Coach Del Rio

Prima partita dopo la sosta e prima uscita di Jack Del Rio come head coach ad interim dei Broncos. John Fox, appena operato al cuore, sta bene e segue la partita dalla Carolina, dove è stato curato. Ne avrà per un po’ ma i Broncos sono nella mani esperte di un ex-capo allenatore che manterrà il controllo sulla temp131110_Bakke18--nfl_mezz_1280_1024difesa e, come dichiarato da lui, curerà molto poco l’attacco lasciato principalmente all’offensive coordinator Adam Gase. Si gioca a San Diego, campo sempre ostile quello dei rivali di division, che apre una serie di partite dure nelle quali Denver se la vedrà due volte con Kanasas City e con i Patriots. E’ la fase decisiva della stagione. I Broncos trovano sull’altra sideline Mike McCoy, ex allenatore dell’attacco che ben conosce il nostro playbook e come gira il nostro attacco per averlo gestito l’anno scorso in prima persona. L’idea dei Chargers è chiara, tenere Manning fuori dal campo, e nel primo tempo il piano riesce a meraviglia. Peccato per i Chargers che il tempo di possesso non serva a mettere punti a tabellone. La squadra di McCoy corre e guadagna campo poco alla volta, spendendo tanto tempo e stancando la nostra difesa, che però nel momento decisivo tiene duro e non concede touchdown ma solo tre field goal (uno sbagliato) all’attacco avversario. Potremmo dire una difesa che si piega ma non si spezza. I linebacker Woodyard e Trevathan giocano alla grande, mettendo a segno numerosi placcaggi (11 a testa alla fine) e stando sempre vicino alla zona della palla. I cornerback, privi di Bailey ancora fuori, se la cavano bene e tutta la difesa nel primo tempo è positiva. Sugli scudi anche la coppia Knighton e Vickerson, i due DT, certo non delle stelle acclamate, stanno giocando bene e numerose sono le azioni in cui sono determinanti.

Thomas & Thomas

temp131110_Bakke32--nfl_mezz_1280_1024Quello che McCoy non aveva previsto, nel suo piano per battere i Broncos, era che Manning non ha bisogno di molto tempo per mettere punti a tabellone. Il primo drive da td dura solo 57 secondi e si chiude con il passaggio di Manning per Julius Thomas sulla linea laterale. La corsa del TE è splendida, evita un avversario e corre sulla sideline per 74 yards industurbato fino alla linea di meta. E pensare che era al rientro dopo un infortunio, possiamo dire che ha recuperato alla grande e alla prima giocata l’ha fatto subito vedere. E’ stata la giornata dei Thomas, non solo Julius ma soprattutto Demaryius, il più famoso dei due. Il wr mette a segno gli altri 3 td chiudendo due rapidi drive dei Broncos nel primo tempo e realizzando poi la segnatura nel drive d’apertura nella ripresa. Per lui grande giornata, 7 ricezioni per 108 yards e appunto tre mete. Tutto l’attacco dei Broncos ha giocato abbastanza bene arrivando alla meta velocemente. Determinante ancora una volta anche la prova di Moreno, ormai titolarissimo e sempre più positivo e chiamato in causa. Che sia su corsa e su passaggio, il running back da sempre il massimo e riesce sempre a prendere yards importanti anche dopo il primo contatto con i difensori avversari dimostrando una solidità mai vista fin qui nella sua carriera. Alla fine chiude con 8 ricezioni per 49 yards e 15 corse per 65 yards. Il suo rendimento è sicuramente tra le sorprese di stagione visto che partiva indietro nel roster. Bravo Knowshon.

Ancora un fumble

Nella ripresa i Broncos ormai in vantaggio hanno in mano il match e possono limitarsi a controllare il ritorno dei Chargers. Purtroppo però ancora una volta sono i fumble a rimettere in partita gli avversari. Manning subisce un sack e perde il pallone, come troppo spesso è capitato quest’anno. I Chargers partono così da un’ottima posizione e non ci mettono molto a percorrere le 10 yards che li separano dalla meta. Partita riaperta e c’è da capire il perchè di questi numerosi sack con fumble che stanno caratterizzando la stagione. La linea tutto sommato non ha fatto un brutto lavoro. L’assenza di Clady sul lato cieco è sicuramente importante e forse l’alto numero dei lanci tentati espone la linea d’attacco a un lavoro davvero duro. Manning di per se pare un po’ troppo lento (a volte) o addirittura troppo sicuro di riuscire a liberarsi del pallone in tempo, quando invece poi subisce il sack e perde il pallone. E’ qualcosa su cui si può, e si deve, sicuramente lavorare in ottica playoff quando le difese giocheranno al massimo e non si può certo regalare nulla agli avversari. Fortunatamente questa volta il danno è lieve e il match fila via piuttosto bene, con i Chargers che faticano a portarsi sotto nel punteggio e i Broncos che usano abbastanza bene il cronometro. La meta di San Diego nell’ultimo periodo fissa il punteggio sul 28-20 finale ma non mette mai in dubbio la vittoria di Denver.

