Posts Tagged ‘Demaryius Thomas’

Un Monday Night incredibile, impossibile da dimenticare che passerà alla storia.

Ricordate il Tebow Time e le sue rimonte? Lunedi si è visto qualcosa di simile, ma ancora migliore per emozioni. Più classe e più talento, la stessa dose si “buona sorte” e una difesa che riesce finalmente a mettere a segno dei turnover decisivi, cosa che non si era vista per tutta la stagione. Risultato ribaltato e da 0-24 (all’intervallo) si passa a un sontuoso 35-24 con un secondo tempo da record.

Non mi soffermo molto sulla cronaca spicciola perchè son già passati dei giorni e avete già potuto vedere highlights ovunque, ma serve analizzare, anche in vista del bye week, che cosa è successo lunedi a questi Broncos.

Si è visto di tutto, nel bene e nel male. Il trend di questa stagione è quello di fare regali su regali e trovarsi praticamente spacciati quando ci sarebbe ancora tanto football da giocare. E’ successo nelle tre sconfitte subite ed è successo anche nel monday night in quel di San Diego. Read on »

Peyton Manning contro Tom Brady. Si sfidano i due i migliori quarterback della storia NFL recente e tra i migliori in assoluto. Lo spettacolo non può mancare.

I Denver Broncos arrivano dalla netta affermazione contro i Raiders e cercano conferme mentre i New England Patriots hanno asfaltato Buffalo nell’ultima giornata. Per entrambe il record è di 2-2 anche se a tratti i Patriots hanno fatto vedere il miglior football offensivo di quest’anno, salvo perdere un paio di partite di pochissimo (1 e 2 punti). Si gioca al Foxboro Stadium.

Denver cerca conferme, in stagione ha combattuto ma perso due sfide contro due avversarie forti come Atlanta e Houston, dimostrando che con le dovute attenzioni però può giocarsela con tutti. Read on »

Peyton Manning ha deciso, giocherà a Denver le restanti stagioni della sua carriera. Questa mattina ha contattato John Elway per avvisarlo della scelta.

I Broncos stanno cercando di cedere Tim Tebow.

Si è dunque conclusa l’attesa per sapere dove il futuro Hall of Fame avrebbe chiuso la carriera. La scelta è caduta sui Broncos, forse grazie all’ottimo lavoro di John Elway, che sembra essere riuscito a convincere il giocatore che Denver è la franchigia giusta per lui.

Analizzando i vari elementi che possono aver influito sulla scelta, c’è sicuramente l’influenza che l’ex qb numero 7 dei Broncos ha su tutto l’ambiente NFL, e il fatto stesso che lui sia riuscito in carriere a vincere ben due Superbowl dopo i 36 anni (età che Manning raggiungerà nei prossimi giorni) fanno di lui un esempio vivente che con la squadra giusta si può ancora puntare a vincere anche nel finale di carriera.

Se però sono chiarissimi e condivisibili i motivi che hanno spinto i Broncos a rischiare il tutto per tutto per prendere Peyton Manning e garantirsi così il loro franchise quarterback per i prossimi due-tre (forse quattro) anni, non è così palese come mai l’ex Colts abbia preferito i Broncos ad altre realtà apparentemente più allettanti.

Miami è stata scartata quasi subito, nonostante Peyton abbia casa nella città della Florida, non è evidentemente considerata un ambiente giusto per vincere subito. La stessa cosa potrebbe essere detta per Arizona, dove la presenza di Larry Fitzgerald, uno dei migliori ricevitori della lega, non basta per far emergere la franchigia da un certo anonimato, non rendendola una destinazione allettabile.

I 49ers a un certo punto sono entrati in gioco un po’ a sorpresa e sono sembrati da subito i favoriti. Una squadra arrivata a un fumble dal superbowl l’anno scorso, il coach of the year, una difesa molto forte e in attacco armi di tutto rispetto, dal TE Vernon Davis, al RB Frank Gore ai ricevitori Micheal Crabtree e l’ultimo arrivato Randy Moss. Il tutto in una città fantastica, con un buon seguito di pubblico e di stampa. L’unica pecca è il fatto di appartenere alla NFC, dove già ci sono i Giants del fratellino Eli ed è ormai chiaro a tutti che il sogno della famiglia è quello di vedere in futuro il Manning Bowl con la sfida tra i due fratelli al Superbowl.

