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Seconda partita in casa stagionale per i Broncos e Sports Authority Field strapieno e carico per aiutare la squadra alla vittoria. Di fronte una delle squadre più forti della lega, che pare finalmente pronta a spiccare il volo verso il loro primo Superbowl, i Texans guidati da un grande ex di Denver, Gary Kubiak, prima qb di riserva e poi offensive coordinator negli anni dei due superbowl vinti.

I Broncos devono rifarsi dopo la brutta sconfitta coi Falcons, che ha lasciato sensazioni alterne sulle qualità di questa squadra. Enorme difficoltà in alcuni frangenti, molto solida e concreta in altri. Insomma in cerca ancora della sua identità.

La partita inizia con la palla a Denver che però non parte bene ed è costretta subito al punt. Britton Colquitt piazza un calcio perfetto che costringe il ritornatore a ricevere uscendo dal campo sulla linea delle 2 yards e i Texans inizieranno il primo drive offensivo in una posizione pessima di campo.

La difesa dei Broncos non si lascia sfuggire l’occasione, con Elvis Dumervil che mette a segno il suo primo sack stagionale, placcando Matt Schaub in endzone per la safety che vale il 2-0 Broncos e ridà subito palla all’attacco. Read on »

Incredibile. O forse dobbiamo cominciare a crederci davvero?

Sesta vittoria di fila, record ora di 8-5, primo posto nella division in solitaria, complice la disfatta dei Raiders (prevedibile) contro i campioni dei Green Bay Packers.

Certo, alla vigilia non era così impensabile credere in una vittoria dei Broncos, reduci da un’ottima striscia positiva e con Chicago incerottata (fuori Cutler e Forte) le speranze c’erano. A fare paura era la forte difesa dei Bears, più che l’attacco.

E proprio la difesa dei Bears è quella che ha dato problemi ai Broncos. In grado di fermare bene le corse, anche grazie alla non buona condizione fisica di Willis McGahee, hanno costretto l’attacco in divisa blu a un punt dietro l’altro. Come ormai sempre accade l’attacco ci mette molto a carburare. I giochi chiamati sono sempre prevedibili, corse sui primi due down e passaggio al terzo, con le difese avversarie che ormai hanno capito la mossa non faticano a contenere.

Se poi ci si mettono anche i ricevitori, ieri almeno 5 drop clamorosi tra Decker e Thomas, a rovinare i tutto sommato buoni passaggi di Tim Tebow, è chiaro che l’attacco non ha possibilità di fare nulla contro difese forti come quella di Chicago.

La nota positiva è che anche la difesa dei Broncos è in ottima condizione, non fatica a limitare un attacco, quello dei Bears, che oltre al running back Marion Barber ha poco da offrire. Il qb Caleb Hanie che sostituisce l’infortunato Cutler fatica a orchestrare drive interessanti e si assiste alla fiera dei punt per tutto il primo tempo (cinque per Chicago e tre i Broncos). Il risultato è un deprimente 0-0 calcistico a metà partita. Read on »

Martedi prossimo scade il termine per i trasferimenti e come sempre in questo periodo iniziano a circolare alcuni rumors più o meno attendibili su quello che potrebbe accadere.

La voce più clamoroso sostiene che i Broncos stiano cercando un partner per cedere il WR Brandon Lloyd, sicuramente il più talentuoso giocatore d’attacco che abbiamo. La richiesta stanto alle voci è di una seconda scelta al prossimo draft.

L’idea, se confermata, potrebbe avere molto senso. Lloyd è un giocatore ancora appetibile sul mercato, è relativamente giovane e viene dalla sua miglior stagione in carriere dove ha guidato la NFL per yard ricevute. A fine anno sarà free agent e per rinnovare chiederà sicuramente molti soldi, quindi potrebbe aver senso scambiarlo ora. Il tuolo di WR a Denver è ben coperto dall’emergente Eric Decker, da Eddie Royal e dalla prima scelta dello scorso draft Demaryius Thomas. L’unico problema sono gli infortuni che spesso hanno colpito sia Royal che Thomas.

