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Manning, what else?

Denver Broncos vs. Philadelphia EaglesAlla vigilia poteva essere una partita complicata, arrivava a Denver la squadra con il miglior gioco di corse della lega e un attacco imprevedibile. Il qb Micheal Vick, con le sue corse, avrebbe potuto creare molte difficoltà alla difesa dei Broncos, fino ad oggi ottima ma messa alla prova solo da qb standard. L’abilità di Vick di correre e creare situazioni imprevedibili da giochi rotti creava qualche apprensione nell’approcio al match. Nulla di tutto questo, al fischio finale i Broncos battono il record per punti segnati in un singolo match, ben 52 e la partita resta in equilibrio solo per pochi minuti nel primo quarto. Manning non smette di giocare da alieno, anzi se possibile migliora ancora. Mette a referto altri 4 TD pass e arriva così a 16 in stagione contro zero intercetti. Statistiche da record ovviamente (mai nessuno come lui nelle prime 4 giornate di stagione) e una padronanza dell’attacco mai vista. Il livello della qualità del gioco del numero 18 è al livello più alto della sua carriera e vedere l’attacco dei Broncos girare così è una libidine per chi solo due stagioni fa aveva Orton e Tebow al comando. Si sbaglia pochissimo, i giochi sono sempre vari, la precisione è chirurgica e tutto filo a meraviglia. La facilità con cui i Broncos mettono punti a ripetizione sul tabellone è disarmante per gli avversari. I suoi partner sono stati come sempre gli ottimi ricevitori, Wes Welker (7 ricezioni per 76 yards) e D. Thomas (9 per 86 yards) autori di due TD a testa. Decker, a secco per quanto riguarda le segnature è autore comunque di 5 ricezioni per 88 yards. I palloni sono sempre distribuiti ottimamente tra le tre stelle e sono stati coinvolti molto bene anche i tight end e i running backs.

Si può ancora migliorare

Eppure qualche difetto a questa squadra si può e si deve trovare, anche per non sedersi sugli allori. Il coaching staff deve essere bravo a tenere alta la concentrazione e non permettere ai giocatori di sentirsi già vittoriosi ancora prima di scendere in campo. Le aree individuate sono al momento due. Il running game, che non è male a dire la verità, ma non è ancora dominante come si vorrebbe. Di positivo c’è il fatto che non sono arrivati fumble Philadelphia Eagles v Denver Broncosdomenica, ma il trio “carta forbice e sasso” (simpatico nickname suggerito su twitter da qualche fan) Moreno, Hillman, Ball è ancora da migliorare. I numeri dicono che contro gli Eagles sono arrivate 78 yards con un TD per Moreno, migliore tra i running backs, seguito da Hillman con 36 yards e 24 di Montee Ball, ancora forse un po’ bloccato dai recenti fumble. Moreno è solido, soprattutto perchè si conferma abile nel bloccare sui giochi di passaggio. Hillman sta migliorando ma continua a non convincermi (opinione personale) mentre spero che Ball durante la stagione possa accelerare la curva di inserimento in NFL perchè secondo me potrebbe essere il migliore dei tre. Un altro aspetto da migliorare riguarda la difesa. Sta giocando sicuramente bene, ma nel primo tempo la pressione sul qb avversario non si è proprio vista. Forse ora l’assenza di Miller è nascosta benissimo dall’attacco, ma sul lungo e soprattutto ai playoff, si intuisce che i Broncos non possono fare a meno di lui. Nel secondo tempo le cose sono andate meglio con Jack Del Rio sempre bravissimo a trovare gli aggiustamenti decisivi nell’intervallo e limitare nei secondi tempi gli attacchi avversari. Le secondarie sono state messe alla prova, anche perchè dopo pochi minuti il punteggio costringeva gli Eagles a cambiare strategia e a usare i lanci per cercare di recuperare i punti di svantaggio. Non è stato tutto perfetto ma in ogni caso non si può essere insoddisfatti. Ottima la prova ancora una volta di Rodgers-Cromartie. In attesa del rientro ormai imminente di Champ Bailey.