La caviglia di Manning

temp131110_Bakke29--nfl_mezz_1280_1024A preoccupare i Broncos è stato però un colpo subito da Manning negli ultimissimi giochi di partita, quando un difensore avversario gli si è buttato sulle caviglie facendolo cadere a terra. Manning si alza zoppicando ma si rimette a terra facendo tremare i tifosi arancioblu davanti alla tv. Il qb già durante la stagione aveva subito una distorsione alla caviglia e ha saltato un paio di allenamenti per non peggiorare la situazione. Dopo il colpo è riuscito a tornare in campo e chiudere il match seppur zoppicando, lasciando abbastanza tranquillo l’ambiente ma è un campanello d’allarme da non sottovalutare. In caso di altri colpi potrebbero nascere problemi maggiori. Fortunatamente gli esami svolti lunedi non hanno evidenziato lesioni per cui si tratta di una semplice seppur dolorosa distorsione, che non precluderà l’utilizzo della stella dei Broncos nel prossimo importantissimo match contro Kansas City. I Broncos poi non hanno gradito il colpo subito da Manning, che aveva già rilasciato la palla, e nessun arbitro ha rilevato la penalità per il colpo ritardato. E’ stata fatta una richiesta alla lega di rivedere l’azione ed eventualmente prendere provvedimenti anche se dubito venga deciso qualcosa in merito. A mio parere non è sembrato un colpo “volontario” mirato a infortunare il giocatore ma un tentativo di sack giunto con leggero ritardo per cui non ci vedo nulla di perseguibile.

Si decide l’AFC West

La prossima partita sarà la più dura e importante finora della stagione. A Denver arrivano i Kansas City Chiefs che stanno soprendendo tutta la NFL con il loro record di 9-0, migliore della lega. L’arrivo di coach Andy Reid ha messo insieme il mosaico di talento che già era presente l’anno scorso e con l’aggiunta del qb Smith hanno elevato il loro livello da promessa a certezza della NFL. La difesa dei Chiefs fa paura, concede pochissimo e recupera un sacco di palloni causando turnover. La partita sarà dura ma i Broncos hanno complessivamente più talento e devono imporsi, anche perchè giocano in casa a 15 giorni dopo andranno loro a fare visita ai Chiefs e non possono permettersi di arrivarci indietro in classifica. Inoltre la vittoria dei Broncos potrebbe servire anche psicologicamente per minare le certezze che si stanno costruendo nella mente dei Chiefs e aprire qualche crepa che potrebbe portarli ad ulteriori passi falsi. Sarà dura, sarà una grande sfida.

MHC MVP: Demaryius Thomas – 7 ricezioni per 108 yards e 3 TD

Welcome back Mike

imagesPer la prima volta da quando ha lasciato i Broncos domenica è tornato a Denver uno degli eroi degli anni del Super Bowl, Mike Shanahan, ora capo allenatore dei Redskins. Le emozioni non sono mancate, per lui la standing ovation prima della partita da parte del pubblico è stata più che meritata. Con lui, e con John Elway in cabina di regia, i Broncos hanno vinto gli unici due titoli della loro storia e la franchigia, la città e i tifosi gli saranno sempre riconoscenti. C’è da dire che il comitato di bentornato è durato anche troppo, almeno tutto il primo tempo del match, con una piccola parentesi durata quanto il primo drive offensivo dei Broncos, chiuso col TD. Il resto del primo tempo è stato piuttosto deprimente, con gli attacchi che si scambiavano solo punt e mostravano errori più che azione degne di nota. La difesa inizialmente non concedeva molto ai Redskins di RGIII ma questo non bastava per prendere in mano la partita. L’attacco non ne voleva sapere di ingranare e così il primo tempo si è chiuso con il risultato di 7-7, pochissimo spettacolo e ancora una volta qualche fischio da parte del pubblico di casa.

Terzo quarto da incorniciare

BXnp-bUCcAAMyOENella ripresa però la musica è cambiata, soprattutto per i Redskins che in pochi secondi mettono a segno due touchdown sfruttando due turnover di Manning. Prima un fumble del qb, recuperato dalla difesa, che permette all’attacco di Washington di portarsi in vantaggio con la corsa di Morris. La palla torna a Manning che al primo lancio si fa intercettare da DeAngelo Hall, che riporta il pallone in meta per il secondo touchdown dei Redskins, che si portano in vantaggio 21-7 in pochi secondi. Sembra che la giornata sia proprio di quelle da buttare e iniziano a delinearsi alcune crepe in quelle certezze riguardo la forza di questa squadra. Manning non è d’accordo però e decide di tranquillizzare tutti pareggiando il conto con due touchdown nei due drive successivi, aiutato dal TE Dreesen e da Moreno, che ricevendo i passaggi del qb realizzano il touchdown. Ottima la giocata del RB che guadagna 35 yards dopo uno screen pass prima di varcare l’endzone avversaria. La partita torna in parità ma ci resta per poco, da quel momento in poi i Broncos dominano con una difesa che costringe gli avversari a ben quattro turnover consecutivi e Manning che non si lascia sfuggire l’occasione (nonostante un secondo intercetto) di mettere punti sul tabellone e chiudere il match. Finisce 45-21 per i Broncos e il sorriso torna sulla faccia dei tifosi.

