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Coach Del Rio

Prima partita dopo la sosta e prima uscita di Jack Del Rio come head coach ad interim dei Broncos. John Fox, appena operato al cuore, sta bene e segue la partita dalla Carolina, dove è stato curato. Ne avrà per un po’ ma i Broncos sono nella mani esperte di un ex-capo allenatore che manterrà il controllo sulla temp131110_Bakke18--nfl_mezz_1280_1024difesa e, come dichiarato da lui, curerà molto poco l’attacco lasciato principalmente all’offensive coordinator Adam Gase. Si gioca a San Diego, campo sempre ostile quello dei rivali di division, che apre una serie di partite dure nelle quali Denver se la vedrà due volte con Kanasas City e con i Patriots. E’ la fase decisiva della stagione. I Broncos trovano sull’altra sideline Mike McCoy, ex allenatore dell’attacco che ben conosce il nostro playbook e come gira il nostro attacco per averlo gestito l’anno scorso in prima persona. L’idea dei Chargers è chiara, tenere Manning fuori dal campo, e nel primo tempo il piano riesce a meraviglia. Peccato per i Chargers che il tempo di possesso non serva a mettere punti a tabellone. La squadra di McCoy corre e guadagna campo poco alla volta, spendendo tanto tempo e stancando la nostra difesa, che però nel momento decisivo tiene duro e non concede touchdown ma solo tre field goal (uno sbagliato) all’attacco avversario. Potremmo dire una difesa che si piega ma non si spezza. I linebacker Woodyard e Trevathan giocano alla grande, mettendo a segno numerosi placcaggi (11 a testa alla fine) e stando sempre vicino alla zona della palla. I cornerback, privi di Bailey ancora fuori, se la cavano bene e tutta la difesa nel primo tempo è positiva. Sugli scudi anche la coppia Knighton e Vickerson, i due DT, certo non delle stelle acclamate, stanno giocando bene e numerose sono le azioni in cui sono determinanti.

Thomas & Thomas

temp131110_Bakke32--nfl_mezz_1280_1024Quello che McCoy non aveva previsto, nel suo piano per battere i Broncos, era che Manning non ha bisogno di molto tempo per mettere punti a tabellone. Il primo drive da td dura solo 57 secondi e si chiude con il passaggio di Manning per Julius Thomas sulla linea laterale. La corsa del TE è splendida, evita un avversario e corre sulla sideline per 74 yards industurbato fino alla linea di meta. E pensare che era al rientro dopo un infortunio, possiamo dire che ha recuperato alla grande e alla prima giocata l’ha fatto subito vedere. E’ stata la giornata dei Thomas, non solo Julius ma soprattutto Demaryius, il più famoso dei due. Il wr mette a segno gli altri 3 td chiudendo due rapidi drive dei Broncos nel primo tempo e realizzando poi la segnatura nel drive d’apertura nella ripresa. Per lui grande giornata, 7 ricezioni per 108 yards e appunto tre mete. Tutto l’attacco dei Broncos ha giocato abbastanza bene arrivando alla meta velocemente. Determinante ancora una volta anche la prova di Moreno, ormai titolarissimo e sempre più positivo e chiamato in causa. Che sia su corsa e su passaggio, il running back da sempre il massimo e riesce sempre a prendere yards importanti anche dopo il primo contatto con i difensori avversari dimostrando una solidità mai vista fin qui nella sua carriera. Alla fine chiude con 8 ricezioni per 49 yards e 15 corse per 65 yards. Il suo rendimento è sicuramente tra le sorprese di stagione visto che partiva indietro nel roster. Bravo Knowshon.

Ancora un fumble

Nella ripresa i Broncos ormai in vantaggio hanno in mano il match e possono limitarsi a controllare il ritorno dei Chargers. Purtroppo però ancora una volta sono i fumble a rimettere in partita gli avversari. Manning subisce un sack e perde il pallone, come troppo spesso è capitato quest’anno. I Chargers partono così da un’ottima posizione e non ci mettono molto a percorrere le 10 yards che li separano dalla meta. Partita riaperta e c’è da capire il perchè di questi numerosi sack con fumble che stanno caratterizzando la stagione. La linea tutto sommato non ha fatto un brutto lavoro. L’assenza di Clady sul lato cieco è sicuramente importante e forse l’alto numero dei lanci tentati espone la linea d’attacco a un lavoro davvero duro. Manning di per se pare un po’ troppo lento (a volte) o addirittura troppo sicuro di riuscire a liberarsi del pallone in tempo, quando invece poi subisce il sack e perde il pallone. E’ qualcosa su cui si può, e si deve, sicuramente lavorare in ottica playoff quando le difese giocheranno al massimo e non si può certo regalare nulla agli avversari. Fortunatamente questa volta il danno è lieve e il match fila via piuttosto bene, con i Chargers che faticano a portarsi sotto nel punteggio e i Broncos che usano abbastanza bene il cronometro. La meta di San Diego nell’ultimo periodo fissa il punteggio sul 28-20 finale ma non mette mai in dubbio la vittoria di Denver.