Tennesse è dove Manning ha frequentato il college, i Titans puntavano sulla sua familiarità con lo stato e hanno fatto di tutto per convicere Peyton a giocare con la franchigia, fino ad offrirgli un contratto “a vita” con tanto di ruolo proprio alla Elway al termine della carriera. La stampa locale e il proprietatio Bud Adams ci credevano davvero, pensavano di avere tutte le armi al posto giusto, ma evidentemente Peyton ha visto qualcosa che non gli è piaciuto in pieno, forse il progetto sportivo, o forse il troppo clamore della stampa, non lo sapremo mai ma alla fine ha scartato anche questa ipotesi.

A Denver trova una squadra in ricostruzione, giunta ai playoff un po’ per “miracolo”, ma all’interno di una division abbordabile, e la sola presenza di Manning la porta ad essere la favorita per rivincere l’AFC West e approdare nuovamente ai playoff. Le armi a sua disposizione non sembrano essere molte però, i due ricevitori principali sono al momento Demaryius Thomas, che ha dato segnali di grande qualità, se sta bene fisicamente potrebbe avere l’anno dell’esplosione definitvia e diventare uno dei top WR della lega. Con lui ci sarà Eric Decker, che nella prima parte della stagione scorsa ha fatto grandissime cose, dimostrandosi un ottimo ricevitore dal buon fisico, mani solide e ottime tracce corse, mancando solo della velocità esplosiva per andare sul profondo. Con i passaggi rapidi di Manning dovrebbe essere il prinicipale bersaglio e garantire un buon successo. Dietro di loro però c’è il vuoto, Royal è stato perso in free agency (ai Chargers) e Matt Willis non è al momento una certezza.

Servono sicuramente altre armi da offrire a Manning, il reparto TE è da ricostruire visto che Daniel Fells (Patriots) e Dante Rosario (Chargers) hanno lasciato la squadra. Restano il rookie Julius Thomas, dal grande potenziale ma ancora non mostrato, e Virgil Green, più bloccatore che altro. Sicuramente ci sarà un tentativo per arrivare a Dallas Clark, arma principale di Manning ai Colts.

La linea di attacco è discreta, anche se più adatta al gioco di corse che alla protezione sui passaggi. In ogni caso il LT Clady è una garanzia, la posizione che va migliorata è quella del centro, e anche qui pare ci sia intersse per Jeff Saturday, il centro storico di Manning ai Colts.

I running back vanno migliorati, Willis McGahee è reduce da una ottima stagione ma ha 32 anni e serve almeno un altro RB all’altezza di fare il titolare (Moreno putroppo ha deluso le attese). Anche se il gioco di corse non sarà più così utilizzato (almeno non come l’anno scorso) non si può credere che il solo McGahee possa bastare. Inoltre Manning va “protetto” non costringendolo a lanciare 40 palloni a partita, ma sfruttando la sua qulità per portarsi in vantaggio subito e poi gestire il match con le corse come piace a John Fox.

La difesa dei Broncos è costruita per gestire il vantaggio, infatti ha ottimi pass rusher, ma soffre ancora troppo contro le corse. Sono stati rifirmati i due linebackers Joe Mays (MLB) e Wesley Woodyard (WLB) ma c’è l’incognita DJ Williams che rischia 6 giornate di sospensione per l’utilizzo di sostanze vietata (già effettuato il ricorso, come lui anche Ryan McBean).

Servirà un upgrade durante il draft almeno nella posizione di DT, dove Bunkley al momento sta valutando le alternative e non ha ancora firmato il rinnovo propostogli. E’ stata firmata la safety Mike Adams dai Browns e si cerca un CB da affiancare a Champ Bailey, mentre non è ancora noto se Brian Dawkins giocherà ancora o si ritirerà per i guai al collo.

Insomma, l’impressione è che non sia stata la forza della squadra a convincere Manning, visto che c’è ancora molto da fare per definirsi dei “contender” per il Superbowl, anche dopo l’arrivo dell’ex colts.

L’ambiente, il coach (che darà carta bianca per gestire l’attacco a Peyton), la dirigenza, la città e soprattutto John Elway e la sua presenza carismatica hanno fatto si che il free agent migliore di tutti i tempi abbia deciso di continuare la sua carriera ai piedi delle Rocky Mountains.

La Tebowmania dovrà farsene una ragione…


Grandi Broncos, grande Demaryius Thomas, grande Tim Tebow. Grandi tutti.

Davvero uno prova maiuscola per una squadra che non è ancora “compiuta” ma che è sulla buona, anzi ottima, strada per lasciare il segno negli anni a venire.