“Solo” 21 punti

redskins_broncos_welker_td_ap_296La nota lieta della giornata è stata certamente la difesa, davvero dominante nel finale di gara. Si è rivisto Von Miller, ancora un po’ sottotono ma che nel momento giusto ha messo a segno un decisivo sack + fumble causato e recuperato da Wolfe, quando l’inerzia del match era ancora in equlibrio, spostandola definitivamente dalla parte dei Broncos. Bene anche i defensive back che intercettano 4 volte i qb avversari (Cousins entrato nel finale per l’infortunio subito da Griffin) e con Dominique Rodgers-Cromartie segnano anche il touchdown riportando il pallone in meta dopo una corsa di 75 yards, con annesso sberleffo al qb avversario che rincorrava il cb verso la meta. I punti concessi agli avversari non sono pochi, 21, ma se vediamo come sono stati ottenuti possiamo dire che almeno 14 siano sotto responsabilità diretta dei turnover di Manning. La prova della difesa è ampiamente positiva, sono stati concessi solo 154 yard su passaggi ed è un grosso passo avanti rispetto alle prove precedenti. Come detto importante è l’apporto di Von Miller che sta lentamente ritrovando la forma, ma ancora più decisivo è stato il ritorno dall’infortunio di Woodyard. Il MLB è il cuore della nostra difesa e con lui in campo tutto gira molto meglio.

Ora si riposa

I Broncos arrivano al giro di boa sul 7-1, ora gli aspetta la settimana di BYE. Il recordo è buono e rispecchia le attese, anche se la sorpresa Kansas City sta facendo meglio, 8-0 addirittura il record per loro e primo posto in AFC West nelle loro mani per il momento. La settimana di riposo sarà importante per tirare un po’ il fiato e cercare di apportare quelle modifiche in quelle fasi del gioco che non vanno. Dalla difesa (questa domenica esclusa) in difficoltà sui passaggi, ai troppi fumble fatti dall’attacco. Il rientro vedrà i Broncos impegnati contro i Chargers, i Patriots e due volte proprio contro i Chiefs, per quattro match davvero duri che decideranno le sorti della AFC West e probabilmente di tutta la conference.

MHC MVP: Knowhson Moreno – 6 ricezioni per 89 yards e 1 td. 14 corse per 44 yards.

Prima o poi doveva succedere.

Si sapeva, il record 16-0 non era e non deve essere l’obiettivo principale, una sconfitta prima o poi doveva arrivare ed è arrivata a Indianapolis, contro i Colts che di Manning sono stata la squadra per moltissimi anni, prima dell’approdo ai Broncos. Una domenica particolare per Peyton, tornato a “casa” tra molti tifosi che ancora lo applaudivano e inneggiavano per il Super Bowl vinto (già, solo uno) e per la qualità del gioco fatta vedere durante la sua lunga carriera. Forse emozionato, anche se non sembra il tipo, o forse semplicemente in difficoltà per le trame che si sviluppavano durane la partita, non è stato il solito Manning visto fino ad ora. Parecchi passaggi imprecisi, soprattutto quelli sul lato sinistro per D. Thomas, troppo spesso corti, e alcune scelte non sempre ideali come la costante ricerca di screen pass per i running back che però non hanno portato a grossi successi. Approccio alla partita certamente da condividere con il coaching staff, anche se con la libertà che ha il qb di cambiare i giochi sulla linea non si sa mai fino in fondo chi sceglie il gioco da effettuare tra lui e i coach. La squadra non ha giocato bene, la partita è stata inzialmente chiusa ed equilibrata con il punteggio che è cambiato più volte portando il vantaggio da una parte all’altra del tabellone con segnature alternate e sembrava che nessuna delle due squadra avesse un netto dominio sull’altra. Però a metà del primo tempo, sul 14-10 per i Broncos, l’attacco si è ingolfato e i successivi 6 drive son finiti senza punti sul tabellone.

Mani addosso a Manning

manning-colts-600Una safety subita da Peyton Manning (fumble causato da Robert Mathis e poi recuperato da un compagno) ha dato il via alla cavalcata dei Colts, che costringendo al punt i Broncos per i successivi 5 drive a cavallo tra secondo e terzo quarto, tenevano a secco l’attacco e costringevano la difesa a rimanere in campo e a faticare contro l’ottimo attacco messo in piedi dal nuovo leader dei Colts, Andrew Luck. Ma era la difesa dei Colts a mettere a dura prova il nostro attacco, solitamente molto efficace. L’assenza del RT Franklin, dopo quella di Clady, si è fatta sentire sulla linea offensiva (dove manca anche il C titolare JD Walton). La coperta inzia a essere corta e la pressione avversaria sul qb dei Broncos inizia a essere importante. Ieri ben 4 sacks subiti, la safety e un intercetto causato sempre dalla pressione avversaria su Manning. Inoltre il colpo subito da Mathis ha fatto nascere alcuni dubbi sulla possibile perdita di forza mostrata nei lanci successivi. Manning ha minimizzato le domande della stampa a tal proposito con una battuta “Dopo il colpo ho lanciato molti passaggi traballanti, molti passaggi da touchdown traballanti” come a voler dire che non c’è stato nessun tipo di conseguenza e speriamo davvero sia così. Fatto sta che la linea dovrà trovare ben presto un suo assetto perchè non possiamo permetterci che Manning venga maltrattato dalle difese avversarie, altrimenti le nostre speranze crollano in maniera netta.