Li chiamano speciali per un motivo

Denver Broncos vs. Philadelphia EaglesSembra davvero andare tutto a meraviglia ai Broncos e il grande successo dell’attacco diventa contagioso. Tutti vogliono essere all’altezza e migliorano il proprio impegno. Gli special teams in questo sono l’esempio perfetto. Trindon Holliday si ripete e piazza un ritorno di kick off clamoroso da 105 yards in touchdown. Special teams che si ripetono sul finale di partita, quando il linebacker S. Johnson blocca un punt avversario, recupera il pallone e lo riporta in TD. Per lui un premio meritato visto l’ottimo contributo che sta dando proprio sulle azioni di punt e kick off. Prater è perfetto come sempre, un field goal realizzato e kick off sempre molto profondi. Colquitt non è da meno, come sempre

MHC MVP: Peyton Manning – 28 su 34 per 327 yards, 4 TD pass, 0 intercetti, 146 di QB rating

La legge del fratello maggiore

eli1Terzo Manning Bowl e terza vittoria di Peyton. C’è una buona notizia per Eli Manning però, quasi certamente non dovrà più incontrare il fratello maggiore. Il calendario non proporrà più sfide tra Broncos e Giants per i prossimi quattro anni e salvo clamorosi trasferimenti i due Manning potrebbero trovarsi di fronte solo in un Super Bowl. Anche questa volta la sfida col fratello più celebrato, ma meno vincente (già due gli anelli di Eli contro uno di Peyton), l’ha visto soccombere e soprattutto perdere in malomodo con ben 4 intercetti lanciati durante il match. Peyton, da buon fratello maggiore, ha dimostrato a Eli come si gioca senza sbagliare praticamente nulla e gestendo al meglio la partita. Certo non è stata la prestazione da record dell’esordio, ma il controllo che Manning ha sul suo attacco è totale e la sua dimostrazione di calma, sicurezza e fiducia è contagiosa e fa bene a tutti i suoi compagni. I numeri dicono 30 completi su 47 per 307 yards, 2 TD (record di Brees eguagliato per il numero di TD nelle prime due giornate, già 9) e 0 INT senza subire sacks. La distribuzione dei palloni è eccellente, tutti sono coinvolti nell’attacco ed è un piacere assistere a come il futuro Hall of Famer si comporta da vero e proprio allenatore in campo. Si prende carico anche di accelerare gli snap per evitare che il coach avversario chiami un challenge o per sorprendere la difesa durante una sostituzione. Davvero un giocatore eccezionale.

Mani di pietra, anzi no.

L’inzio del match tuttavia non sembrava così facile, i primi attacchi non han portato punti, anzi molti dei lanci del numero 18 finivano incompleti, non solo per colpa sua. La difesa dei Giants non concedeva nulla con coperture eccellenti e in più ci si mettevano pure le mani fredde di Welker e Decker che facevano cadere dei palloni facili in maniera che lasciava un po’ preoccupati, conoscendo il loro valore e la loro solita affidabilità. Il running game, come sempre complicato, aggiungeva difficoltà di manovra e non permetteva all’attacco di avanzare in maniera fluida sul campo, costringendo ad un impiego più frequente del solito il punter Britton Colquitt. Per fortuna il trend si invertiva presto e soprattutto nel secondo tempo i ricevitori diventavano più precisi raccogliendo tutto quello che di buono (ed era tanto) passava in zona. Alla fine arrivano anche i touchdown, uno per Welker e uno per il TE Julius Thomas, ottima conferma dopo l’exploit della prima giornata. Anche Decker, dopo essere stato un po’ in ombra all’esordio, si rendeva protagonista ricevendo ben 9 palloni per un totale di 87 yards. L’apporto di Thomas come detto sta diventando importante, per lui 6 ricezioni per 47 yards e 1 TD. Un po’ in disparte l’altra arma offensiva di Manning, Demaryius Thomas, ma è qualcosa a cui dovremo abituarci. Non ci sono 10 palloni per tutti e quindi a seconda della situazione e dell’avversario vedremo più o meno impegnati i vari ricevitori. Non vorrei essere nei defensive coordinator avversari.