Siamo arrivati ai playoff e già questo bastava per rendere di successo una stagione inziata con pochissime aspettative, se non quelle di avere davanti anni di ricostruzione.

E ai playoff abbiamo stupito tutti, lasciando a bocca aperta il mondo NFL e a bocca asciutta tutti i critici di Tim Tebow in primis e dei Broncos in generale.

Una domenica da ricordare, come tante ce ne sono state quest’anno, ma questa ha un sapore speciale, arrivava sul palco scenico più importante, quello dei playoff, da troppo tempo lontani da Denver. Contro una squadra forte, fortissima, seppur rimaneggiata (è corretto ricordare tutti gli infortuni che hanno colpito gli Steelers prima e anche durante il match), esperta e di casa nei playoff, con tre appariazioni al Super Bowl e due vittorie negli ultimi anni. Read on »

Ancora una volta, ancora in overtime, ancora un finale incredibile.

I Broncos quest’anno non vogliono farci smettere di sognare. Ci stanno regalando una serie di emozioni fortissime, domenica dopo domenica, partita dopo partita. Emozioni altalenanti, che vanno dall’entusiasmo allo sconforto, dall’incredulità alla rassegnazione. Un altalena che non accenna a fermarsi.

Ieri si è vissuto un altro capitolo di questa incredibile annata. Raggiunti i playoff nel peggiore dei modi, reduci da tre sconfitte a dir poco deludenti, con tutti i pronostici contro e la maggior parte dei tifosi quasi rassegnati a vedere l’epilogo della stagione contro i più forti Steelers, abbiamo invece vissuto la più entusiasmante domenica di football degli ultimi anni.

AFC Wildcard allo Sports Authority Fields at Mile High, i Pittsburgh Steelers sconfitti al Super Bowl l’anno scorso e reduci da un’ottima stagione regolare (12-4) arrivano a Denver acciaccati a causa dei numerosi infortuni che li hanno colpiti nelle ultime settimane. Tra le assenze più gravi quella del running back Rashard Mendenhall e del centro Maurkice Pouncey, oltre all’impossibilità di schierare la safety Ryan Clark per un’insofferenza a livello sanguigno che gli impedisce di giocare in altura. Ma l’infortunio più preoccupante riguarda la caviglia di Ben Rothlisberger, il qb degli Steelers che è apparso nettamente limitato nella mobilità a causa di questo infortunio, che però non gli impedisce di essere in campo.

La chiave della partita dovrebbe essere proprio la pressione che la difesa dei Broncos deve mettere sull’acciaccato Big Ben per limitarne le giocate e limitare quindi l’attacco degli Steelers, già in difficoltà per l’assenza del loro running back principale e quindi con problemi sia sui giochi di corsa, che sul passing game. Read on »

Ci sono squadre che sono ancora fuori dalla portata di questi Broncos.

I New England Patriots di Tom Brady sono una di queste. Troppo forti i Patriots e troppo forte Tom Brady, che ha la meglio di una difesa con le secondarie rimaneggiate (fuori Dawkins, con Goodman non in ottima condizione) e che in tutto il primo tempo fatica a mettergli pressione, agevolandogli il compito.

Ma la sconfitta, seppure pesante nel punteggio, ha lasciato anche ottime indicazioni su questi Broncos, che confermano il buon periodo di forma e i miglioramenti costanti di Tim Tebow sui giochi di passaggi, lasciando comunque un discreto ottimismo sulle possibilità di arrivare ai playoff, quando mancano due partite alla fine della regular season. E già parlare di playoff e di possibile vittoria della AFC West sembra incredibile vista la stagione passata.

La partita inizia in controtendenza rispetto alle ultime dei Broncos, con l’attacco che parte a razzo e macina yard sia su corsa che su passaggio, segnando nel drive di apertura con una corsa di Tim Tebow da 9 yards, a chiudere un bellissimo drive fatto di 9 giochi per 80 yards. Punteggio 6-0 perchè viene fallito l’extra point, a causa di un brutto snap di Lonnie Paxton.

New England risponde bene e riesce a pareggiare il conto con il touchdown di Chad Ochocinco su un passaggio da 33 yards di Tom Brady, che coglie il ricevitore completamente solo vicino all’endzone. Sbagliata l’intesa tra safety e cornerback e il ricevitore ne approfitta andando a realizzare la sua prima meta di una stagione sicuramente deludente per lui, fino a oggi almeno. L’extra point porta i Patriots sul 7-6. Read on »