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La partita della svolta.

No, non perchè si è vinto in maniera così convincente da dare un deciso cambiamento alla stagione, anzi si è pure perso e il record ora è 1-4. Ma finalmente è stato effettuato il cambio tanto atteso in cabina di regia. Kyle Orton, nell’intervallo, è stato sostituito visto la scarsa prestazione, e l’attacco è stato affidato a Tim Tebow. E così sarà per le prossime partite.

Domenica la partita era cominciata piuttosto male per l’attacco e per Orton, che al suo secondo possesso (il primo chiuso con il punt dopo il three & out), in difficoltà per la pressione avversaria, aveva lanciato un passaggio inguardabile che era stato ovviamente intercettato dalla difesa dei Chargers.  San Diego, che conduceva 3-0 a quel punto, però restituiva il favore con gli interessi quando Cassius Vaughn intercettava un lancio di Philip Rivers e lo riportava in end zone dando così il vantaggio 7-3 ai Broncos.

L’attacco dei Chargers tornato in possesso della palla riusciva a percorrere quasi tutto il campo grazie alle corse di Ryan Matthews, con la complicità di alcuni evidenti placcaggi sbagliati grossolanamente dai difensori in maglia arancio blu (Joe Mays e Rahim Moore su tutti). La difesa in ogni caso riusciva a ricompattarsi e a tenere in red zone, concedendo solo un altro field goal ai Chargers.

Nel drive successivo per l’attacco di Denver, un ottimo McGahee macinava yards e riusciva a portare i Broncos in posizione buona per mettere a segno il field goal del 10-6.

A questo punto però saliva di tono Philip Rivers che andava a orchestrare due drive da touchdown per i Chargers, il primo chiuso personalmente con una corsa di poche yards, il secondo invece inventandosi un passaggio lungo circa 40 yard che sorprende Cassius Vaughn e Quinton Carter e lancia Malcolm Floyd indisturbato in endzone. Nel mezzo l’attacco di Denver stentava parecchio con Orton che non riusciva a cavare un ragno dal buco, tanto che a fine primo tempo la sua statistica diceva solo 34 yards guadagnate e un intercetto. Il punteggio era 23-10 per San Diego. Read on »

Martedi prossimo scade il termine per i trasferimenti e come sempre in questo periodo iniziano a circolare alcuni rumors più o meno attendibili su quello che potrebbe accadere.

La voce più clamoroso sostiene che i Broncos stiano cercando un partner per cedere il WR Brandon Lloyd, sicuramente il più talentuoso giocatore d’attacco che abbiamo. La richiesta stanto alle voci è di una seconda scelta al prossimo draft.

L’idea, se confermata, potrebbe avere molto senso. Lloyd è un giocatore ancora appetibile sul mercato, è relativamente giovane e viene dalla sua miglior stagione in carriere dove ha guidato la NFL per yard ricevute. A fine anno sarà free agent e per rinnovare chiederà sicuramente molti soldi, quindi potrebbe aver senso scambiarlo ora. Il tuolo di WR a Denver è ben coperto dall’emergente Eric Decker, da Eddie Royal e dalla prima scelta dello scorso draft Demaryius Thomas. L’unico problema sono gli infortuni che spesso hanno colpito sia Royal che Thomas.

Un’altra voce, anche se sembra una possibilità più remota, vede i Broncos interessati a cedere il LB D.J. Williams, cercando un partner, si dice Philadelphia, disposto a cedere un cornerback di valore, o una scelta medio alta al draft.

D.J. Williams è sempre stato un buon giocatore, che ammassa tackle su tackle ogni anno, ma non è mai esploso in quel playmaker che ci si poteva aspettare. Durante le prima giornate in cui è stato infortunato, Wesley Woodyard l’ha sostituito in maniera ottimale e quindi anche in questo caso la trade potrebbe avere senso.