Knowshon Show

Il running game appare sempre macchinoso per i Broncos e anche domenica le cose non stavano andando diversamente. Pochissime yards guadagnate correndo sui primi down nel mezzo, linea offensiva che non apre spazi e running back che si schiantano contro la linea difensiva per un guadagno di un paio di yards quando va bene. Non bastasse, arriva anche morenol’errore in zona di touch down con il rookie Monte Ball che sta giusto per entrare in endzone quando un difensore gli colpisce il braccio e gli fa perdere il pallone per un sanguinoso fumble recuperato dai difensori per il touchback. Brutto errore che gli costerà spazio nei drive successivi. Spazio che viene dato a Knowshown Moreno, di nuovo titolare e che finalmente riesce a rendersi davvero pericoloso sulle corse. Dopo un inizio titubante anche per lui, si scalda con due buone ricezioni fuori dal backfield e poi ingrana la marcia giusta con due corse fotocopia sull’esterno destro della linea che valgono due touchdown (da 20 e 25 yard) grazie anche agli ottimi blocchi di Franklin e Decker. Moreno poi prende fiducia e riesce anche a guadagnare qalche yards nel mezzo cosa che per i Broncos è merce davvero rara. Insomma sembra un buon segnale per il reparto più debole della squadra. Moreno chiude con 90 yards all’attivo e 2 TD una prestazione davvero buona che speriamo sia di buon auspicio e che gli garantirà di essere ancora lui il running back titolare. Quello che preoccupava di Moreno in passato sono stati i tantissimi infortuni rimediati che ne hanno sempre rallentato la crescita, speriamo che con qualche anno di ritardo si possa finalmente puntare su di lui, che è pur sempre stato una prima scelta al draft.

Le conferme che fanno piacere

Ci sono stati elementi nuovi nell’attacco dei Broncos, il running game soprattutto, ma anche tante gradite conferme. Manning e il passing game funzionano alla grande e viene riconfermato anche il ritmo che i Broncos vogliono imporre alla partita. Il primo tempo serve quasi a stancare gli avversari che cercano in tutti i modi di non andare troppo sotto nel punteggio dando il massimo, ma nel secondo poi non riescono a tenere lo stesso ritmo, complice la stanchezza che aumenta e Manning trova spazi più aperti e riesce a mettere la marcia alta e creare il solco che decide il match nel terzo quarto. Per ora questo è stato lo svolgimento di entrambe le sfide che i Broncos hanno vinto in questa stagione. Se questa tattica funziona il merito è anche della difesa che nel primo tempo tiene bene gli avversari. Domenica è stata ottima e quando l’attacco andava un po’ a rilento non ha concesso quasi nulla (solo dei field goal) al Manning più piccolo con una statistica che è fondamentale, la tenuta sui terzi down, uno solo convertito sugli 11 tentati dai Giants. Grandissima prestazione che fa uscire la difesa dal campo e da le chiavi del match di nuovo al Manning giusto, il nostro. Tutto diventa poi più facile quando l’attacco ingrana e la difesa può dare la caccia al qb avversario costretto a lanciare per cercare di rimontare nel punteggio. Eli Manning ha subito solo un sack domenica ma la pressione è stata buona lo stesso costringendolo ad alcuni lanci affrettati e aiutando le secondarie a registrare ben 4 intercetti che hanno spazzato via le velleità di rimonta dei Giants. Un aspetto sul quale si deve migliorare, soprattutto in difesa, sono le troppe penalità concesse che avrebbero potuto riavvicinare nel punteggio i Giants. Alcuni errori sono stati coperti poi da ottime giocate successive ma sarebbe meglio essere più precisi. Ricordanoci che le ottime prestazioni stanno arrivando sempre con Bailey e Miller a guardare da bordo campo.

Il ritorno di Trindon

Quando i Texans all’inizio della stagione scorsa hanno tagliato Trindon Holliday in molti si sono chiesti perchè. Forse per la tendenza troppo accentuata a fare fumble sui ritorni, ma non certo per le sue doti di ritornatore puro. I Broncos non hanno perso tempo e hanno firmato il piccolo Trindon che ha ripagato la fiducia di John Fox con ben 5 ritorni da TD. holliL’ultimo proprio domenica, in un momento chiave del match. Un punt return da 80 yards che ha creato la distanza di sicurezza dai Giants nel terzo quarto e messo la partita nelle mani dei Broncos. Vero è che la tendenza a qualche errore di troppo ancora non l’ha persa, ma è di certo uno dei ritornatori più imprevedibili ed elettrizzanti di questa NFL e i Broncos sono ben contenti di averlo in squadra piuttosto che contro. A completare l’opera negli special teams il sempre preciso Prater che fa 2 su 2 e Colquitt che non sbaglia un punt confermando ancora una volta che le vittorie arrivano per merito di tutta la squadra e che un reparto da solo non può fare miracoli, nemmeno se a guidarlo è Manning.

foxelway

Si è svolta lunedi, purtroppo a dire il vero, la conferenza di fine stagione per i Broncos. John Elway e John Fox hanno risposto alle domande dei giornalisti, lasciando alcuni spunti interessati. Eccovi alcune delle dichiarazioni rilasciate:

Sulla decisione di inginocchiarsi a 31 secondi dalla fine:

Foxavevamo appena assistito a una bomba di 70 yards sopra la nostra testa, c’era un certo stato di shock. Come un pugile che ha appena preso un colpo al mento alla fine del round, non era il momento migliore per cercare di prendere il colpo del ko. Conoscendo questi ragazzi da 20 partite, vedendo questi giocatori, nei loro occhi si capiva che non c’era il feeling giusto. Non era il momento di attaccare per vincere.