C’è Miller, ma cambia poco

L’attacco ha faticato certo, ma nel quarto periodo una ripresa c’è stata, sono arrivati altri due touchdown a rimettere in partita i Broncos ma i Colts erano già parecchio avanti, 33-17 alla fine del terzo periodo. Continuando la brutta tendenza che si vede da inizio stagione, la difesa non è stata in grado di tenere a punteggio basso i Colts. Luck ha fatto il T+Y+Hilton+Denver+Broncos+v+Indianapolis+Colts+dFuqtJlSlGslbello e il cattivo tempo, pur senza strafare. La sua è una prestazione non stellare nei numeri ma molto solida, mette a referto 228 yards con 21/38 e 3 Td senza intercetti. A completare l’opera anche un td su corsa e altre corse buone per il primo down al momento decisivo, ad aumentare la sensazione che stia diventando sempre più leader della squadra e sempre più maturo. La difesa soffre tremendamente ancora una volta dimostrando tutti i suoi limiti. E’ rientrato Von Miller, dopo le sei giornate di squalifica per… “essere scemo” diciamo. Il suo apporto non è stato importante come sperato, forse un po’ di ruggine e un po’ di mancanza di abitudine al contatto fisico, hanno limitano il suo impatto sul match. Solo 2 placcaggi per lui e poca pressione su Luck. Già dalle prossime gare il suo apporto dovrebbe migliorare, almeno è quello che i Broncos sperano. Mancava ancora invece il MLB Woodyard e forse è stata la mancanza più importante. Wesley è il leader della difesa, oltre ad essere un ottimo linabacker. E’ quello che urla e tiene insieme il reparto, il vero capitano e la sua assenza lascia un buco importante in mezzo alla difesa. Il suo sostituto Lenon non è al suo pari e tutto il reparto ne risente. Tra le secondarie la prestazione migliore è ancora di Dominique Rodgers-Cromartie che più di una volta salva il risultato con ottime giocate sui ricevitori avversari. In difficoltà invece Champ Bailey, completamente distratto nell’azione del td di Heyward-Bay, dove si perde il ricevitore in motion sulla linea come un dilettante. Inoltre per lui di nuovo un infortunio subito di cui si attendono notizie nei prossimi giorni. Anche gli altri compagni di reparto comunque non hanno brillato, lasciando spazi ampi ai ricevitori e tight end dei Colts per completare i loro giochi e avanzare per il campo.

Troppe palle perse

I Broncos concedono anche oggi una valanga di punti, 39 per la precisione, ma non è solo colpa della difesa. Ieri le palle perse sono state decisive dando ottime posizione di partenza all’attacco di casa. Sanguinoso il fumble di Trindon Holliday che perde palla sulle proprie 14 yards durante un ritorno di punt e concede il facile touchdown ai Colts nel drive successivo. Sul finale quando si cerca la disperata rimonta e si è vicini alla meta avversaria, manning_luck.jpg.size.xxlarge.letterboxè ancora il running back Hillman a perdere il pallone che viene recuparato dai Colts mettendo praticamente la parola fine sul match. Per Hillman i fumble iniziano a essere troppi, se abbinati poi alla mancanza di big play che ne giustifichino l’utilizzo. Se per lui le cose non cambiano la vedo dura in futuro. Dietro Moreno, ieri per niente spettacolare, sembra ci sia una gara a chi spreca l’occasione tra Ball e Hillman, che alternano un fumble per uno quando chiamati in causa. Io continuo a preferire Ball, anche se non ha ancora dimostrato nulla di speciale. In aggiunta ai due fumble ci sono stati come detto la safety e l’intercetto di Manning, a completare l’opera. Con 4 turnover l’attacco certamente non ha aiutato questa difesa già in enorme difficoltà.

Una sconfitta che deve servire

La sconfitta doveva arrivare ed è arrivata. I segnali c’erano già stati nei turni precedenti, dove si era visto un attacco stellare e una difesa troppo allegra e si poteva intuire che in caso di giornata no dell’attacco, la partita sarebbe stata subito in bilico. Questo è prontamento successo e nonostante tutto si è comunque riusciti a portare la partita agli ultimi due minuti e chiudere a soli a 6 punti di distacco finali. Questa sconfitta deve essere una sveglia per tutto l’ambiente, troppo gasato dall’inizio in pompa magna e offuscato dall’attacco eccezionale che copriva tutti gli altri difetti della squadra. Ora i difetti sono venuti fuori ed è il momento migliore, perchè c’è tutto il tempo per porvi rimedio e impostare nuovi schemi che correggano gli errori visti in queste giornate. C’è ovviamente da restare ottimisti ma non sedersi sugli allori e questa sconfitta serve proprio allo scopo. Il coaching staff probabilmente lo sapeva già, ma vedere una L in classifica può servire a dare la scossa anche ai giocatori, che forse erano un po’ troppo convinti di essere imbattibili, visto che si erano vinte 17 partite di file di regular season. La doccia fredda è arrivata e ora si torna sulla terra, con i Chiefs che invece continuano a vincere e al momento sono 7-0 in AFC West dunque non è più il momento di scherzare, ora serve mostrare i muscoli e giocare più determinati. Le possibilità di fare bene ci sono tutte e già da domenica contro i Redskins avremo le prime risposte.

