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E’ stata una partita più complicata del previsto e che si è svolta in controtendenza rispetto a il leit motive della stagione dei Broncos. Si è partiti bene, un paio di buoni drive offensivi e una discreta difesa a limitare gli avversari che non destavano troppe preoccupazioni.

Il punteggio è rimasto basso ma i Broncos sono comunque riusciti a realizzare un field goal con Matt Prater seguito poi da un buon touchdown di Eric Decker. I Bengals hanno risposto solo con un field goal. Per Denver c’era la sensazione di essere in controllo e di poter gestire senza troppe difficoltà il match. 

I due giochi che hanno chiuso il primo tempo e aperto il secondo poi sembravano aver spezzato la partita. Un field goal sbagliato da M. Nugent non permetteva ai Bengals di avvicinarsi nel punteggio e mandave le squadre nello spogliatoio sul 10-3. La prima azione del secondo tempo però ha visto il kick off dei Bengals ritornato addirittura in meta da Trindon Holliday, acquisizione di metà stagione proprio con l’obiettivo di migliorare il return game. Obiettivo raggiunto, punteggio allargato a 17-3 e partita che sembra chiusa.

Sembra… perchè stranamente quando serve solo controllare, arriva subito il touchdown dei Bengals che accorciano le distanze sfruttando la giornata di sofferenza di Chanp Bailey, in grossa difficoltà forse per la prima volta in stagione e a cui il wide receiver A.J. Green fa girare la testa battendolo ripetutamente.

Altro fattore determinante per la rimonta di Cincinnati sono i due errori gravi di Peyton Manning. Il quarterback lancia un intercetto nell’endzone avversaria che ferma un ottimo drive che avrebbe ucciso il match. I Bengals ne approfittano e accorciano con un field goal dalle 49 yards che questa volta va a segno. Punteggio 17-13 e palla ai Broncos che la restituiscono subito ai Bengals pochi giochi dopo, quanto Terrence Newman per la seconda volta in pochi minuti intercetta un pallone di  Peyton Manning diretto a Eric Decker ma troppo profondo rispetto alla traiettoria del ricevitore. Read on »

Incredibile. O forse dobbiamo cominciare a crederci davvero?

Sesta vittoria di fila, record ora di 8-5, primo posto nella division in solitaria, complice la disfatta dei Raiders (prevedibile) contro i campioni dei Green Bay Packers.

Certo, alla vigilia non era così impensabile credere in una vittoria dei Broncos, reduci da un’ottima striscia positiva e con Chicago incerottata (fuori Cutler e Forte) le speranze c’erano. A fare paura era la forte difesa dei Bears, più che l’attacco.

E proprio la difesa dei Bears è quella che ha dato problemi ai Broncos. In grado di fermare bene le corse, anche grazie alla non buona condizione fisica di Willis McGahee, hanno costretto l’attacco in divisa blu a un punt dietro l’altro. Come ormai sempre accade l’attacco ci mette molto a carburare. I giochi chiamati sono sempre prevedibili, corse sui primi due down e passaggio al terzo, con le difese avversarie che ormai hanno capito la mossa non faticano a contenere.

Se poi ci si mettono anche i ricevitori, ieri almeno 5 drop clamorosi tra Decker e Thomas, a rovinare i tutto sommato buoni passaggi di Tim Tebow, è chiaro che l’attacco non ha possibilità di fare nulla contro difese forti come quella di Chicago.

La nota positiva è che anche la difesa dei Broncos è in ottima condizione, non fatica a limitare un attacco, quello dei Bears, che oltre al running back Marion Barber ha poco da offrire. Il qb Caleb Hanie che sostituisce l’infortunato Cutler fatica a orchestrare drive interessanti e si assiste alla fiera dei punt per tutto il primo tempo (cinque per Chicago e tre i Broncos). Il risultato è un deprimente 0-0 calcistico a metà partita. Read on »

Una partita dai due volti, che al termine lascia un bel senso di soddisfazione per una bella vittoria, netta, meritata, dove si sono visti finalmente quei big play che ai Broncos mancavano da troppo tempo.

Due intercetti di Champ Bailey, due touchdown di corsa di Willis McGahee (da 60 e 24 yards), due touchdown di Eddie Royal (uno su punt return da 85 yards), due td pass di Tim Tebow, due giocatori sopra le 100 yard di corsa, McGahee 163 e Tebow 118. Insomma tanto di buono. Se sommiamo che questa prestazione, la più convincente dell’anno, è avvenuta in casa dei rivali più agguerriti dei Raiders, la soddisfazione è veramente alta.

Come sempre non è tutto oro quel che luccica, per rendere grande la domenica dei Broncos è servito tutto l’aiuto possibile dagli avversari. Tre intercetti da parte di un Carson Palmer alla prima da titolare, che ha dimostrato di essere parecchio arrugginito, pur lasciando intravedere sprazzi di grande qualità. 15 penalità per 130 yards, per la squadra più punita della lega, sono state importantissime per determinare il risultato finale. Una difesa sulle corse dei Raiders, che nel secondo tempo è completamente crollata, concedendo alla fine del match 299 yards di corsa all’attacco dei Broncos. Read on »

La terza partita di preseason è sempre quella più importante, e più indicativa. I titolari giocano tutto il primo tempo e a volte anche il terzo quarto, e quindi si può già intuire come sta andando la preparazione e a che punto è l’intesa di squadra.