Lo farei altre 10 volte se si presentassero 10 occasioni. Non si può paragonare alla situazione di Atlanta (nota: contro Seattle, con 31 secondi e sotto di un punto hanno vinto grazie a un field goal) loro stavano perdendo e dovevo provarci. Noi avevamo un altro round per lottare.  Ovviamente non è andata come pensavamo, ma è responsabilità dei giocatori e dei coach fare meglio, e non ci siamo riusciti.

Su Peyton Manning e l’assenza di lanci lunghi:

Fox: a volte è la difesa che ti indica come attaccare, è il caso di Baltimore. E’ loro, più che del freddo, la causa della mancanza di lanci lunghi. Il freddo ha effetti su ogni atleta in ogni sport. A mio avviso Peyton ha giocato bene abbastanza da farci vincere, solo che non ci siamo riusciti.

Se Rahim Moore saprà reagire all’errore:

Fox: ho parlato con lui a lungo, ovviamente è scosso, come sono sicuro lo siano i fans e tutti quelli che lavorano con noi ogni giorno. Se fai il defensive back devi avere la memoria corta. Penso abbia fatto molti progressi quest’anno rispetto al suo anno da rookie. E’ migliorato molto. Deve avere lo stesso approcio l’anno prossimo, imparerà da questo errore e migliorerà.

Sul contratto di Ryan Clady (in scadenza):

Elway: “Proveremo a trovare un accordo, speriamo di riuscirci.”

Se la stagione può considerarsi positiva

Elway: Certo, se guardiamo la regular season, eravamo 13-3 e abbiamo vinto 11 partite consecutive. E’ positiva, ma è deludente per come è finita. Ci sono state tante buone cose. Se guardate a dove eravamo due anni fa e a dove siamo adesso, stiamo facendo grandi passi avanti nella direzione giusta. Sappiamo che ne mancano ancora, ma è fuori di dubbio che è stata una stagione molto buona per noi. Abbiamo vinto molte partite, i fans sono stati con noi, l’affetto e l’entusiasmo sono tornati, ora è importante per noi fare il prossimo passo. Ovviamente nei playoff devi giocare bene, ci sono grandi squadre e per vincere il Super Bowl devi giocare sempre bene in tutte le partite di playoff. Noi non l’abbiamo fatto, non abbiamo giocato al meglio, e nonostante tutto avevamo la possibilità concreta di vincere. Ci concentreremo su questo il prossimo anno. Non abbiamo giocato bene abbastanza quest’anno ma questa esperienza ci sarà molto utile. Read on »

La cavalcata continua. I Broncos vanno a Baltimore, campo solitamente ostile dove non avevano mai vinto, ma questa volta dominano per tutta la partita un avversario pericolos, dando forse la maggior prova di forza di tutta la stagione.

Una prova illuminata da uno strepitoso primo tempo chiuso sul 17-0 grazie a una grandissima prova della difesa, che non concede nemmeno un primo down per quasi due quarti e che riesce a mettere a segno la giocata chiave della partita con l’intercetto di Chris Harris riportato in meta dopo 98 yards di corsa, quando Flacco e i suoi Ravens erano sul punto di segnare.

temp12-12233BH--nfl_mezz_1280_1024Poco prima sempra la difesa aveva regalato un altro turnover, quando Justin Bannan aveva costretto Joe Flacco al fumble su una giocata di corsa centrale e il pallone era stato recuperato da Rahim Moore.

Insomma è la difesa che sta facendo fare il salto di qualità ai Broncos, giocando allo stesso livello (se non addirittura meglio) dell’attacco che fin dall’inizio di stagione si era mostrato davvero pericoloso sotto la guida di Peyton Manning.

Anche in quel di Baltimore si è comportato in maniera discreta, cercando le corse con Moreno e col solito Manning in cabina di regia a comandare le operazioni con grande sicurezza e tranquillità.