MHC MVP: Eric Decker – 8 rec per 150 yards e 1 Td

Vinto, ma non convinto

Pomeriggio di sole al Mile High Stadium (ma non ditelo allo sponsor che ha messo davanti il suo nome) e i Denver Broncos si apprestano a triturare i Jacksonville Jaguars. Tra i pronostici della vigilia già si parla di record di punti da battere, di far riposare Manning per tutto il secondo tempo, di far giocare Holliday anche come ricevitore e tante altre belle invenzioni da chi si sente forte e padrone della NFL, tanto da snobbare completamente gli avversari e pensare di avere la strada spianata. Chi ha fatto un minimo di sport, anche solo correre dietro al gatto per casa, sa bene che partire con questa sicurezza che è già traboccata in sfacciatagine mista ad arroganza, è la cosa più pericolosa che possa accadere. Gli “upset” sono li a ricordarcelo e proprio in casa Broncos molti anni fa si ricordano ancora di quando i superfavoriti padroni di casa comandati da John Elway, dovettere lasciare lo scalpo proprio contri i quasi esordienti Jaguars in una wild card temp131013_Christus16--nfl_mezz_1280_1024dei playoff. Per fortuna John Fox è un vecchio lupo di mare e tutto può accadergli tranne farsi prendere dall’eccessivo entusiamo. Su questo si basavano le mie convinzioni che la squadra non avrebbe corso il pericolo di farsi sorprendere ma avrebbe giocato comunque concentrata. E’ successo esattamente questo per fortuna e la partita è sta affrontata al meglio, con un inizio ottimo in cui i primi due drive chiusi con altrettanti touchdown, mentre i Jaguars sembravano parecchio confusi e agitati al cospetto dei padroni di casa e strafavoriti. Sensazione confermata dall’orribile primo drive in cui hanno sbagliato tutto, da incomprensioni sulle chiamate dei giochi, ai drop e lanci nel nulla, fino a provare subito al primo drive una finta di punt che non ha portato da nessuna parte, salvo concedere l’eccellente posizione di campo ai Broncos al loro primo possesso. 14-3 il risultato e tutto tranquillo diciamo, se non chè  la luce in quel momento si è spenta e sono cominciati gli errori da parte dei Broncos. Forse la concentrazione ha retto troppo poco. Manning lancia il secondo intercetto dalla sua stagione che viene riportato in touchdown da un linebacker avversario dopo ben 59 yards di ritorno. L’attacco non funziona bene e si inceppa tanto che i 5 drive successivi ai due touch down iniziali portano a due punt e due turnover (l’intercetto appunto e un fumble su snap sbagliato tra Ramirez e Manning). I Jaguars non fanno grandi cose ma piano piano si riportano in partita e il primo tempo si chiude sul 14-12 per i Broncos.

Fischi all’intervallo

Qui succede qualcosa di quantomeno curioso. Dal pubblico arrivano fischi per i Broncos, gli spettatori sono evidentemente delusi da quello che stanno vedendo in campo e dal fatto che la partita sia ancora in equilibrio. Se la sensazione di insoddisfazione per il primo tempo può essere condivisa, onestamente arrivare a fischiare la squadra, comunque in vantaggio e con la partita in mano, lo trovo un comportamento sbagliato se non del tutto fuori luogo (fermo restando che chi paga il biglietto è libero di fare ciò che vuole) e che va analizzato. L’abitudine a vincere e vincere bene sicuramente affina il palato dello spettatore, ma non si può pretendere che in ogni partita l’esibizione sia da oscar. Manning e soci sono 5-0 in stagione, in cinque giornate si è battuto ogni sorta di record, ma alla prima mezza (ma anche meno di mezza) difficoltà arrivano i fischi. Qualcosa non mi torna. Solo due anni fa giocavamo con Tim Tebow che a ogni azione cercava di sopravvivere, se oggi si fischia, li cosa si sarebbe dovuto fare? La sensazione è che da questa squadra si pretenda sempre e comunque lo spettacolo migliore come se fosse scontato che si debba vincere in scioltezza. Certo le aspettative sono alte, tutti sappiamo che non arrivare al Super Bowl vorrebbe dire fallimento e che l’occasione migliore, visto anche quello che succede in AFC, è quest’anno e dall’anno prossimo con Manning 38enne potrebbe non essere più così. I pianeti sono allineati e tutto fa pensare che questo sia l’anno in cui cercare il successo, ma non per questo vuol dire che sia facile ottenerlo. I tifosi dovrebbero godersi lo spettacolo di altissimo livello che si è visto in queste partite ed essere sereni e fiduciosi e non pretendere il massacro dell’avversario più debole sulla carta come se fossa una corrida in cui è il torero a vincere per forza sulla vittima designata.

Moreno guida la NFL

temp131013_Bakke_22--nfl_mezz_1280_1024Nel secondo tempo, non credo stimolati dai fischi, ma piuttosto strigliati da Fox e dallo stesso Manning non per niente soddisfatto dell’andamento del match, le cose si sono sistemate e la partita è stata portata a casa senza grossi patemi. Certo non si è dilagato, si è giocato a football fino a due minuti dalla fine e non si è fatto riposare i titolari, anzi, ma questa è l’NFL e le partite vanno vinte alle fine dei 48 minuti, non sulla carta. Cosa che i Broncos ancora una volta hanno fatto, mettendo comunque 16 punti di scarto tra loro e i Jaguars e segnando ancora 35 punti in attacco. Protagonista della partita è stato ancora una volta il running back Knowshon Moreno, che sta inanellando prestazioni positive una dietro l’altra e ieri ha chiuso con 42 yards e ben 3 Td su corsa, oltre a 7 ricezioni per 62 yards. Numeri che arrivano grazie a belle giocate, dove grinta e caparbietà non mancano mai, insieme ad attenzione e sicurezza. Un Moreno così sicuro, continuo e concreto non si era mai visto a Denver e il gioco di corse inizia a essere una variante importante su cui contare durante le gare. Anche perchè è impensabile che Manning lanci sempre 500 yards. Ieri la sua partita infatti è stata solo “normale”, un normale che altri qb in NFL comunque vorrebbero cercare di replicare, e ha chiuso con 28/42 per 295 yards, 2 Td e 1 Int con un qb rating di 92.9

