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Seconda partita in casa stagionale per i Broncos e Sports Authority Field strapieno e carico per aiutare la squadra alla vittoria. Di fronte una delle squadre più forti della lega, che pare finalmente pronta a spiccare il volo verso il loro primo Superbowl, i Texans guidati da un grande ex di Denver, Gary Kubiak, prima qb di riserva e poi offensive coordinator negli anni dei due superbowl vinti.

I Broncos devono rifarsi dopo la brutta sconfitta coi Falcons, che ha lasciato sensazioni alterne sulle qualità di questa squadra. Enorme difficoltà in alcuni frangenti, molto solida e concreta in altri. Insomma in cerca ancora della sua identità.

La partita inizia con la palla a Denver che però non parte bene ed è costretta subito al punt. Britton Colquitt piazza un calcio perfetto che costringe il ritornatore a ricevere uscendo dal campo sulla linea delle 2 yards e i Texans inizieranno il primo drive offensivo in una posizione pessima di campo.

La difesa dei Broncos non si lascia sfuggire l’occasione, con Elvis Dumervil che mette a segno il suo primo sack stagionale, placcando Matt Schaub in endzone per la safety che vale il 2-0 Broncos e ridà subito palla all’attacco. Read on »

Una partenza da incubo. Tre intercetti di Manning, un fumble e un punt nei primi cinque drive. La prima palla consegnata all’attacco avversario sulla linea di una yard. Un primo quarto da dimenticare e la partita che è già praticamente finita.

Così è iniziato il Monday Night ad Atlanta dove i Broncos cercavano conferme dopo l’ottimo esordio vittorioso contro gli Steelers. Invece si sono viste tutte le cose negative che potevano vedersi. La ruggine è tornata prepotente sul braccio di Manning, che gestisce sempre bene l’attacco sul corto ma come alza la testa e prova il lancio sulla media distanza, arriva puntuale come le tasse l’intercetto da parte dei Falcons. Tre intercetti gravi, con lanci sbagliati completamente che solo a uno come Manning si possono concedere senza storcere troppo il naso. Si ha la certezza che si possa riprendere anche da un inizio che ammazzarebbe un toro. Il bonus glielo si deve concedere, la sua esperienza e la sua grande qualità fanno si che si possa chiudere un occhio e pensare che lui stesso sarà in grado di correggersi da solo e migliorare già durante la partita, anche se ormai compromessa, ma sopratturro durante la stagione nelle prossime gare. Read on »

Se qualcuno avesse avuto dei dubbi su Peyton Manning dopo l’anno di stop forzato e le operazioni subite, ieri si è avuta una risposta che lascia poco da aggiungere: Peyton Manning è tornato.

Ai tifosi dei Denver Broncos non sembra vero esser passati in pochi mesi dal vedere prima Kyle Orton cercare di sopravvivere dietro la linea e poi Tim Tebow con tutti i suoi pro e i suoi contro e l’infinita controversia che si porta dietro, ad avere in cabina di regia uno dei migliori qb della storia. La differenza è clamorosa. Ora si può davvero essere tranquilli e sperare in una grande annata.

In città l’eccitazione è ai massimi storici, come dimostra lo stadio strapieno (terza maggior presenza di pubblico della storia del nuovo Mile High Stadium) che forma una rumorosa ed esaltata onda arancione, colore che è tornato quello principale della franchigia del Colorado. 

L’inzio di partita è lento e come previsto conservativo, come piace a John Fox. Si cerca di impostare un gioco di corse che possa dare tranquillità e confidenza alla squadra in attesa di rilasciare quando necessario il braccio di Manning. In realtà nel primo quarto la tattica non funziona al meglio ed è buona solo per scambiare posizioni sul campo con gli Steelers, grazie ad una buona difesa che contiene le corse dei gialloneri. Il primo quarto se ne va senza segnature.

Ad aprire le marcature un FG degli Steelers dopo che la difesa ha concesso qualche conversione di troppo sui terzi down ma è comunque riuscita a difendere la propria endzone. Read on »

Il mio report sulla partita lo trovate sul sito Playitusa.com a questo link:

I Patriots dominano i Broncos e Tim Tebow

Niente da fare per i Broncos che chiudono qui la loro stagione. Troppo forti i Patriots e troppo forte Tom Brady che fa quello che vuole e domina la nostra difesa. Tim Tebow e l’attacco non riescono a ripetere l’ottima prova messa in atto contro gli Steelers e soffrono la difesa dei Patriots, molto aggressiva e ottima contro le corse. Per i Broncos un altra disfatta simile a quella subita in regular season, forse anche peggio se vogliamo.

Stagione comunque positiva che si chiude con l’accesso ai playoff e la magica vittoria nel match di wild card contro gli Steelers, una stagione ricca di emozioni, sicuramente da ricordare e di certo sopra ogni aspettativa di inizio anno.

Ora per i Broncos l’obiettivo è aggiungere pezzi ad una squadra giovane che sembra sulla buona strada per costruire qualcosa di buono nei prossimi anni. Tebow avrà tutta l’offseason per migliorarsi e lavorare insieme ai coach per limitare gli errori e diventare ancora più padrone della squadra.

In difesa manca ancora qualche pezzo e soprattutto mancano riserve all’altezza. L’assenza di Dawkins si è fatta troppo sentire e le giovani secondarie hanno sofferto troppo i tight end dei Patriots.

Ma ci sono motivi per essere ottimisti.

Ancora una volta, ancora in overtime, ancora un finale incredibile.

I Broncos quest’anno non vogliono farci smettere di sognare. Ci stanno regalando una serie di emozioni fortissime, domenica dopo domenica, partita dopo partita. Emozioni altalenanti, che vanno dall’entusiasmo allo sconforto, dall’incredulità alla rassegnazione. Un altalena che non accenna a fermarsi.