Moreno sta garandendo un buonissimo apporto alla causa, domenica ha corso per 118 yards realizzando 1 TD e compiendo alcune giocate notevoli come quando ha letterlmante saltato Ed Reed che cercava di placcarlo, non uno qualunque. La prestazione di domenica è stata riconosciuta anche dalla lega, infatti è stato nominato AFC Offensive Player of the Week. Read on »

Raggiunti i playoff e vinta la division domenica scorsa, non mancano certo le motivazioni ai Denver Broncos che sono di scena nel Thrusday Night in casa degli Oakland Raiders. L’obitettivo principale è raggiungere il secondo posto nella AFC in modo da garantirsi la possibilità di saltare la wild card e giocare in casa il divisional game. Inoltre il palcoscenico del giovedi, con la diretta nazionale e l’attenzione di tutti i media è sempre una vetrina importante.

Ci sono poi alcuni aspetti del gioco da continuare a sviluppare e migliorare, come il running game che sarà fondamentale nei playoff e la difesa contro le corse, di fronte a quel Darren McFadden che è sempre un cliente scomodo per i Broncos (tranne quest’anno all’andata in cui è stato contenuto molto bene). Insomma non mancano gli spunti a coach Fox, che trova di fronte il suo ex defensive coordinator Dennis Allen al primo anno da allenatore capo dei Raiders. Allen che purtroppo ha visto la perdita del padre proprio due giorni prima del match ma ha deciso di non mancare e continuare con il massimo impegno il suo lavoro. Davvero ammirevole.

La partita inizia subito nel modo migliore possibile per i Broncos, che ricevono palla al kick off e orchestrano un  bel drive da touchdown. La gioia della meta è di Joel Dreessen pescato dalle 6 yards da Peyton Manning. Nel drive ottime giocate di Decker con una bella ricezione da 18 yards e di Knowshon Moreno, divenuto il running back titolare a causa dell’infortunio di McGahee, con una bella ricezione più corsa per 23 yards.

I Raiders sono già sotto e nel drive successivo non riescono a far di meglio che guadagnare solo 4 yards, costretti dunque al punt ridanno palla agli ospiti che non si fanno pregare. Secondo drive a punti per i Broncos, questa volta rallentati nella metà campo avversaria, ma comunque in grado di realizzare un field goal con Matt Prater, dalle 43 yards che porta il punteggio sul 10-0. Read on »

E’ stata una partita più complicata del previsto e che si è svolta in controtendenza rispetto a il leit motive della stagione dei Broncos. Si è partiti bene, un paio di buoni drive offensivi e una discreta difesa a limitare gli avversari che non destavano troppe preoccupazioni.

Il punteggio è rimasto basso ma i Broncos sono comunque riusciti a realizzare un field goal con Matt Prater seguito poi da un buon touchdown di Eric Decker. I Bengals hanno risposto solo con un field goal. Per Denver c’era la sensazione di essere in controllo e di poter gestire senza troppe difficoltà il match. 

I due giochi che hanno chiuso il primo tempo e aperto il secondo poi sembravano aver spezzato la partita. Un field goal sbagliato da M. Nugent non permetteva ai Bengals di avvicinarsi nel punteggio e mandave le squadre nello spogliatoio sul 10-3. La prima azione del secondo tempo però ha visto il kick off dei Bengals ritornato addirittura in meta da Trindon Holliday, acquisizione di metà stagione proprio con l’obiettivo di migliorare il return game. Obiettivo raggiunto, punteggio allargato a 17-3 e partita che sembra chiusa.

Sembra… perchè stranamente quando serve solo controllare, arriva subito il touchdown dei Bengals che accorciano le distanze sfruttando la giornata di sofferenza di Chanp Bailey, in grossa difficoltà forse per la prima volta in stagione e a cui il wide receiver A.J. Green fa girare la testa battendolo ripetutamente.

Altro fattore determinante per la rimonta di Cincinnati sono i due errori gravi di Peyton Manning. Il quarterback lancia un intercetto nell’endzone avversaria che ferma un ottimo drive che avrebbe ucciso il match. I Bengals ne approfittano e accorciano con un field goal dalle 49 yards che questa volta va a segno. Punteggio 17-13 e palla ai Broncos che la restituiscono subito ai Bengals pochi giochi dopo, quanto Terrence Newman per la seconda volta in pochi minuti intercetta un pallone di  Peyton Manning diretto a Eric Decker ma troppo profondo rispetto alla traiettoria del ricevitore. Read on »