C’è Bailey e si vede, ma non abbastanza

L’attacco ha fatto il suo anche ieri, pur senza le scintille viste altre volte, ha portato a casa 5 TD. In difesa si è visto il rientro di Champ Bailey, dopo l’infortunio subito in training camp. Il suo esordio è stato positivo, la sua presenza da sicurezza al reparto e le secondarie, seppur restando sotto tiro e concedendo ancora 300 yards agli avversari, sono sembrate in lieve miglioramento rispetto alla trasferta di Dallas (non che si potesse fare peggio…). L’assenza grave che si è sentita è quella di Woodyard al centro della difesa. Il suo sostituto, Paris Lenon, non è al suo livello e si senta la mancanza della sua leadership in questo nuovo ruolo di MLB in cui stava risplendendo fino all’infortunio. Da domenica prossima tornerà anche Von Miller e può solo fare bene il suo rientro in squadra. Sperando che abbia lasciato perdere marijuana e problemi fuori dal campo, sul rettangolo verde abbiamo bisogno come il pane del suo apporto. Questo permetterebbe di spostare Irving al centro (o in panchina se rientra Woodyard) e di far ruotare di più i cacciatori di quarterback a nostra disposizione, visto anche il recente infortunio di Ayers, anche lui assente domenica. La linea difensiva continua a giocare bene, è la prima difesa contro le corse e il merito è anche il loro.

Malik Jackson si fa notare

temp131013_Taves0066--nfl_mezz_1280_1024Ieri si è distinto particolarmente proprio Jackson che già nelle prime cinque giornate, in maniera più o meno silenziosa, aveva portata un gran contributo. Era infatti il giocatore con più pressioni sul qb (non finite in sack, ma comunque fondamentali) di tutta la NFL. Ieri la sua caccia è stata proficua, tanto da regalare due sacks in pochi secondi, intervallati da un buonissimo tackle for loss a suggellare un drive dominato solo da lui che ha costretto al punt i Jaguars, in un momento chiave del match. Questa performance gli è valso il riconoscimento a fine gara di migliore in campo, decisione presa come sempre da John Fox, davvero non male. La sua crescita è importante e i Broncos hanno bisogno anche di lui e di tutti quelli che sono meno sotto la luce dei riflettori se vogliono continuare a vincere. Prestazioni importanti come quella di David Bruton, da sempre asso degli special teams (già un punt bloccato quest’anno) che ieri si è trovato protagonista di una bella giocata offensiva. Su un punt infatti i Broncos hanno fintato e consegnato lo snap direttamente nelle sue mani, che tra la sopresa generale dei Jaguars, ha corso per più di 30 yards consegnando il primo down ampissimo a Manning e all’attacco.

MHC MVP – Knowshon Moreno: 15 corse per 93 yards e 3 TD. 7 ricezioni per 62 yards

Enver e Allas… ma dove sono le D?

D di difesa ovviamente. Ieri sera durante il match un giornalista americano ha twittato questa battuta e la faccio subito mia perchè credo che renda benissimo l’idea. Una partita stranissima, un carnevale del touchdown, dove gli attacchi hanno letteralmente dominato le difese avversarie facendo più o meno quello che hanno voluto. A un certo punto sembrava chiaro che chi avesse ottenuto l’ultimo possesso, avrebbe vinto il match, perchè Denver Broncos v Dallas Cowboysgli attacchi sembravano in grado di segnare a ogni drive. I Denver Broncos erano reduci dai 52 punti rifilati agli Eagles, record storico di franchigia e si sono ripetuti mettendone 51. Forse qualcuno poteva aspettersalo, ma quello che non si aspettava la maggior parte degli appassionati è che anche Dallas tenesse lo stesso passo, anzi costringesse i Broncos ad inseguirli nel punteggio nelle ultime battute del match. Dallas è però partita subito forte, con due touchdown nei primi due drive, arrivati con Romo che fa i numeri e pesca i ricevitori come e quando vuole fino alla endzone. I Broncos per contro perdono il pallone nel primo drive per colpa di un fumble di Decker, che dopo un ottimo guadagno si fa però recupare da dietro e si lascia sfuggire il pallone recuperato poi da Dallas. Da li in poi le due squadre non si sono più fermate, infilando drive da touchdown uno dietro l’altro (4 di fila per entrambi in momenti diversi del match) intervallati dall’evento dell’inizio di stagione, il primo intercetto di Manning. Era ovvio che prima o poi sarebbe successo, ed è accaduto dopo 20 td pass quindi non ci si può proprio lamentare anche se l’errore in quell’occasione è piuttosto marcato visto che il lancio è stato fatto più corto rispetto alla traccia di Decker. Romo, straordinaria partita la sua, ne approffitta e rispondendo colpo su colpo a Manning mette in fila ben 506 yards di passaggi e 5 TD con un qb rating di 140. Davvero impressionante!