La caviglia di Manning

temp131110_Bakke29--nfl_mezz_1280_1024A preoccupare i Broncos è stato però un colpo subito da Manning negli ultimissimi giochi di partita, quando un difensore avversario gli si è buttato sulle caviglie facendolo cadere a terra. Manning si alza zoppicando ma si rimette a terra facendo tremare i tifosi arancioblu davanti alla tv. Il qb già durante la stagione aveva subito una distorsione alla caviglia e ha saltato un paio di allenamenti per non peggiorare la situazione. Dopo il colpo è riuscito a tornare in campo e chiudere il match seppur zoppicando, lasciando abbastanza tranquillo l’ambiente ma è un campanello d’allarme da non sottovalutare. In caso di altri colpi potrebbero nascere problemi maggiori. Fortunatamente gli esami svolti lunedi non hanno evidenziato lesioni per cui si tratta di una semplice seppur dolorosa distorsione, che non precluderà l’utilizzo della stella dei Broncos nel prossimo importantissimo match contro Kansas City. I Broncos poi non hanno gradito il colpo subito da Manning, che aveva già rilasciato la palla, e nessun arbitro ha rilevato la penalità per il colpo ritardato. E’ stata fatta una richiesta alla lega di rivedere l’azione ed eventualmente prendere provvedimenti anche se dubito venga deciso qualcosa in merito. A mio parere non è sembrato un colpo “volontario” mirato a infortunare il giocatore ma un tentativo di sack giunto con leggero ritardo per cui non ci vedo nulla di perseguibile.

Si decide l’AFC West

La prossima partita sarà la più dura e importante finora della stagione. A Denver arrivano i Kansas City Chiefs che stanno soprendendo tutta la NFL con il loro record di 9-0, migliore della lega. L’arrivo di coach Andy Reid ha messo insieme il mosaico di talento che già era presente l’anno scorso e con l’aggiunta del qb Smith hanno elevato il loro livello da promessa a certezza della NFL. La difesa dei Chiefs fa paura, concede pochissimo e recupera un sacco di palloni causando turnover. La partita sarà dura ma i Broncos hanno complessivamente più talento e devono imporsi, anche perchè giocano in casa a 15 giorni dopo andranno loro a fare visita ai Chiefs e non possono permettersi di arrivarci indietro in classifica. Inoltre la vittoria dei Broncos potrebbe servire anche psicologicamente per minare le certezze che si stanno costruendo nella mente dei Chiefs e aprire qualche crepa che potrebbe portarli ad ulteriori passi falsi. Sarà dura, sarà una grande sfida.

MHC MVP: Demaryius Thomas – 7 ricezioni per 108 yards e 3 TD

Prima o poi doveva succedere.

Si sapeva, il record 16-0 non era e non deve essere l’obiettivo principale, una sconfitta prima o poi doveva arrivare ed è arrivata a Indianapolis, contro i Colts che di Manning sono stata la squadra per moltissimi anni, prima dell’approdo ai Broncos. Una domenica particolare per Peyton, tornato a “casa” tra molti tifosi che ancora lo applaudivano e inneggiavano per il Super Bowl vinto (già, solo uno) e per la qualità del gioco fatta vedere durante la sua lunga carriera. Forse emozionato, anche se non sembra il tipo, o forse semplicemente in difficoltà per le trame che si sviluppavano durane la partita, non è stato il solito Manning visto fino ad ora. Parecchi passaggi imprecisi, soprattutto quelli sul lato sinistro per D. Thomas, troppo spesso corti, e alcune scelte non sempre ideali come la costante ricerca di screen pass per i running back che però non hanno portato a grossi successi. Approccio alla partita certamente da condividere con il coaching staff, anche se con la libertà che ha il qb di cambiare i giochi sulla linea non si sa mai fino in fondo chi sceglie il gioco da effettuare tra lui e i coach. La squadra non ha giocato bene, la partita è stata inzialmente chiusa ed equilibrata con il punteggio che è cambiato più volte portando il vantaggio da una parte all’altra del tabellone con segnature alternate e sembrava che nessuna delle due squadra avesse un netto dominio sull’altra. Però a metà del primo tempo, sul 14-10 per i Broncos, l’attacco si è ingolfato e i successivi 6 drive son finiti senza punti sul tabellone.

Mani addosso a Manning

manning-colts-600Una safety subita da Peyton Manning (fumble causato da Robert Mathis e poi recuperato da un compagno) ha dato il via alla cavalcata dei Colts, che costringendo al punt i Broncos per i successivi 5 drive a cavallo tra secondo e terzo quarto, tenevano a secco l’attacco e costringevano la difesa a rimanere in campo e a faticare contro l’ottimo attacco messo in piedi dal nuovo leader dei Colts, Andrew Luck. Ma era la difesa dei Colts a mettere a dura prova il nostro attacco, solitamente molto efficace. L’assenza del RT Franklin, dopo quella di Clady, si è fatta sentire sulla linea offensiva (dove manca anche il C titolare JD Walton). La coperta inzia a essere corta e la pressione avversaria sul qb dei Broncos inizia a essere importante. Ieri ben 4 sacks subiti, la safety e un intercetto causato sempre dalla pressione avversaria su Manning. Inoltre il colpo subito da Mathis ha fatto nascere alcuni dubbi sulla possibile perdita di forza mostrata nei lanci successivi. Manning ha minimizzato le domande della stampa a tal proposito con una battuta “Dopo il colpo ho lanciato molti passaggi traballanti, molti passaggi da touchdown traballanti” come a voler dire che non c’è stato nessun tipo di conseguenza e speriamo davvero sia così. Fatto sta che la linea dovrà trovare ben presto un suo assetto perchè non possiamo permetterci che Manning venga maltrattato dalle difese avversarie, altrimenti le nostre speranze crollano in maniera netta.