Un’altra voce, anche se sembra una possibilità più remota, vede i Broncos interessati a cedere il LB D.J. Williams, cercando un partner, si dice Philadelphia, disposto a cedere un cornerback di valore, o una scelta medio alta al draft.

D.J. Williams è sempre stato un buon giocatore, che ammassa tackle su tackle ogni anno, ma non è mai esploso in quel playmaker che ci si poteva aspettare. Durante le prima giornate in cui è stato infortunato, Wesley Woodyard l’ha sostituito in maniera ottimale e quindi anche in questo caso la trade potrebbe avere senso.

Nessun interesse registrato invece per Kyle Orton, che sarà quindi relegato a backup per il resto della stagione.

L’idea di cedere giocatori validi, intorno ai 30 anni, per recuperare altre scelte al draft è sicuramente interessante, visto come si sta mettendo la stagione e vista la possibilità di avere una delle primissimi selezioni, avere più armi potrebbe garantire la possibilità di muoversi verso la prima assoluta, in cerca di quell’Andrew Luck che ha detta di tutti è il quarterback del futuro più interessante da moltissimi anni. 

A meno che Tim Tebow

Dirigenza nuova, allenatore nuovo, giocatori nuovi, problemi vecchi.

Questa potrebbe essere la sintesi della prima gara stagionale per i Denver Broncos. Problemi a correre con la palla, e problemi a fermare il gioco di corse avversario. Si riparte da dove ci eravamo lasciati.

Sports Authority Field at Mile High tutto esaurito, con un abbagliante color arancione a fare da cornice al Monday Night della prima giornata. A far visita ai Denver Broncos i nemici storici degli Oakland Raiders. Tra gli inforuni da segnalare l’assenza di D.J. Williams, sostituito nella difesa titolare da Wesley Woodyard.

Si comincia con la palla a Denver e il primo drive non porta a nulla, dopo un paio di passaggi di Kyle Orton e un paio di corse di Knowshon Moreno, si arriva al punt di Britton Colquitt. Palla a Oakland e il primo gioco della difesa è da highlights. Von Miller provoca il fumble, palla persa da Jacoby Ford e recuperata dall’altro rookie Rahim Moore sulla linea della 15 yards di Oakland. Meglio di così non si poteva iniziare.

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Finito il lockout, finito il training camp, finita la preseason. Il roster è stato definito e tutto è pronto per l’esordio, nella più spettacolare delle cornici: il Monday Night! Allo Sports Authority Field at Mile High, lunedi notte i Denver Broncos affrenteranno gli Oakland Raiders, i rivali storici. Meglio di così non si poteva cominciare.

I 53 giocatori sono stati scelta, andiamo con ordine e analizziamo le scelte del trio EFX per quanto riguarda il roster che inizierà la stagione.

Attacco

QB: Kyle Orton, Tim Tebow, Brady Quinn

Nessuna sorpresa, Orton sarà il titolare, si è ancora una volta guadagnato il diritto con un ottimo training camp, una buona preseason e soprattutto perchè la concorrenza non è stata all’altezza. La speranza di molti tifosi, di vedere Tebow al timone della squadra, si è scontrata con la reltà. Tim non è pronto. Forse lo sarà in futuro, ma ora come ora non è una scelta affidabile. L’ottimo training camp di Brady Quinn ha creato una situazione di incertezza sul ruolo di backup. La sensazione è che se Orton dovesse infortunarsi per un lungo periodo, sarebbe proprio Quinn a prendere i gradi di titolare e non Tebow. Orton potrebbe anche sorprendere, sta giocando per il suo futuro, è all’ultimo anno di contratto, e se sarà supportato da un buon gioco di corse, e da una difesa all’altezza, qualche bella sorpresa potrebbe ragalarla. Fermo restando che non è un fenomeno.

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