I 4 giorni di Danny

La difesa dei Broncos però ci ha messo del suo. Già dopo aver concesso almeno 20 punti in ciascuna delle prime quattro partite, riesce a fare molto peggio del previsto. Le statistiche dicono che prima del match era la 30.ma difesa sui passaggi e si vede il perchè. Le Denver Broncos vs Dallas Cowboys, NFLsecondarie iniziano a risentire della mancanza di Bailey in modo importante, così come nel primo tempo la pressione su Romo non è all’altezza. A volte arriva ed è bravo il qb dei Cowboys a liberarsi e pescare il ricevitore libero, ma troppo spesso non si vede nessuno dalle parti del qb avversario. Von Miller avrebbe fatto davvero comodo. Quando poi la fatica inizia a farsi sentire, arrivano anche i sack per i Broncos, 4 alla fine del match ma che sono un po’ bugiardi. Nel senso che non rispecchiano la reale pressione portata con costanza a Romo, ma sono più singoli episodi in cui è stato battuto il bloccatore e si è riusciti a mettere le mani sul qb. L’ultimo però, quello di Phillips è stato decisivo, arrivato sull’ultimo drive dei Cowboys con poco più di due minuti da giocare e punteggio in parità. Sack che apre le porte al gioco decisivo del match. Romo su un secondo e lungo spara verso il suo TE e Danny Trevathan, in grossissima difficoltà per tutto il match, battuto più e più volte nelle coperture sui passaggi, si inventa un miracoloso intercetto in tuffo plastico che rimette la palla nelle mani dell’attacco sulle 25 yards offensive e il two minute warning a un passo. Da li è uno scherzo bruciare il cronometro con le corse e lasciare a Prater il field goal dalle 28 yards che manda i Cowboys a casa sconfitti, quando davvero erano a un passo dall’assaporare la vittoria. E pensare che solo 4 giorni fa proprio Trevathan era stato portato fuori in barella durante gli allenamenti per un infortunio al ginocchio che sembrava serio e che ne ha sicuramente condizionato il rendimento nel match, ma non gli ha impedito di fare la giocata del match.

Moreno c’è

La difesa da brividi può avere solo una parziale giustificazione nelle assenze dei già citati  Miller  e Bailey alle quali si sono aggiunte durante il match quelle di Woodyard (spalla), Ayers e C.J. Harris. A quel punto la difesa era decimata e le secondarie soffrivano troppo i ricevitori dei cowboys. Si doveva fare sicuramente meglio ma senza i primi tre giocatori del reparto è difficile costruire qualcosa. In settimana ci sarà tempo di rivedere tutti gli errori e magari come suggeriva qualcuno cambiare anche qualche schema. Continuare imperterriti con le marcature a uomo, quando non c’è pressione sul qb e quando il personale in campo è la tua seconda o terza scelta si è dimostrato deleterio. Forse inserire un po’ di zona in più avrebbe aiutato i difensori, soprattutto sulle secondarie. Le note positive del match sono come sempre dall’altra parte del campo, l’attacco continua a girare a mille, nonostante il primo intercetto di Manning. La cosa molto incoraggiante è vedere il gioco di corse assumere una dimensione importante, con Knowshon Moreno sugli scudi. Per lui 93 yards su 19 corse con 4.9 di media e 1 Td. Soprattutto però una grinta e una forza fisica inedita per lui, che non cede di una yard di fronte ai placcatori avversari e guadagna sempre yard con il secondo o terzo sforzo. Ottima impressione davvero.

Il record di oggi

Come sempre i Broncos collezionano un record dietro l’altro. Ieri sono arrivati quelli per il maggior numero di TD di Manning nelle prime 5 giornate, siamo a 21 ora, ma il record più curioso di ieri è di Dallas. Infatti è la squadra che ha fatto il maggior numero di punti, uscendo sconfitta dal match. Difatti primo di ieri nessuno aveva perso una partita in cui manniaveva segnato ben 48 punti. Bravi i Broncos a recuperare nel finale e lasciare questo “record” agli avversari. Non è un record ma è comunque un evento raro, il touchdown di corsa di Peyton Manning. Orchestrato in maniera perfetta, sulla goal line i broncos schierano una formazione chiusissima che lascia pensare una corsa dritto per dritto di Moreno. Arriva lo snap e Manning indietreggia lasciando palla a Moreno che si butta nella mischia cercando di entrare in endzone. Le telecamere indugiano sul gruppone per capire se la palla passa la linea di meta o no, quando sullo sfondo si vede Manning corrichiare solo soletto nell’angolo dell’endzone, con il pallone ben saldo nelle mani. La sua finta ha colto di sorpresa tutti, compreso il cameraman del match. Complimenti all’offensive coordinator Gase per la chiamata, davvero imprevedibile.

Una passeggiata domenicale

Record di 5-0 in archivio ora ci attende la prossima domenica una “passeggiata”. A Denver arriva la peggior squadra della lega, i Jaksonville Jaguars. I bookmakers di Las Vegas, solitamente abbastanza precisi, danno i Broncos favoriti di ben 28 punti, ovviamente anche questo è un record. I Broncos dal loro tweet ufficiale fanno una piccola scivolata di stile, scrivendo che i 51 punti di ieri sono gli stessi punti che i Jaguars hanno messo insieme in tutte le 5 partite fin qui disputate. Uscita onestamente fuori luogo e infelice, a cui i Jaguars rispondono sempre via twitter con un laconico “Stay classy, Denver” (=mantenete un certo stile). In questo do ragione alla franchigia della Florida che sta vivendo il peggior periodo da quando è nella lega e non merita di essere umiliata con dichiarazioni di scherno. In più è strano che i Broncos, da quando c’è Elway alla guida molto attenti alla comunicazioni, abbiano fatto questa caduta di stile. Credo che alle PR di Denver sia già arrivata una bella lavata di capo.