C’è Miller, ma cambia poco

L’attacco ha faticato certo, ma nel quarto periodo una ripresa c’è stata, sono arrivati altri due touchdown a rimettere in partita i Broncos ma i Colts erano già parecchio avanti, 33-17 alla fine del terzo periodo. Continuando la brutta tendenza che si vede da inizio stagione, la difesa non è stata in grado di tenere a punteggio basso i Colts. Luck ha fatto il T+Y+Hilton+Denver+Broncos+v+Indianapolis+Colts+dFuqtJlSlGslbello e il cattivo tempo, pur senza strafare. La sua è una prestazione non stellare nei numeri ma molto solida, mette a referto 228 yards con 21/38 e 3 Td senza intercetti. A completare l’opera anche un td su corsa e altre corse buone per il primo down al momento decisivo, ad aumentare la sensazione che stia diventando sempre più leader della squadra e sempre più maturo. La difesa soffre tremendamente ancora una volta dimostrando tutti i suoi limiti. E’ rientrato Von Miller, dopo le sei giornate di squalifica per… “essere scemo” diciamo. Il suo apporto non è stato importante come sperato, forse un po’ di ruggine e un po’ di mancanza di abitudine al contatto fisico, hanno limitano il suo impatto sul match. Solo 2 placcaggi per lui e poca pressione su Luck. Già dalle prossime gare il suo apporto dovrebbe migliorare, almeno è quello che i Broncos sperano. Mancava ancora invece il MLB Woodyard e forse è stata la mancanza più importante. Wesley è il leader della difesa, oltre ad essere un ottimo linabacker. E’ quello che urla e tiene insieme il reparto, il vero capitano e la sua assenza lascia un buco importante in mezzo alla difesa. Il suo sostituto Lenon non è al suo pari e tutto il reparto ne risente. Tra le secondarie la prestazione migliore è ancora di Dominique Rodgers-Cromartie che più di una volta salva il risultato con ottime giocate sui ricevitori avversari. In difficoltà invece Champ Bailey, completamente distratto nell’azione del td di Heyward-Bay, dove si perde il ricevitore in motion sulla linea come un dilettante. Inoltre per lui di nuovo un infortunio subito di cui si attendono notizie nei prossimi giorni. Anche gli altri compagni di reparto comunque non hanno brillato, lasciando spazi ampi ai ricevitori e tight end dei Colts per completare i loro giochi e avanzare per il campo.

Troppe palle perse

I Broncos concedono anche oggi una valanga di punti, 39 per la precisione, ma non è solo colpa della difesa. Ieri le palle perse sono state decisive dando ottime posizione di partenza all’attacco di casa. Sanguinoso il fumble di Trindon Holliday che perde palla sulle proprie 14 yards durante un ritorno di punt e concede il facile touchdown ai Colts nel drive successivo. Sul finale quando si cerca la disperata rimonta e si è vicini alla meta avversaria, manning_luck.jpg.size.xxlarge.letterboxè ancora il running back Hillman a perdere il pallone che viene recuparato dai Colts mettendo praticamente la parola fine sul match. Per Hillman i fumble iniziano a essere troppi, se abbinati poi alla mancanza di big play che ne giustifichino l’utilizzo. Se per lui le cose non cambiano la vedo dura in futuro. Dietro Moreno, ieri per niente spettacolare, sembra ci sia una gara a chi spreca l’occasione tra Ball e Hillman, che alternano un fumble per uno quando chiamati in causa. Io continuo a preferire Ball, anche se non ha ancora dimostrato nulla di speciale. In aggiunta ai due fumble ci sono stati come detto la safety e l’intercetto di Manning, a completare l’opera. Con 4 turnover l’attacco certamente non ha aiutato questa difesa già in enorme difficoltà.

Una sconfitta che deve servire

La sconfitta doveva arrivare ed è arrivata. I segnali c’erano già stati nei turni precedenti, dove si era visto un attacco stellare e una difesa troppo allegra e si poteva intuire che in caso di giornata no dell’attacco, la partita sarebbe stata subito in bilico. Questo è prontamento successo e nonostante tutto si è comunque riusciti a portare la partita agli ultimi due minuti e chiudere a soli a 6 punti di distacco finali. Questa sconfitta deve essere una sveglia per tutto l’ambiente, troppo gasato dall’inizio in pompa magna e offuscato dall’attacco eccezionale che copriva tutti gli altri difetti della squadra. Ora i difetti sono venuti fuori ed è il momento migliore, perchè c’è tutto il tempo per porvi rimedio e impostare nuovi schemi che correggano gli errori visti in queste giornate. C’è ovviamente da restare ottimisti ma non sedersi sugli allori e questa sconfitta serve proprio allo scopo. Il coaching staff probabilmente lo sapeva già, ma vedere una L in classifica può servire a dare la scossa anche ai giocatori, che forse erano un po’ troppo convinti di essere imbattibili, visto che si erano vinte 17 partite di file di regular season. La doccia fredda è arrivata e ora si torna sulla terra, con i Chiefs che invece continuano a vincere e al momento sono 7-0 in AFC West dunque non è più il momento di scherzare, ora serve mostrare i muscoli e giocare più determinati. Le possibilità di fare bene ci sono tutte e già da domenica contro i Redskins avremo le prime risposte.

MHC MVP: Eric Decker – 8 rec per 150 yards e 1 Td

Manning, what else?

