliorata dal punto di vista delle prestazioni personali. Se i grossi nomi come Bailey e Miller non si rimettono in carreggiata al più presto potrebbe essere dura la strada che conduce al grande ballo.

Grazie coach Del Rio

La buona notizia è che da questa settimana John Fox è tornato a tutti gli effetti a essere il coach dei Denver Broncos e si è detto in splendida forma dopo il riposo forzato. Il lavoro di Jack Del Rio è stato più che discreto, 3-1 il suo record finale e temp131101_Bakke_52--nfl_mezz_1280_1024soprattutto gli è stato riconosciuto da John Elway la grande professionalità e abilità di aver saputo gestire il doppio ruolo di defensive coordinator e head coach contemporaneamente. Proprio a Del Rio, lo stesso Elway ha dedicato il game ball del match contro Kansas City. E’ difficile stabilire quanto ci abbia messo lui nella gestione tattica di queste quattro partite, fase in cui (soprattutto le prime tre) si è corso nettamente di più e si è preservato Manning dal lanciare troppo spesso, un po’ perchè così chiedevano i match, un po’ per il suo problemino alla caviglia. Di certo la gestione Del Rio non ha avuto lati negativi e chi non fosse un osservatore abituale dei Broncos nemmeno si sarà accorto del cambio di head coach. In questi casi i rischi di fare danni sono maggiori delle possibilità di dare valore aggiunto, quindi giudico in maniera molto positiva la parentesi da head coach dei Broncos per Jack Del Rio. Ora bentornato John Fox al comando della squadra, sicuramente il suo apporto farà bene anche solo perchè permetterà una miglior distribuzione della gestione della squadra con Del Rio che tornerà a occuparsi solo di difesa. La situazione dei playoffs è ancora apertissima, coi Broncos al primo posto nei seed AFC davanti ai Patriots e ai Chiefs che inseguono col record di 9-3. La strada è ancora lunga ma almeno le mani sulla division, visto il doppio successo sui Chiefs, sembra che si siano messe, serve solo stare attenti ai passi falsi, a cominciare da domenica prossima quando verranno a Denver i Tennessee Titans.

MHC MVP – Eric Decker 8 ric per 174 yards e 4 TD