MHC MVP: Knowshon Moreno – 19 corse per 93 yards, 1 TD – 5 ric. per 57 yards

Manning, what else?

Denver Broncos vs. Philadelphia EaglesAlla vigilia poteva essere una partita complicata, arrivava a Denver la squadra con il miglior gioco di corse della lega e un attacco imprevedibile. Il qb Micheal Vick, con le sue corse, avrebbe potuto creare molte difficoltà alla difesa dei Broncos, fino ad oggi ottima ma messa alla prova solo da qb standard. L’abilità di Vick di correre e creare situazioni imprevedibili da giochi rotti creava qualche apprensione nell’approcio al match. Nulla di tutto questo, al fischio finale i Broncos battono il record per punti segnati in un singolo match, ben 52 e la partita resta in equilibrio solo per pochi minuti nel primo quarto. Manning non smette di giocare da alieno, anzi se possibile migliora ancora. Mette a referto altri 4 TD pass e arriva così a 16 in stagione contro zero intercetti. Statistiche da record ovviamente (mai nessuno come lui nelle prime 4 giornate di stagione) e una padronanza dell’attacco mai vista. Il livello della qualità del gioco del numero 18 è al livello più alto della sua carriera e vedere l’attacco dei Broncos girare così è una libidine per chi solo due stagioni fa aveva Orton e Tebow al comando. Si sbaglia pochissimo, i giochi sono sempre vari, la precisione è chirurgica e tutto filo a meraviglia. La facilità con cui i Broncos mettono punti a ripetizione sul tabellone è disarmante per gli avversari. I suoi partner sono stati come sempre gli ottimi ricevitori, Wes Welker (7 ricezioni per 76 yards) e D. Thomas (9 per 86 yards) autori di due TD a testa. Decker, a secco per quanto riguarda le segnature è autore comunque di 5 ricezioni per 88 yards. I palloni sono sempre distribuiti ottimamente tra le tre stelle e sono stati coinvolti molto bene anche i tight end e i running backs.

Si può ancora migliorare

Eppure qualche difetto a questa squadra si può e si deve trovare, anche per non sedersi sugli allori. Il coaching staff deve essere bravo a tenere alta la concentrazione e non permettere ai giocatori di sentirsi già vittoriosi ancora prima di scendere in campo. Le aree individuate sono al momento due. Il running game, che non è male a dire la verità, ma non è ancora dominante come si vorrebbe. Di positivo c’è il fatto che non sono arrivati fumble Philadelphia Eagles v Denver Broncosdomenica, ma il trio “carta forbice e sasso” (simpatico nickname suggerito su twitter da qualche fan) Moreno, Hillman, Ball è ancora da migliorare. I numeri dicono che contro gli Eagles sono arrivate 78 yards con un TD per Moreno, migliore tra i running backs, seguito da Hillman con 36 yards e 24 di Montee Ball, ancora forse un po’ bloccato dai recenti fumble. Moreno è solido, soprattutto perchè si conferma abile nel bloccare sui giochi di passaggio. Hillman sta migliorando ma continua a non convincermi (opinione personale) mentre spero che Ball durante la stagione possa accelerare la curva di inserimento in NFL perchè secondo me potrebbe essere il migliore dei tre. Un altro aspetto da migliorare riguarda la difesa. Sta giocando sicuramente bene, ma nel primo tempo la pressione sul qb avversario non si è proprio vista. Forse ora l’assenza di Miller è nascosta benissimo dall’attacco, ma sul lungo e soprattutto ai playoff, si intuisce che i Broncos non possono fare a meno di lui. Nel secondo tempo le cose sono andate meglio con Jack Del Rio sempre bravissimo a trovare gli aggiustamenti decisivi nell’intervallo e limitare nei secondi tempi gli attacchi avversari. Le secondarie sono state messe alla prova, anche perchè dopo pochi minuti il punteggio costringeva gli Eagles a cambiare strategia e a usare i lanci per cercare di recuperare i punti di svantaggio. Non è stato tutto perfetto ma in ogni caso non si può essere insoddisfatti. Ottima la prova ancora una volta di Rodgers-Cromartie. In attesa del rientro ormai imminente di Champ Bailey.

Li chiamano speciali per un motivo

Denver Broncos vs. Philadelphia EaglesSembra davvero andare tutto a meraviglia ai Broncos e il grande successo dell’attacco diventa contagioso. Tutti vogliono essere all’altezza e migliorano il proprio impegno. Gli special teams in questo sono l’esempio perfetto. Trindon Holliday si ripete e piazza un ritorno di kick off clamoroso da 105 yards in touchdown. Special teams che si ripetono sul finale di partita, quando il linebacker S. Johnson blocca un punt avversario, recupera il pallone e lo riporta in TD. Per lui un premio meritato visto l’ottimo contributo che sta dando proprio sulle azioni di punt e kick off. Prater è perfetto come sempre, un field goal realizzato e kick off sempre molto profondi. Colquitt non è da meno, come sempre

MHC MVP: Peyton Manning – 28 su 34 per 327 yards, 4 TD pass, 0 intercetti, 146 di QB rating