Denver Broncos vs. Philadelphia EaglesAlla vigilia poteva essere una partita complicata, arrivava a Denver la squadra con il miglior gioco di corse della lega e un attacco imprevedibile. Il qb Micheal Vick, con le sue corse, avrebbe potuto creare molte difficoltà alla difesa dei Broncos, fino ad oggi ottima ma messa alla prova solo da qb standard. L’abilità di Vick di correre e creare situazioni imprevedibili da giochi rotti creava qualche apprensione nell’approcio al match. Nulla di tutto questo, al fischio finale i Broncos battono il record per punti segnati in un singolo match, ben 52 e la partita resta in equilibrio solo per pochi minuti nel primo quarto. Manning non smette di giocare da alieno, anzi se possibile migliora ancora. Mette a referto altri 4 TD pass e arriva così a 16 in stagione contro zero intercetti. Statistiche da record ovviamente (mai nessuno come lui nelle prime 4 giornate di stagione) e una padronanza dell’attacco mai vista. Il livello della qualità del gioco del numero 18 è al livello più alto della sua carriera e vedere l’attacco dei Broncos girare così è una libidine per chi solo due stagioni fa aveva Orton e Tebow al comando. Si sbaglia pochissimo, i giochi sono sempre vari, la precisione è chirurgica e tutto filo a meraviglia. La facilità con cui i Broncos mettono punti a ripetizione sul tabellone è disarmante per gli avversari. I suoi partner sono stati come sempre gli ottimi ricevitori, Wes Welker (7 ricezioni per 76 yards) e D. Thomas (9 per 86 yards) autori di due TD a testa. Decker, a secco per quanto riguarda le segnature è autore comunque di 5 ricezioni per 88 yards. I palloni sono sempre distribuiti ottimamente tra le tre stelle e sono stati coinvolti molto bene anche i tight end e i running backs.

Si può ancora migliorare

Eppure qualche difetto a questa squadra si può e si deve trovare, anche per non sedersi sugli allori. Il coaching staff deve essere bravo a tenere alta la concentrazione e non permettere ai giocatori di sentirsi già vittoriosi ancora prima di scendere in campo. Le aree individuate sono al momento due. Il running game, che non è male a dire la verità, ma non è ancora dominante come si vorrebbe. Di positivo c’è il fatto che non sono arrivati fumble Philadelphia Eagles v Denver Broncosdomenica, ma il trio “carta forbice e sasso” (simpatico nickname suggerito su twitter da qualche fan) Moreno, Hillman, Ball è ancora da migliorare. I numeri dicono che contro gli Eagles sono arrivate 78 yards con un TD per Moreno, migliore tra i running backs, seguito da Hillman con 36 yards e 24 di Montee Ball, ancora forse un po’ bloccato dai recenti fumble. Moreno è solido, soprattutto perchè si conferma abile nel bloccare sui giochi di passaggio. Hillman sta migliorando ma continua a non convincermi (opinione personale) mentre spero che Ball durante la stagione possa accelerare la curva di inserimento in NFL perchè secondo me potrebbe essere il migliore dei tre. Un altro aspetto da migliorare riguarda la difesa. Sta giocando sicuramente bene, ma nel primo tempo la pressione sul qb avversario non si è proprio vista. Forse ora l’assenza di Miller è nascosta benissimo dall’attacco, ma sul lungo e soprattutto ai playoff, si intuisce che i Broncos non possono fare a meno di lui. Nel secondo tempo le cose sono andate meglio con Jack Del Rio sempre bravissimo a trovare gli aggiustamenti decisivi nell’intervallo e limitare nei secondi tempi gli attacchi avversari. Le secondarie sono state messe alla prova, anche perchè dopo pochi minuti il punteggio costringeva gli Eagles a cambiare strategia e a usare i lanci per cercare di recuperare i punti di svantaggio. Non è stato tutto perfetto ma in ogni caso non si può essere insoddisfatti. Ottima la prova ancora una volta di Rodgers-Cromartie. In attesa del rientro ormai imminente di Champ Bailey.

Li chiamano speciali per un motivo

Denver Broncos vs. Philadelphia EaglesSembra davvero andare tutto a meraviglia ai Broncos e il grande successo dell’attacco diventa contagioso. Tutti vogliono essere all’altezza e migliorano il proprio impegno. Gli special teams in questo sono l’esempio perfetto. Trindon Holliday si ripete e piazza un ritorno di kick off clamoroso da 105 yards in touchdown. Special teams che si ripetono sul finale di partita, quando il linebacker S. Johnson blocca un punt avversario, recupera il pallone e lo riporta in TD. Per lui un premio meritato visto l’ottimo contributo che sta dando proprio sulle azioni di punt e kick off. Prater è perfetto come sempre, un field goal realizzato e kick off sempre molto profondi. Colquitt non è da meno, come sempre

MHC MVP: Peyton Manning – 28 su 34 per 327 yards, 4 TD pass, 0 intercetti, 146 di QB rating

I bambini vanno a letto presto

Lunedi sera, diretta nazionale, tante famiglie davanti alla tv, bambini che il giorno dopo devono andare a scuola, meglio non farli stare alzati troppo e chiudere presto il match. welkAvrà pensato questo Peyton Manning visto che è partito a razzo e già nel primo tempo ha messo la parola fine su questo Monday Night, terza partita stagionale. All’intervallo il risultato diceva 27-7 e nessuno avrebbe scommesso un centesimo sul rientro in partita dei Raiders. I Broncos questa volta non ripetono l’andamento delle due partite precedenti, dove l’equilibrio era stato spezzato solo dopo l’intervallo. L’inizio è col piede piantato sul gas e i touchdown arrivano presto. Non serve dire che l’attacco non sbaglia un colpo, Manning è il solito splendido leader che sembra davvero al top della sua già eccelsa carriera, con una maturità incredibile scannerizza la difesa avversaria e di volta in volta sceglia l’accoppiamento più favorevole o chiama il gioco che sfrutta il blitz avversario e trova libero il proprio ricevitore. I punti arrivano come logica conseguenza.