Nessun interesse registrato invece per Kyle Orton, che sarà quindi relegato a backup per il resto della stagione.

L’idea di cedere giocatori validi, intorno ai 30 anni, per recuperare altre scelte al draft è sicuramente interessante, visto come si sta mettendo la stagione e vista la possibilità di avere una delle primissimi selezioni, avere più armi potrebbe garantire la possibilità di muoversi verso la prima assoluta, in cerca di quell’Andrew Luck che ha detta di tutti è il quarterback del futuro più interessante da moltissimi anni. 

A meno che Tim Tebow

Dirigenza nuova, allenatore nuovo, giocatori nuovi, problemi vecchi.

Questa potrebbe essere la sintesi della prima gara stagionale per i Denver Broncos. Problemi a correre con la palla, e problemi a fermare il gioco di corse avversario. Si riparte da dove ci eravamo lasciati.

Sports Authority Field at Mile High tutto esaurito, con un abbagliante color arancione a fare da cornice al Monday Night della prima giornata. A far visita ai Denver Broncos i nemici storici degli Oakland Raiders. Tra gli inforuni da segnalare l’assenza di D.J. Williams, sostituito nella difesa titolare da Wesley Woodyard.

Si comincia con la palla a Denver e il primo drive non porta a nulla, dopo un paio di passaggi di Kyle Orton e un paio di corse di Knowshon Moreno, si arriva al punt di Britton Colquitt. Palla a Oakland e il primo gioco della difesa è da highlights. Von Miller provoca il fumble, palla persa da Jacoby Ford e recuperata dall’altro rookie Rahim Moore sulla linea della 15 yards di Oakland. Meglio di così non si poteva iniziare.

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Elvis Dumervil, Champ Bailey, Brandon Lloyd, Knowshon Moreno, Marcus Thomas, Demaryius Thomas, D.J. Williams e Ty Warren.

Questo il lungo elenco dei giocatori che non hanno preso parte agli allenamenti perchè infortunati. Un bel problema per i Broncos che già soffrono di un roster non particolarmente profondo. Da valutare gli infortuni a Lloyd, Bailey, Moreno e Dumervil, tutti usciti malconci dal primo match di stagione contro i Raiders. Sicuramente out invece Marcus Thomas, D.J. Williams, Ty Warren e Demaryius Thomas. Si spera che durante la settimana possano giungere buone notizie dall’infermeria.

Finito il lockout, finito il training camp, finita la preseason. Il roster è stato definito e tutto è pronto per l’esordio, nella più spettacolare delle cornici: il Monday Night! Allo Sports Authority Field at Mile High, lunedi notte i Denver Broncos affrenteranno gli Oakland Raiders, i rivali storici. Meglio di così non si poteva cominciare.

I 53 giocatori sono stati scelta, andiamo con ordine e analizziamo le scelte del trio EFX per quanto riguarda il roster che inizierà la stagione.

Attacco

QB: Kyle Orton, Tim Tebow, Brady Quinn

Nessuna sorpresa, Orton sarà il titolare, si è ancora una volta guadagnato il diritto con un ottimo training camp, una buona preseason e soprattutto perchè la concorrenza non è stata all’altezza. La speranza di molti tifosi, di vedere Tebow al timone della squadra, si è scontrata con la reltà. Tim non è pronto. Forse lo sarà in futuro, ma ora come ora non è una scelta affidabile. L’ottimo training camp di Brady Quinn ha creato una situazione di incertezza sul ruolo di backup. La sensazione è che se Orton dovesse infortunarsi per un lungo periodo, sarebbe proprio Quinn a prendere i gradi di titolare e non Tebow. Orton potrebbe anche sorprendere, sta giocando per il suo futuro, è all’ultimo anno di contratto, e se sarà supportato da un buon gioco di corse, e da una difesa all’altezza, qualche bella sorpresa potrebbe ragalarla. Fermo restando che non è un fenomeno.

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