Ieri si è vissuto un altro capitolo di questa incredibile annata. Raggiunti i playoff nel peggiore dei modi, reduci da tre sconfitte a dir poco deludenti, con tutti i pronostici contro e la maggior parte dei tifosi quasi rassegnati a vedere l’epilogo della stagione contro i più forti Steelers, abbiamo invece vissuto la più entusiasmante domenica di football degli ultimi anni.

AFC Wildcard allo Sports Authority Fields at Mile High, i Pittsburgh Steelers sconfitti al Super Bowl l’anno scorso e reduci da un’ottima stagione regolare (12-4) arrivano a Denver acciaccati a causa dei numerosi infortuni che li hanno colpiti nelle ultime settimane. Tra le assenze più gravi quella del running back Rashard Mendenhall e del centro Maurkice Pouncey, oltre all’impossibilità di schierare la safety Ryan Clark per un’insofferenza a livello sanguigno che gli impedisce di giocare in altura. Ma l’infortunio più preoccupante riguarda la caviglia di Ben Rothlisberger, il qb degli Steelers che è apparso nettamente limitato nella mobilità a causa di questo infortunio, che però non gli impedisce di essere in campo.

La chiave della partita dovrebbe essere proprio la pressione che la difesa dei Broncos deve mettere sull’acciaccato Big Ben per limitarne le giocate e limitare quindi l’attacco degli Steelers, già in difficoltà per l’assenza del loro running back principale e quindi con problemi sia sui giochi di corsa, che sul passing game. Read on »

Le sensazioni al termine del match sono contrastanti. La peggior partita dell’anno arriva nella domenica in cui, grazie alla vittoria dei Chargers, ritroviamo quell’accesso ai playoff che mancava dal 2005.

Grande soddisfazione quindi, per un risultato che a inizio anno sembrava irraggiungibile, la vittoria nella AFC West e l’accesso al primo turno dei playoff. Davvero un ottimo risultato.

Ma grande delusione e anche preoccupazione, per una squadra che si è fermata proprio quando sembrava aver trovato la sua dimensione. Le ultime tre partite sono state tre sconfitte che non lasciano nulla di positivo. Due debacle totali contro i Patriots e i Bills, e una partita offensivamente ridicola contro i Chiefs.

Se aggiungiamo che domenica si doveva vincere e quindi dare tutto per accedere ai playoff, lo spettacolo visto è sicuramente deprimente. Contro una squadra che non aveva più nulla da chiedere al campionato, se non la rivincita personale di Kyle Orton contro la squadra che l’ha tagliato preferendogli Tim Tebow. L’attacco ha messo insieme solo tre punti, 60 yards di passaggi (6 su 22 con 1 int) e nessun TD. L’incapacità di mettere insieme dei drive decenti, contro una difesa precisa che non ha lasciato spazio ai ricevitori, ha rimesso in luce tutti i limiti di questi Broncos.

Poco da dire sul match, attacco davvero anonimo, solo Willis McGahee si difende bene con 145 yards su 28 corse, ma oltre a questo davvero poco. La difesa ha tenuto discretamente dando tutte le possibilità all’attacco di vincere la partita, fino all’ultimo, ma non c’è stato verso di mettere insieme qualcosa di buono.

Non è arrivato nemmeno il “solito” miracolo nel Tebow Time, quando con il risultato ancora in gioco e la partita dei Chargers ancora aperta, bastava un solo TD per garantire i playoff ai Broncos. Invece le chiamata offensive del coaching staff, tornate monotone e prevedibili, e i problemi nel trovare la soluzione giusta da parte di Tim Tebow, hanno chiuso la partita. Sconfitta per 3-7 in casa, e sguardo al tabellone per vedere se i Raiders commettevano gli stessi errori, facendosi battere da una squadra già in off-season.

Da notare inoltre il brutto infortunio alla guardia Chris Kuper, per lui la rottura della caviglia in uno dei primi giochi del match. Grave perdita perchè oltre a essere un ottimo bloccatore è anche il leader della linea d’attacco e un capitano della squadra.

E così è stato fortunatamente. I Chargers hanno battuto i Raiders, consegnando per un gioco di risultati incrociati la vittoria della division ai Broncos (miglior record contro gli avversari comuni), che hanno chiuso la AFC West con un record di 8-8 come Raiders e proprio i Chargers.

La division probabilmente più debole e strana di tutta la NFL si chiude dunque con la vittoria dei Broncos, quindi guardando il lato positivo c’è da essere soddisfatti.

Si torna ai playoff dunque, ci attende la sfida di wild card contro i Pittsburgh Steelers, una delle difese più forti di tutta la NFL, ma con qualche problema di infortuni che potrebbe condizionarli (Rashard Mendenhall fuori per un problema al ginocchio).

Sulla carte, visto il momento in cui arriva il match e guardando i precedenti, non c’è partita. I Broncos partono nettamente sfavoriti e sembrano vicini al chiudere la loro stagione. Ma si diceva la stessa cosa di Seattle l’anno scorso, e invece nei playoff sono riusciti a tirare fuori il meglio e vincere il turno di wild card.

Tutto può succedere e crederci non costa nulla. Di certo bisognerà che l’attacco migliori, che Tim Tebow lanci bene fin da subito per aprire il gioco d’attacco e sfruttare meglio anche i suoi giochi di corsa, altrimenti troppo prevedibili per le difese avversarie. Insomma l’attacco va rivisto.

La difesa lascia ben sperare, domenica è stata la nota più positiva del match, anche se a dire il vero la pressione sul qb spesso è stata troppo morbida. Contro gli Steelers Miller e Dumervil devono essere decisivi mettendo costantemente in crisi l’attacco avversario.