Record dopo record

32 passaggi completati su 37, 374 yards guadagnate e 3 passaggi da TD, senza intercetti, QB rating che arriva a 135.8 punti. Il nuovo record di giornata sono i 12 passaggi da touchdown lanciati da Manning nelle prime tre giornate di campionato, battendo il recordi di Tom Brady che si era fermato a 11. Sfiorato anche il record per numeri di punti segnati nei primi tre match, mancava solo un field goald ma non è arrivato, causa un fumble di Montee Ball nell’ultimo drive offensivo dei Broncos. Se Manning continua così i record battuti aumenteranno durante la stagione. A dare il loro contributo ci pensano tutti e tre i ricevitori, 10 ricezioni per D. Thomas, 8 per Decker e 7 per Welker con gli ultimi due autori anche di una segnatura a testa. I ricevitori questa volta partono subito concentrati e non sbagliano nulla, come sempre pescati ottimamente dal qb numero 18. La terza segnatura arriva ancora una volta dal TE Julius Thomas, meno cercato rispetto alle partite precedenti ma sempre positivo quando chiamato in causa.

Corri Denver Corri

Messa la partita in cassaforte all’intervallo, i Broncos trovano anche il tempo per provare nuove soluzioni offensive. Fa specie vedere come rientrano in campo dopo la pausa lunga, schierando tre tight end e il solo D. Thomas come ricevitore e puntando molto sulle corse. Un chiaro segno che era il caso di preparare e provare in partita nuovi schemi, non tanto per sorprendere la difesa dei Raiders, già abbastanza in difficoltà anche senza queste varianti, ma quanto per provare, in una settimana corta, soluzioni che probabilmente verrano usate contro gli Eagles la prossima settimana o comunque nel proseguio della stagione. L’anno scorso i Broncos furono eliminati dai playoff certamente per la sciagurata ultima giocata di Rahim Moore, ma anche perchè nel drive offensivo precedente non furono in grado di guadagnare quel primo down che avrebbe messo in ghiaccio il risultato, per colpa di un gioco di corse ridicolo. Questo non si deve ripetere e ogni momento è buono per provare a dimostrare che ora si può gestire anche un risultato correndo. Le prove dei tre running back schierati sono state discrete, Moreno (sempre titolare) corre per 39 yards, Hillman per 66 con un TD e anche Ball dice la sua con 61 yards ma purtroppo il secondo fumble consecutivo che gli costerà altre lavate di capo e qualche minuto in campo nei prossimi match. Pensare che Ball aveva commesso solo due fumble in tutta la stagione scorsa al college e ne ha già commessi due in due partite consecutive qui al piano di sopra.

Non solo attacco

ayerAttacco perfetto, passing game micidiale nel primo tempo e running game che addormenta il match nella ripresa. A quel reparto non si può chiedere di più. Ma il successo di questo inizio di stagione dei Broncos non sarebbe così grande se il tanto celebrato attacco non fosse supportato in maniera ottima dalla difesa, punto interrogativo ad inizio stagione che invece sta sorprendendo per solidità ed efficacia. Certo, non è ancora perfetta e di tanto in tanto si vedono ancora errori piuttosto gravi, come quando concede 73 yards di touchdown al ricevitore D. Moore grazie al brutto angolo di placcaggio di Ihenacho che si scontra con Dominique Rodgers-Cromartie, lasciando tutto il campo libero all’avversario. Errori singoli e individuali, sicuramente rimediabili con un po’ più di attenzione per cui non destano troppa preoccupazione. Il reparto c’è e al momento sembra solido. Quello che fa inoltre ben sperare è la difesa sulle corse, tallone d’achille delle passate stagioni. Ieri solo 9 (!) yards concesse a Darren McFadden sulle corse, giocatore che troppe volte negli anni scorsi si era rivelato un incubo per la difesa. Invece in questo momento si fa fatica a correre contro la linea dei Broncos, migliorata molto togliendo Dumervil e Miller, ottimi pass rusher ma che proprio contro le corse avevano il loro punto debole. Ayers e Wolfe, i due DE, sono molto meno spettacolari ma buoni in tutte le situazioni. Ayers poi impreziosisce il suo match anche con due sacks. I tre giovani linebacker Woodyard, Trevathan e Irving giocano con un furore agonistico che poche volte si era visto nel reparto, hanno una velocità e una mobilità eccellente e se qualcuno riesce a passare la pesante linea difensiva, arrivano a mille all’ora a farsi sentire. Lo sa bene il qb avversario Pryor che sul finale di match subisce un placcaggio devastante di Woodyard che lo costringe ad abbandonare il campo raccontando poi di non ricordare nulla dell’azione.

Carta, forbice e sasso!

hillQuando tutto va bene le cose possono anche essere divertenti. Quanto successo all’inzio dell’ultimo periodo lo testimonia. I Broncos sono in attacco e Hillman con una buona corsa arriva vicinissimo alla segnatura. Gli arbitri si prendono il tempo che serve per rivedere l’azione e decidere dove posizionare la palla, a circa 1 yard dall’endzone avversaria. HIllman è vicino alla panchina e confabula con i suoi compagni di reparto Moreno e Ball, che vogliono entrare per l’azione successiva e tentare la corsa da touchdown. Hillman non molla e la diatriba (molto amichevole) viene decisa a… carta forbice e sasso! Moreno gioca in anticipo e viene squalificato, restano Hillman e Ball. Il secondo gioca carta e Hillman lo batte mettendo forbice. Dunque è lui a guadagnarsi il diritto di correre l’azione successiva, diritto che viene sfruttato alla grande con la corsa da touchdown. Anche questa è l’NFL!

Game BallEric Decker 8 ricezioni per 133 yards e 1 TD.