Stando a queste premesse, i Broncos sembrano davvero sulla strada giusta. I titolari infatti, finchè in campo, hanno messo a tabellone 17 punti, con due drive da touchdown, e concesso solo 3 punti agli avversari, mettendo in mostra un’ottima solidità generale, e una difesa che sembra davvero aver cambiato pagina rispetto alle annate precedenti. Ma è solo preseason e non bisogna montarsi la testa.

L’attacco titolare ha iniziato con la solita formazione ma con qualche difficoltà a muovere la palla in attacco. Kyle Orton non ha iniziato nel migliore dei modi, lanciando il primo intercetto di stagione su una lettura completamente sbagliata. Sul finire del primo tempo però si è ripreso, mettendo a segno due drive che hanno portato 10 punti sul tabellone. Il primo è stato chiuso con la corsa da 2 yards di Willis McGhee (terzo touchdown per lui in preseason), e l’altro con un ottimo field goal dalle 57 yards di Matt Prater. Da notare che successivamente lo stesso Prater ha mancato per un soffio un incredibile calcio dalle 69 yards, arrivando solo un paio di yard corto, davvero notevole.

L’altro touchdown è arrivato nel terzo quarto, quando Kyle Orton ha pescato Erik Decker un passo dentro la endzone con un lancio di 6 yards. A metà del terzo quarto Orton ha lasciato il campo, per lui 16 su 23 per 236 yards, 1 td e 1 int alla fine.

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Secondo match di preseason per i Broncos, e prima vittoria stagionale. Allo Sports Authority Field at Mile High, i ragazzi di coach Fox sono autori di una prestazione convincente. Sia in attacco che in difesa, i titolari, in campo per quasi tutto il primo tempo, tengono testa ai titolari dei Bills chiudendo il primo tempo con due drive da touchdown e concendendo solo un field goal agli avversari.

Le indicazioni positive cominciano dall’ottima prestazione di Kyle Orton, ormai induscusso qb titolare, autore di una gara maiuscola. 10 su 13 per 135 yards, 1 TD per lui e un qb rating intorno ai 135. Sempre preciso, sia sul corto che sulla media distanza, solo una volta in difficoltà e costretto a subire un sack della prima scelta dei Bills, quel Marcel Dareus tanto accostato ai Broncos nei discorsi pre draft. Con questa prestazione Orton ha cementato la sua posizione di starter indiscusso dei Broncos, e vista anche la retrocessione di Tim Tebow a terzo quarterback, inizia a sembrare quantomeno curiosa l’idea del management di liberarsi di Orton prima della stagione. Forse qualcuno ringrazierà Orton per non aver accettato il contratto offerto dai Dolphins…

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Il DT Ty Warren sarà operato martedi prossimo per ridurre lo strappo parziale al tricipite infortunatosi qualche giorno fa in allenamento. Inizialmente lo staff dei Broncos aveva sperato di poter effettuare una strategia più conservativa, evitare l’operazione e sperare in una naturale guarigione del muscolo, ma evidentemente le condizioni non erano così favorevoli. I tempi di recupero per questo tipo di infortunio variano dai tre ai sei mesi, il che vuol dire gran parte della stagione persa. Ora pare che si aspetterà l’inizo della stagione per capire se vale la pena tenere un posto a roster per l’uomo di linea difensiva, oppure inserirlo nella injury list e dire addio alla sua stagione.

Warren è stato il free agent più caro firmato dai Broncos con un salario per quest’anno di 1,5 M$ oltre a un bonus alla firma di 2.5 M$. Chiaro quindi l’interesse a fare tutto il possibile per vedere almeno in parte fruttare i soldi spesi. Anche se le probabilità sono poche. Nel migliore dei casi Warren potrebbe giocare le ultime sfide, ma dopo aver perso tutto l’anno scorso per infortunio e aver saltato il training camp per intero, o quasi, non vedo molte possibilità per lui di presentarsi in uno stato decente di forma.

A mio parere verrà messo nella injury list all’ultimo momento utile, come successo l’anno scorso con Dumervil. I Broncos dovranno reinventarsi qualcosa per la loro linea difensiva, più volte indicata come punto debole (se non debolissimo) della squadra. Al momento i titolari saranno Brodrick Bunkley, mezzo bust preso dagli Eagles, e Kevin Vickerson. Marcus Thomas dovrebbe recuperare per le prime giornate di regular season. Dietro di loro c’è Ryan McBean (conivolto proprio ieri in una piccola rissa con l’offensive line Eric Olsen) e il nuovo arrivato DeMario Pressley, pescato dalla lista dei waivers (ex Colts). Inoltre il DE Jeremy Jarmon, è stato provato all’interno nel ruolo di DT.

Insomma ci sarà da usare la fantasia e queste tre gare di preseason serviranno di certo a dare indicazioni utili. Tuttavia è possibile che almeno uno dei due DT titolari a inizio stagione, non sia ancora in rosa in questo momento.