UPDATE: John Fox ha dichiarato in conferenza stampa che Hillman è entrato per decisione del coaching staff, e non per il risultato della sfida a carta forbice e sasso. Poco male.

 

La legge del fratello maggiore

eli1Terzo Manning Bowl e terza vittoria di Peyton. C’è una buona notizia per Eli Manning però, quasi certamente non dovrà più incontrare il fratello maggiore. Il calendario non proporrà più sfide tra Broncos e Giants per i prossimi quattro anni e salvo clamorosi trasferimenti i due Manning potrebbero trovarsi di fronte solo in un Super Bowl. Anche questa volta la sfida col fratello più celebrato, ma meno vincente (già due gli anelli di Eli contro uno di Peyton), l’ha visto soccombere e soprattutto perdere in malomodo con ben 4 intercetti lanciati durante il match. Peyton, da buon fratello maggiore, ha dimostrato a Eli come si gioca senza sbagliare praticamente nulla e gestendo al meglio la partita. Certo non è stata la prestazione da record dell’esordio, ma il controllo che Manning ha sul suo attacco è totale e la sua dimostrazione di calma, sicurezza e fiducia è contagiosa e fa bene a tutti i suoi compagni. I numeri dicono 30 completi su 47 per 307 yards, 2 TD (record di Brees eguagliato per il numero di TD nelle prime due giornate, già 9) e 0 INT senza subire sacks. La distribuzione dei palloni è eccellente, tutti sono coinvolti nell’attacco ed è un piacere assistere a come il futuro Hall of Famer si comporta da vero e proprio allenatore in campo. Si prende carico anche di accelerare gli snap per evitare che il coach avversario chiami un challenge o per sorprendere la difesa durante una sostituzione. Davvero un giocatore eccezionale.

Mani di pietra, anzi no.

L’inzio del match tuttavia non sembrava così facile, i primi attacchi non han portato punti, anzi molti dei lanci del numero 18 finivano incompleti, non solo per colpa sua. La difesa dei Giants non concedeva nulla con coperture eccellenti e in più ci si mettevano pure le mani fredde di Welker e Decker che facevano cadere dei palloni facili in maniera che lasciava un po’ preoccupati, conoscendo il loro valore e la loro solita affidabilità. Il running game, come sempre complicato, aggiungeva difficoltà di manovra e non permetteva all’attacco di avanzare in maniera fluida sul campo, costringendo ad un impiego più frequente del solito il punter Britton Colquitt. Per fortuna il trend si invertiva presto e soprattutto nel secondo tempo i ricevitori diventavano più precisi raccogliendo tutto quello che di buono (ed era tanto) passava in zona. Alla fine arrivano anche i touchdown, uno per Welker e uno per il TE Julius Thomas, ottima conferma dopo l’exploit della prima giornata. Anche Decker, dopo essere stato un po’ in ombra all’esordio, si rendeva protagonista ricevendo ben 9 palloni per un totale di 87 yards. L’apporto di Thomas come detto sta diventando importante, per lui 6 ricezioni per 47 yards e 1 TD. Un po’ in disparte l’altra arma offensiva di Manning, Demaryius Thomas, ma è qualcosa a cui dovremo abituarci. Non ci sono 10 palloni per tutti e quindi a seconda della situazione e dell’avversario vedremo più o meno impegnati i vari ricevitori. Non vorrei essere nei defensive coordinator avversari.

Knowshon Show

Il running game appare sempre macchinoso per i Broncos e anche domenica le cose non stavano andando diversamente. Pochissime yards guadagnate correndo sui primi down nel mezzo, linea offensiva che non apre spazi e running back che si schiantano contro la linea difensiva per un guadagno di un paio di yards quando va bene. Non bastasse, arriva anche morenol’errore in zona di touch down con il rookie Monte Ball che sta giusto per entrare in endzone quando un difensore gli colpisce il braccio e gli fa perdere il pallone per un sanguinoso fumble recuperato dai difensori per il touchback. Brutto errore che gli costerà spazio nei drive successivi. Spazio che viene dato a Knowshown Moreno, di nuovo titolare e che finalmente riesce a rendersi davvero pericoloso sulle corse. Dopo un inizio titubante anche per lui, si scalda con due buone ricezioni fuori dal backfield e poi ingrana la marcia giusta con due corse fotocopia sull’esterno destro della linea che valgono due touchdown (da 20 e 25 yard) grazie anche agli ottimi blocchi di Franklin e Decker. Moreno poi prende fiducia e riesce anche a guadagnare qalche yards nel mezzo cosa che per i Broncos è merce davvero rara. Insomma sembra un buon segnale per il reparto più debole della squadra. Moreno chiude con 90 yards all’attivo e 2 TD una prestazione davvero buona che speriamo sia di buon auspicio e che gli garantirà di essere ancora lui il running back titolare. Quello che preoccupava di Moreno in passato sono stati i tantissimi infortuni rimediati che ne hanno sempre rallentato la crescita, speriamo che con qualche anno di ritardo si possa finalmente puntare su di lui, che è pur sempre stato una prima scelta al draft.

Le conferme che fanno piacere

Ci sono stati elementi nuovi nell’attacco dei Broncos, il running game soprattutto, ma anche tante gradite conferme. Manning e il passing game funzionano alla grande e viene riconfermato anche il ritmo che i Broncos vogliono imporre alla partita. Il primo tempo serve quasi a stancare gli avversari che cercano in tutti i modi di non andare troppo sotto nel punteggio dando il massimo, ma nel secondo poi non riescono a tenere lo stesso ritmo, complice la stanchezza che aumenta e Manning trova spazi più aperti e riesce a mettere la marcia alta e creare il solco che decide il match nel terzo quarto. Per ora questo è stato lo svolgimento di entrambe le sfide che i Broncos hanno vinto in questa stagione. Se questa tattica funziona il merito è anche della difesa che nel primo tempo tiene bene gli avversari. Domenica è stata ottima e quando l’attacco andava un po’ a rilento non ha concesso quasi nulla (solo dei field goal) al Manning più piccolo con una statistica che è fondamentale, la tenuta sui terzi down, uno solo convertito sugli 11 tentati dai Giants. Grandissima prestazione che fa uscire la difesa dal campo e da le chiavi del match di nuovo al Manning giusto, il nostro. Tutto diventa poi più facile quando l’attacco ingrana e la difesa può dare la caccia al qb avversario costretto a lanciare per cercare di rimontare nel punteggio. Eli Manning ha subito solo un sack domenica ma la pressione è stata buona lo stesso costringendolo ad alcuni lanci affrettati e aiutando le secondarie a registrare ben 4 intercetti che hanno spazzato via le velleità di rimonta dei Giants. Un aspetto sul quale si deve migliorare, soprattutto in difesa, sono le troppe penalità concesse che avrebbero potuto riavvicinare nel punteggio i Giants. Alcuni errori sono stati coperti poi da ottime giocate successive ma sarebbe meglio essere più precisi. Ricordanoci che le ottime prestazioni stanno arrivando sempre con Bailey e Miller a guardare da bordo campo.

Il ritorno di Trindon

Quando i Texans all’inizio della stagione scorsa hanno tagliato Trindon Holliday in molti si sono chiesti perchè. Forse per la tendenza troppo accentuata a fare fumble sui ritorni, ma non certo per le sue doti di ritornatore puro. I Broncos non hanno perso tempo e hanno firmato il piccolo Trindon che ha ripagato la fiducia di John Fox con ben 5 ritorni da TD. holliL’ultimo proprio domenica, in un momento chiave del match. Un punt return da 80 yards che ha creato la distanza di sicurezza dai Giants nel terzo quarto e messo la partita nelle mani dei Broncos. Vero è che la tendenza a qualche errore di troppo ancora non l’ha persa, ma è di certo uno dei ritornatori più imprevedibili ed elettrizzanti di questa NFL e i Broncos sono ben contenti di averlo in squadra piuttosto che contro. A completare l’opera negli special teams il sempre preciso Prater che fa 2 su 2 e Colquitt che non sbaglia un punt confermando ancora una volta che le vittorie arrivano per merito di tutta la squadra e che un reparto da solo non può fare miracoli, nemmeno se a guidarlo è Manning.

Manning, Manning, Manning, Manning, Manning, Manning, Manning

Sette volte Manning, come sette sono i passaggi da touchdown lanciati dal fuoriclasse dei Broncos. Record NFL eguagliato con una naturalezza e una semplicità incredibile, per un raggazzotto di 37 anni che solo un anno fa rimetteva piede in un campo da football dopo aver subito più operazioni al collo e aver visto in pericolo la sua carriera. Una stagione già ricca di successi dopo, Manning dimostra di essere ancora il più forte con un esordio stagionale che resterà nella storia. I numeri dicono 27 completi su 42 passaggi tentati, 7 touchdown, zero intercetti e un qb rating di 141.1

Peyton ManningUna prestazione maiuscola in un attacco che viaggia a mille all’ora, una statistica recitava che gli attacchi dei Broncos partivano in media ogni 20 secondi, velocità incredibile frutto del no-huddle offense e voluta dall’offensive coordinator Adam Gase, per sfiancare le difese. I risultati si sono visti tutti, soprattutto nella seconda parte del match, quando la difesa dei Ravens non riusciva più a contrastare le giocate di Manning e soci. Da quel momento i Broncos (sotto 17-14 all’intervallo) hanno preso il largo e nonostante una leggerissima sbandata, non hanno più permesso ai Ravens di stare in partita.

Se le premesse per la stagione di Manning sono queste, ne vedremo delle belle.

Signori, vi presento Julius

julius-thomas-denver-broncos-baltimore-ravensManning eccellente dunque e i destinatari dei suoi lanci non sono stati da meno. Solo un paio di palloni lasciati cadere a inizio match e poi tutto l’attacco ha iniziato a carburare e a girare come se fosse una macchina ampiamente rodata. Tutti si aspettavano di vedere cosa potesse aggiungere Wes Welker a una coppia di ricevitori già super (D. Thomas e E. Decker) e le attese non sono rimaste deluse. Il neoacquisto arrivato dai Patriots è stato subito protagonista di una partita super e l’intesa con Manning è già ottima, tanto che a lui sono stati recapitati 9 passaggi di cui 2 buoni per la meta. La vera sopresa però è stata un’altra, che forse solo i tifosi di Denver attenti ai report degli ultimi due training camp potevano aspettarsi. Parlo del TE Julius Thomas. 1 ricezione in carriera per lui prima di ieri sera, si trova a partire da titolare per l’infortunio di Dreessen e sfrutta al meglio l’occasione. Ben due TD per lui e un’altra splendida giocata dopo una ricezione per un lungo guadagno. Ex giocatore di basket (come Antonio Gates) sfrutta la sua stazza per creare evidenti mismatch contro ogni safety o linebacker avversario e Manning è prontissimo a vederlo e servirlo. Sono suoi infatti i primi due td del match. Discreto, solo con qualche piccola sbavatura, anche sui blocchi, se riuscirà a tenere lontano gli infortuni Julius Thomas è destinato a fare davvero una stagione speciale.

Il running game? Ci pensa Welker

Gioco sui passaggi dunque che funziona a meraviglia, il lato negativo dell’attacco è il running game. Parte titolare Moreno, avvantaggiato dal conoscere già gli schemi e dalla buona capacità di bloccare per Manning, qualità indispensabile per ogni running back che giochi vicino al numero 18 arancione. La sua performance è appena sufficiente, non riesce sulle corse a guadagnare molto ma si fa trovare pronto nei blocchi e come ricevitore fuori dal backfield. Le medie però restano troppo basse e rendono inaffidabile cercare di correre su un terzo down. Quello però che si nota è come i giochi di corsa siano praticamente sostituiti dal contributo di Wes Welker. Il numero 83 si fa carico di tutti quei piccoli guadagni che di solito arrivano dal gioco di corsa, con ricezioni da 4, 5 o 6 yards che aprono i down oppure convertono i terzi down, grazie anche alla precisione chirurgica di Manning nel pescarlo sulla breve distanza. Il suo ruolo diventa ancora più fondamentale dunque per questo aspetto e permette ai running backs dei Broncos (anche Hillman e Ball impegnati ma con gli stessi risultati di Moreno) di non avere troppa pressione addosso e limitarsi al minimo indispensabile e al non commettere errori. Il peso di questo attacco non è su di loro.

Manca Von Miller ma non se ne accorge nessuno

Attacco stellare, 49 punti a tabellino. E la difesa? Senza Von Miller e Champ Bailey, di certo i due migliori giocatori in quel reparto, c’erano dubbi sulla tenuta contro uno degli attacchi più solidi della lega. Anche qui però arrivano belle notizie. Non è spettacolare come l’attacco, può migliorare ancora tanto, ma il reparto difensivo ha risposto ai dubbi del precampionato in maniera molto positiva. Il nuovo assetto piace, piace Woodyard come middle linebacker, sempre vicino alla palla e buono in copertura, piace Trevathan come weakside linebacker. La sua velocità gli permette di coprire tutto il campo e anche lui è stato una della belle risposte a chi si mostrava critico sul reparto. Mancava Von Miller, e con Dumervil dalla parte sbagliata della linea di scrimmage ci si chiedeva che tipo di pressione potessero procurare i difensori dei Broncos. La risposta è arrivata grazie a una delle acquisizioni di mercato meno chiacchierate e più sottovalutate, l’acerrimo (ex) rivale Shawn Phillips. L’ex Chargers, sempre pronto ad attaccar briga se capita l’occasione, si è dimostrato ancora un ottimo giocatore e ha condito la sua ottima prestazione di ben 2.5 sacks a dimostrare che il suo innesto sarà fondamentale anche, e ancora di più, quando tornerà Von Miller. Davvero una bella partita la sua.

Un altro giocatore che mi ha davvero impressionato è stato Dominique Rodgers-Cromartie. In copertura sull’uomo è fantastico, non cede mezza yard nemmeno ai giocatori più forti e ha praticamente cancellato Smith (quando era nella sua zone) dal match. Lo stesso Smith che l’anno scorso aveva invece fatto penare parecchio Champ Bailey. L’unico difetto di DRC è che qualche volta è sembrato non attento ai giochi o peggio ancora non conoscere ancora bene gli assegnamenti, trovandosi in posizione errate al momento dello snap o facendo coperture in zone di altri giocatori. Se verranno limati questi difetti (studia il playbook!!) abbiamo un altro asso nella nostra difesa.

La giocata più stupida dell’anno

AP-Ravens-Broncos-FootballPartita dominata, soprattutto nel secondo tempo quando i Broncos hanno preso il largo, ma c’è stato un momento in cui i fantasmi del finale della scorsa stagione hanno fatto un timido tentativo di tornare a farsi vedere. Complice la giocata più stupida dell’anno, comprese le partite che ancora si devono giocare. Dubito infatti che succederà qualcosa di più assurdo di quello che ha fatto Danny Trevathan. Dopo un intercetto sulle 20 yards avversarie, sta riportando industurbato il pallone in touchdown, per la meta che fisserebbe il punteggio sul 49-17 e scriverebbe i titoli di coda già a metà del terzo quarto, quando decide di iniziare a festeggiare ben prima di superare la linea di meta. Il risultato è che si dimentica la palla e la lascia cadere qualche centimetro prima di varcare la meta, determinando dunque il fumble e non il td. Non bastasse questa topica madornale, Woodyard che è molto più sveglio, si accorge dell’errore e cerca di ricoprire il pallone prima che esca dalla endzone e che venga quindi dichiarata palla persa. Nell’azione però arriva un giocatore dei Ravens che si fionda su Woodyard piegandogli malissimo una gamba e rischiando di infortunarlo gravemente. La palla esce dal campo nell’area di meta e viene dichiarato dunque il touchback, palla ai Ravens, TD non valido (perchè mai avvenuto) e Woodyard portato fuori a braccia dai medici. Trevathan si rende conto dell’errore e cerca di discolparsi mentre Jack Del Rio, il coach della difesa gli ulra in faccia di tutto per una lavata di capo che di sicuro farà passare la voglia al giovane (e talentuoso) linebacker di abbandonare nuovamente il pallone prima di sentire il fischio dell’arbitro.

Nel drive successivo Flacco segna un touchdown che riapre il match dal potenziale 49-17 al 42-24. Ci penserà per fortuna l’MVP Peyton Manning a far capire che si può regalare un match già vinto ai Ravens solo una volta nella vita.

Finisce in trionfo per Manning e i Broncos cominciano al meglio la loro corsa che come destinazione recita Super Bowl e niente di meno.